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Corona Virus

Entro aprile 5 milioni di dosi e 500mila vaccini al giorno

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Cinque milioni di dosi di vaccino in arrivo nei prossimi dieci giorni , che dovrebbero finalmente portare a 500mila somministrazioni giornaliere entro la fine del mese, se le Regioni rispetteranno i nuovi “target crescenti”. L’annuncio delle nuove forniture tra il 27 aprile e il 5 maggio arriva dall’ufficio del Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo. Sinora sono state consegnate quasi 20 milioni di dosi: 19.888.040 , con un incremento nell’ultima settimana di 2.736.450. E tra il 16 e il 22 aprile, ne sono state somministrate piu’ di 2,5 milioni di dosi con una media nazionale di oltre 335mila dosi e una punta massima di 384mila. Il report settimanale del governo sulla campagna vaccinale evidenzia come si sia spinto soprattutto sugli over 80: l’81,21% di loro ha ricevuto almeno una dose di vaccino, come pure il 45,19% degli anziani tra i 70 e i 79 anni . E un ultraottantenne su 2 ( il 53,82% ) e’ stato vaccinato anche con il richiamo. Per quanto riguarda gli ospiti delle Rsa, il 94, 93 % ha ricevuto almeno una dose . Mentre Figliuolo indica a ogni Regione il nuovo obiettivo da raggiungere nelle somministrazioni nei prossimi giorni, in modo da riuscire a vaccinare a partire dal 29 aprile 504mila persone su tutto il territorio nazionale, tra i governatori sembra essersi aperta una gara per rivendicare i risultati raggiunti. La Regione Marche e’ “prima nella classifica per somministrazione dei vaccini”, annuncia il presidente Francesco Acquaroli su Facebook, spiegando che sono state gia’ inoculate l’89,4% delle dosi consegnate. “La Toscana oggi e’ tra le prime regioni italiane per la vaccinazione degli over 80” , “siamo sul podio dietro al Veneto e alla provincia autonoma di Trento”, esulta il presidente Eugenio Giani, sbandierando una media regionale di prime dosi somministrate pari al 92,5% e dunque superiore al dato nazionale dell’81% . E se il governatore della Basilicata Vito Bardi evidenzia come la sua Regione abbia somministrato in una settimana oltre 29mila dosi, piu’ di 8mila oltre il target di 21.700 fissato da Figliuolo, il presidente dell’ Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, parla di “risultato importante” visto che si e’ “superato il milione di cittadini vaccinati con almeno una dose”. Intanto le autorita’ sanitarie statunitensi hanno revocato la sospensione della somministrazione del vaccino monodose Johnson&Johnson. Dopo questo via libera l’ Aifa riveda le raccomandazioni sulle eta’ per questo vaccino e per quello di Atrazeneca per “velocizzare la campagna vaccinale”, sollecita l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio Alessio D’Amato, nel giorno in cui nel maxi hub di Valmontone cominciano le somministrazioni del vaccino americano e in regione si raggiunge la soglia di 1mln e e 715 mila inoculazioni . Servono piu’ dosi per accelerare, e’ la richiesta che arriva da piu’ Regioni, in testa la Sardegna, mentre il presidente della Campaniavincenzo De Luca tira dritto sulla scelta di immunizzare le isole, obiettivo che intende raggiungere in 20 giorni.E se in Puglia e’ l’Ordine dei medici a protestare “le inefficienze organizzative della campagna vaccinale”, a Pesaro arriva uno stop di 3 giorni per le vaccinazioni per mancanza di dosi. Mille vaccini sono invece fermi da ieri nella Valle dell’Esaro, nel cosentino, a causa di un problema sorto nell’organizzazione di un vax day senza prenotazioni. Sospendere i brevetti sui vaccini, per consentire l’immunizzazione dal Covid “in ogni angolo del mondo”, e’ intanto l’appello per il 25 aprile lanciato da Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, e dal giurista Gustavo Zagrebelsky, e sottoscritto anche da artiste come Lella Costa e Tosca.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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