Collegati con noi

In Evidenza

Enzo Paolo Turchi: una vita a passo di danza tra successi, amori e ricordi d’infanzia

L’intervista al Corriere della Sera ripercorre settant’anni di carriera e confidenze private del coreografo dei Quartieri Spagnoli.

Pubblicato

del

Dalla scuola di ballo del San Carlo al Tuca Tuca con Raffaella Carrà, dai successi internazionali ai ricordi di un’infanzia difficile nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Enzo Paolo Turchi (foto in evidenza di Imagoeconomica), 76 anni a luglio, racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera la sua vita straordinaria. Tra commozione, autoironia e riconoscenza.

I primi passi, tra fame e determinazione

«A 6 anni portavo fiori a una signora per 50 lire, a 8 pulivo le bische. Poi il cameriere, poi la danza». Turchi non nasconde nulla del suo passato, neppure l’attesa angosciosa sui gradini del palazzo per una madre scomparsa per giorni, ferita da un dolore mai guarito. Il padre? «L’ho visto tre volte, l’ultima da morto».

Una carriera tra teatro, tv e amore

Dopo il diploma in danza e solfeggio, a 17 anni è già primo ballerino. Lavora con Carla Fracci, conquista la Fenice e Rio. Poi la televisione: il Tuca Tuca con Raffaella Carrà lo lancia nell’immaginario collettivo italiano. Con lei: «Un’amicizia affettuosa, mai una relazione. Ma dopo la fine con Lola Falana, mi chiamò per partire con lei nel tour mondiale».

Raffaella, Nureyev, Sinatra e i sogni mancati

Ricorda le liti con Falana, i problemi con il pubblico a Bari, le risate con Raffaella in Spagna. E poi l’amicizia con Nureyev, la sorpresa di trovarsi Barry White al piano durante una coreografia e l’incredibile performance di Frank Sinatra in studio. Avrebbe voluto lavorare con Fiorello, sogna una collaborazione con Maria De Filippi ad Amici.

L’amore per Carmen Russo e la figlia Maria

«Carmen mi ha salvato la vita. Madre, sorella, compagna. Non riesco a immaginarmi senza di lei». E su Maria, la figlia dodicenne: «Odia la danza, ama la batteria e gioca a calcio. Voglio darle ciò che io non ho avuto». La paura del tempo che passa lo ha spinto a lasciare il Grande Fratello: «Mi stavo perdendo momenti con lei».

La beneficenza e i conti con l’infanzia

Orgoglioso del pozzo costruito a Zanzibar con Carmen: «Facevamo foto con i turisti in cambio di offerte, poi ci abbiamo messo il resto. Una gioia vedere la felicità delle persone del posto». Alla fine, la commozione: «Se potessi dire qualcosa al bambino di 4 anni che aspettava la mamma? Gli direi: forza, ce la farai».

 

Advertisement
Continua a leggere

Esteri

Relazione sessuale con detenuto, 9 anni a direttrice carcere

Pubblicato

del

E’ stata condannata a ben 9 anni di reclusione effettiva in carcere l’ex dirigente penitenziaria britannica Kerri Pegg, 42 anni, travolta da uno scandalo che ha fatto scalpore sui media del Regno, suscitando attenzioni a tratti morbose, sulla base dell’accusa d’aver intrattenuto una relazione sessuale dietro le sbarre con un detenuto.

Pegg, considerata fino al momento dell’arresto una sorta di astro nascente tra le funzionarie donne dell’amministrazione carceraria d’oltre Manica, è stata riconosciuta colpevole dinanzi alla Preston Crown Court di abuso di potere per aver allacciato uno stretto legame sentimentale e fisico durato anni con Anthony Saunderson: trafficante di droga, e figura di spicco della criminalità locale a Liverpool, recluso nella prigione di Kirkham, nel Lancashire (nord dell’Inghilterra), di cui lei era divenuta direttrice scalando i gradini della carriera a tempo di record.

Un comportamento che il giudice Graham Knowles ha stigmatizzato duramente nel motivare la severità e il peso della sentenza, definendolo “sconcertante e senza scrupoli”. “Lei sapeva come si sarebbe dovuto agire – ha affermato rivolgendosi all’imputata, presente in aula a occhi bassi -, era stata addestrata e aveva a disposizione il sostegno necessario. I limiti erano chiari ed espliciti, ma lei ha scelto consapevolmente di violarli”.

Continua a leggere

In Evidenza

Il prefetto Michele di Bari smentisce ipotesi di candidatura in Campania: notizia falsa

Pubblicato

del

Smentire una notizia può equivalere a rilanciarla. Lo dimostra quanto accaduto con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha deciso di intervenire pubblicamente per negare un’indiscrezione circolata online: il suo nome sarebbe stato incluso in una rosa di possibili candidati alla presidenza della Regione Campania per conto del centrodestra. Una notizia che lo stesso prefetto ha definito «totalmente destituita di fondamento».

Le parole nette del Prefetto

«Ritengo doveroso, per spirito di verità, comunicare che la notizia è totalmente destituita di fondamento – ha affermato Di Bari –. Né lo scrivente ha mai parlato di questa vicenda, né pertanto poteva esserci alcuna disponibilità». Con queste parole, il prefetto ha voluto chiudere ogni spiraglio interpretativo sulla questione.

L’impegno a Napoli e la distanza dalla politica

Michele di Bari ha poi ribadito il proprio attaccamento al ruolo istituzionale e alla città in cui opera: «Sono impegnato in un lavoro straordinario in una Città straordinaria che desidero concludere senza alcuna interferenza politica». Un chiaro messaggio per confermare la volontà di tenersi fuori da qualunque ipotesi di candidatura.

Possibili conseguenze legali

La dichiarazione si conclude con un passaggio che lascia intravedere sviluppi giuridici: «Ovviamente, saranno valutati anche gli eventuali profili legali della vicenda». Parole che sembrano annunciare verifiche sul fronte della diffusione della notizia ritenuta non veritiera.

Continua a leggere

In Evidenza

Errani e Paolini volano in finale: doppio sogno azzurro agli Internazionali d’Italia

Pubblicato

del

Ancora loro, ancora in finale. Sara Errani e Jasmine Paolini firmano una prestazione di altissimo livello e si guadagnano l’accesso all’atto conclusivo del doppio femminile agli Internazionali BNL d’Italia 2024, bissando il traguardo raggiunto lo scorso anno. In semifinale, le campionesse in carica hanno superato con il punteggio di 6-4 6-4 la coppia russa composta da Mirra Andreeva e Diana Shnaider, in una rivincita della finale olimpica di Parigi 2024.

Prestazione solida e tatticamente perfetta

Un’ora e 22 minuti di partita ben gestita, con 18 vincenti a testa per entrambe le coppie ma un dato decisivo: 34 errori gratuiti per le russe, contro 25 delle azzurre. Una differenza che ha fatto pendere l’ago della bilancia verso l’Italia.

«C’è davvero tanta gioia e soddisfazione», ha detto a caldo Sara Errani.
«È stata una partita tosta ma siamo state tutte e due molto solide, direi tatticamente perfette».

Paolini fa doppietta: finale anche in singolare

Jasmine Paolini scrive un’altra pagina di storia azzurra: è la prima italiana dopo 11 anni a raggiungere entrambe le finali a Roma. L’ultima? Proprio Sara Errani nel 2014.

«È sempre difficile giocare contro di loro perché sono due ottime singolariste», ha spiegato Jas.
«Sto vivendo una settimana incredibile, e ringrazio Sara che mi supporta in questo doppio sforzo».

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto