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Cronache

Esplode la palazzina per una fuga di gas, anziano estratto morto dalle macerie mentre la moglie è salva ma con ustioni gravi

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Giuseppina,74 anni era in cucina, quando c’è stata l’esplosione: lo spazio che si è creato fra un muro e un mobile l’ha salvata , quando i vigili del fuoco l’hanno trovata aveva le caviglie bloccate. Piano piano l’hanno fatta uscire da lì. Ora è in ospedale a Caserta, con buona parte del corpo ustionato. Suo marito Mario Sgambato, stessa età, invece non ce l’ha fatta. I vigili del fuoco hanno scavato per ore ma quando l’hanno trovato era già morto. Al momento dello scoppio l’uomo si trovava nella camera da letto.

L’esplosione poco prima delle 7 del mattino probabilmente dovuta ad una fuga di gas metano da un tubo nella cucina. Sarà una relazione dei vigili del fuoco a chiarire la dinamica del grave incidente che è costata la vita ad un  uomo e gravi ustioni alla moglie. La fuga di gas metano, probabilmente, è avvenuta da un tubo vecchio e logorato, posto nella cucina. Così sarebbe stata generata l’esplosione che ha fatto crollare la palazzina di due piani a Cancello Scalo, frazione Di San Felice a Cancello (Caserta). Ma questi sono solo i primi accertamenti della squadra di polizia giudiziaria dei Vigili del Fuoco di Caserta e dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni, che sono arrivati a tale ipotesi per esclusione, visto che l’abitazione era servita dal metano ed in casa sembra non vi fossero stufe a gas o bombole.

Questa la tragedia accaduta. Poi ce n’è una di tragedia sfiorata: una giovane coppia con un bimbo di appena un mese doveva stare dentro palazzina esplosa. Nella casa appena ristrutturata ma non era stato ancora consegnato il materasso. Questa mancata consegna li ha salvati.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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