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Cronache

Eruzione dell’Etna, scossa di terremoto 4,8 scala Richter: molti feriti e crolli fino a Catania. Il terrore della gente

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Una notte di autentico terrore in diversi comuni alle falde dell’Etna e anche a Catania per un scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 3:19 a nord del capoluogo etneo, tra Viagrande e Trecastagni. È stata la estrema  superficialità dell’ipocentro del sisma, a solo un chilometro di profondità, che ha contribuito ad amplificare l’effetto della scossa. Una scossa che è stata nettamente avvertita anche a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano. I danni maggiori sono segnalati al momento nella zona di Zafferana Etnea, dove ci sono stati cedimenti di case vecchie e abbandonate. In particolare nella frazione di Fleri, dove i crolli hanno interessato la vecchia chiesa del paese e dove si sono registrati due feriti, sebbene non gravi, con contusioni, escoriazioni e un po’ di sangue e che si considerano dei “miracolati”.

Altri danno si registrano anche in altri comuni, feriti anche altrove. Il bilancio dunque di crolli, feriti (e speriamo solo feriti) è destinato ad essere aggiornato quando la macchina della Protezione civile regionale e nazionale saranno sui luoghi del sisma e potranno confermare o smentire notizie anche molto gravi. C’è stato, in ogni caso, un forte sisma non tanto per la intensità quanto e soprattutto per la superficialità dell’ipocentro. Ad Ischia, il 21 agosto del 2017, sempre un una zona vulcanica, per una scossa di intensità 4,0 della scala Richter, a circa 2 km di profondità, fece 2 morti, 150 feriti e duemila case abbattute. Era da giorni che alle falde dell’Etna c’erano scosse di terremoto anche di una relativa intensità. Non è stato un bel Natale per gli etnei.

“Siamo vivi per miracolo”, ripetono ai cronisti e ai soccorritori. Sono componenti di una famiglia di quattro persone – madre, padre e due figli minori – che hanno visto crollare le pareti della loro casa. “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”. Altre antiche costruzioni sono crollate sempre a Fleri, Santa Venerina e Zafferana. In molte case le suppellettili sono ‘volate’ da mensole e vetrine e sono cadute a terra, aumentando il senso di paura tra gli abitanti dei locali. In molti paesi la gente e’ scesa per strada e soprattutto le famiglie con bambini hanno deciso di trascorrere la notte in auto per sicurezza. Nella notte la terra sull’Etna ha tremato diverse. Tutti eventi riconducibili all’eruzione in corso da due giorni sull’Etna, che ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico.

Per precauzione è stata chiusa anche la Catania – Messina all’altezza di Acireale e Giarra. Ci sono lesioni in un  viadotto.

A seguito dello sciame sismico che sta interessando l’area il capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ha convocato il Comitato operativo a Roma e il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha convocato immediatamente a Palazzo Minoriti il Centro coordinamento soccorsi per fare il punto sul terremoto. Nelle zone interessate dal sisma sono gia’ operative squadre dei Vigili del fuoco, Carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, Polizia locale, volontari, personale del 118 e delle protezioni civili comunali.

Eruzione Etna, il Capo della Protezione civile è già sul posto: la situazione è grave con strade e autostrade chiuse, aeroporto a rischio stop, in arrivo vigili del fuoco da Calabria, Lazio e Campania

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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