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Escalation tra Israele e Iran, Khamenei su X: “La battaglia ha inizio”. Trump valuta supporto militare

Cresce la tensione in Medio Oriente: raid israeliani su Teheran e ipotesi di intervento Usa. Khamenei evoca la guerra santa.

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Teheran – Le parole del leader supremo iraniano Ali Khamenei risuonano come un annuncio di guerra: «La battaglia ha inizio», ha scritto su X citando il “nobile Haidar”, nome con cui si identifica il califfo Ali, simbolo della resistenza islamica. Il messaggio è stato rilanciato da al Jazeera e ripreso anche dal Guardian, che segnala un altro post in cui il leader iraniano evoca un versetto coranico: «Aiuto da Allah e conquista imminente. La Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio».

Raid israeliani su Teheran, evacuazioni in corso

Nel frattempo l’esercito israeliano ha confermato una serie di attacchi aerei sull’area della capitale iraniana, con esplosioni segnalate nei pressi del Distretto 18 di Teheran, vicino all’aeroporto internazionale di Mehrabad. Le forze israeliane hanno chiesto ai civili di evacuare immediatamente la zona, dichiarando che l’area sarebbe stata colpita nelle ore successive. Si tratta di un’escalation senza precedenti che apre scenari di guerra aperta tra due potenze regionali.

L’ombra del programma nucleare iraniano

Secondo una ricostruzione del New York Times, l’operazione militare israeliana era da tempo in preparazione. Le agenzie di intelligence statunitensi avevano da settimane intercettato segnali di un possibile attacco israeliano su larga scala, con l’obiettivo di colpire il programma nucleare iraniano. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, da oltre un decennio promotore della necessità di un attacco preventivo, avrebbe deciso di agire anche senza il consenso esplicito degli Stati Uniti.

Trump tra attesa, minacce e supporto tattico

L’ex presidente americano Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, si trova di fronte a un bivio strategico. Dopo aver inizialmente tentato la via diplomatica con Teheran, ha progressivamente perso fiducia nei negoziati, soprattutto a fronte della determinazione israeliana. Trump, secondo fonti della sua amministrazione, ha già offerto supporto di intelligence a Israele per facilitare l’offensiva, e ora valuta l’invio di aerei americani per il rifornimento in volo dei caccia israeliani diretti verso il sito nucleare sotterraneo di Fordo, obiettivo considerato strategico.

Una bomba da 30.000 libbre potrebbe essere usata per distruggere le installazioni iraniane, segnando una svolta clamorosa rispetto alla linea diplomatica di soli due mesi fa. Il rischio è quello di un conflitto esteso, con conseguenze imprevedibili per l’intera regione mediorientale.

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Biden: “Ho concesso io le grazie, l’autopen è legale e usato anche da Trump”

Joe Biden chiarisce al New York Times di aver concesso personalmente tutte le grazie firmate con autopen. “Sistema legale, usato anche da Trump”.

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Joe Biden rompe il silenzio e risponde alle accuse mosse dai repubblicani riguardo al suo stato cognitivo e al presunto mancato controllo sulle grazie presidenziali emesse a fine mandato. In un’intervista concessa al New York Times, l’ex presidente americano ha chiarito che tutte le decisioni di clemenza e grazia annunciate negli ultimi giorni della sua presidenza sono state personalmente autorizzate da lui.

Le accuse dei repubblicani

Negli ultimi giorni, alcuni esponenti del Partito Repubblicano hanno sollevato dubbi sulla lucidità mentale di Biden, insinuando che non sarebbe stato in grado di decidere autonomamente e che le grazie siano state firmate da altri a sua insaputa. In particolare, hanno puntato il dito sull’uso dell’autopen, uno strumento che replica automaticamente la firma del presidente.

La difesa di Biden: “Tutto legale, anche Trump lo ha fatto”

Biden ha spiegato che l’uso dell’autopen è assolutamente legale e ampiamente utilizzato: “Lo ha usato anche Donald Trump”. L’ex presidente ha precisato che tutte le grazie e commutazioni sono state decise oralmente da lui, e poi i suoi collaboratori hanno proceduto a formalizzarle con lo strumento automatico, dato l’elevato numero di persone coinvolte.

Grazia preventiva ai familiari

Biden ha anche ammesso di aver concesso la grazia preventiva a familiari e membri della sua amministrazione, una mossa pensata per proteggerli da eventuali ritorsioni del suo successore alla Casa Bianca. Una decisione controversa, ma secondo Biden necessaria: “Era un atto di responsabilità”, ha affermato.

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Trump: “Missili Patriot all’Ucraina, pagherà l’Unione Europea”

Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

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Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

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Donald Trump durante una conferenza stampa con sfondo bandiere americane e militari.


Trump annuncia l’invio dei missili Patriot all’Ucraina: “Pagherà tutto l’Unione Europea”

Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno i sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, affermando che si tratta di un equipaggiamento “di cui hanno disperatamente bisogno”. Il presidente americano ha parlato con i reporter, sottolineando che, sebbene non sia stato ancora deciso il numero esatto di missili, l’invio avverrà a breve.

L’incontro con il segretario generale della NATO

Nel suo intervento, Trump ha anche confermato che incontrerà domani il segretario generale della NATO, Mark Rutte, per discutere delle forniture militari all’Ucraina e della sicurezza europea. Il colloquio si inserisce in un momento delicato della guerra, in cui Kiev continua a chiedere maggiore supporto militare per difendersi dagli attacchi russi.

Nessun costo per gli Stati Uniti, secondo Trump

Noi non pagheremo nulla”, ha puntualizzato Trump, precisando che l’intero costo dell’operazione sarà a carico dell’Unione Europea. “Loro (gli ucraini, ndr) ne avranno un po’, perché hanno bisogno di protezione”, ha dichiarato. Il presidente ha inoltre aggiunto che gli ucraini pagheranno il 100% per gli altri equipaggiamenti militari sofisticati che saranno forniti da Washington.

Un messaggio politico e strategico

Le parole di Trump arrivano in un contesto di crescente pressione su NATO e Unione Europea per il sostegno all’Ucraina. Il leader americano, pur ribadendo il supporto militare, ha marcato con decisione la linea del “niente spese per gli Stati Uniti”, segnando una chiara posizione di disimpegno economico diretto, ma non operativo.


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Abu Mazen: Hamas rilasci gli ostaggi e consegni le armi all’Anp

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Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha esortato Hamas a rilasciare gli ostaggi israeliani che ancora detiene e a consegnare le armi alla stessa Anp, sottolineando che il gruppo islamista “non governerà la Striscia di Gaza” dopo la fine della guerra in corso con Israele. Lo riportano l’agenzia di stampa palestinese Wafa e i media dello Stato ebraico. In un incontro ad Amman con l’ex primo ministro britannico Tony Blair, Abbas ha chiesto anche il rilascio dei prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e l’ingresso senza ostacoli di aiuti umanitari nell’enclave palestinese. Abu Mazen è tornato a chiedere anche che all’Anp venga concesso il controllo della Striscia di Gaza, un’idea a lungo respinta da Israele.

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