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Cronache

Epidemia di Meningite in Lombardia, l’Istituto superiore di sanità: la vaccinazione è la principale arma

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“Le autorita’ sanitarie stanno intervenendo in modo rapido e massivo”, cosi’ “il focolaio puo’ essere circoscritto evitando quindi un’epidemia su larga scala”. E’ l’Istituto Superiore di Sanita’, tramite il portale Epicentro, a fare il punto sul focolaio di meningococco di tipo C nella zona del Basso Sebino, tra il Bergamasco e il Bresciano. L’Iss evidenzia che l’attenzione, pero’, “deve rimanere alta sia nel caso specifico del focolaio di Bergamo, sia nel caso di eventuali casi isolati che si potrebbero verificare”. I casi di sepsi causata dal batterio meningococco registrati nell’ultimo mese nel territorio sono stati quattro di tipo C (due dei quali mortali) e un quinto di tipo B. In particolare i primi due casi – ricostruisce l’Istituto – le persone non erano vaccinate. Sono circa 200 i casi di meningococco registrati nel nostro Paese ogni anno. Nonostante la circolazione fisiologica dei batteri sia nota, precisano gli esperti dell’Iss, “quando ci si trova di fronte a casi concentranti nel tempo e nello spazio e’ fondamentale che siano avviati interventi mirati e specifici di sanita’ pubblica”, come la campagna vaccinale in corso. La vaccinazione rimane, infatti, “la principale forma di prevenzione e il modo migliore per limitarne la circolazione nella popolazione”. Il vaccino antimeningococcico impiega comunque 15-20 giorni dalla somministrazione prima di iniziare ad avere efficacia. Pertanto, evidenzia l’Istituto, “potrebbero verificarsi nuovi casi fino a quando la vaccinazione della popolazione locale non cominci a dare i suoi effetti”. Fino a oggi sono stati somministrati nel territorio interessato oltre 14 mila vaccini (7.452 in provincia di Bergamo e 6.555 in provincia di Brescia, per un totale di 14.007), a partire dalla vigilia di Natale nel Bergamasco e dal 5 gennaio nel Bresciano. Alcuni degli ambulatori resteranno aperti anche domani e domenica. Oggi sono cominciate le vaccinazioni anche nelle scuole bergamasche della zona, mentre da lunedi’ tocchera’ a quelle bresciane. Al via anche le vaccinazioni per i dipendenti delle aziende: 1.700 soltanto nei paesi bresciani di Capriolo, Iseo e Paratico. Partita anche la campagna di vaccinazione dei dipendenti dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che vivono nel Basso Sebino. “Non e’ giustificata alcuna forma di allarmismo, ma molti sarebbero stati evitabili se le persone colpite si fossero preventivamente vaccinate”. Lo sottolinea Massimo Galli, past president della Societa’ Scientifica Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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