Elon Musk annuncia che sosterrà l’arci-nemico di Donald Trump Ron DeSantis qualora dovesse candidarsi per la Casa Bianca nel 2024. Un endorsement importante da parte dell’uomo più ricco del mondo che da poche settimane è anche diventato proprietario della piattaforma più popolare di Internet per il governatore della Florida che sempre più repubblicani vedono come l’unica speranza per uscire dal trumpismo ed evitare una nuova sconfitta contro i democratici. “La mia preferenza per la presidenza del 2024 andrà ad una persona ragionevole e centrista.
Speravo che così sarebbe stata l’amministrazione Biden, ma finora sono rimasto deluso”, ha dichiarato su Twitter il nuovo proprietario del social media in una delle tante conversazioni che intrattiene quotidianamente con i suoi 119 milioni di follower. E poi, rispondendo ad una domanda diretta su un eventuale supporto a DeSantis alle prossime presidenziali, Musk ha risposto un secco “yes”, precisando di essere stato in passato sostenitore del ticket Obama-Biden, quindi di aver votato “controvoglia” l’attuale presidente invece del tycoon. Salvo poi esortare gli americani a scegliere un “congresso repubblicano” alle ultime Midterm.
Non è la prima volta che il patron di Tesla esprime il suo apprezzamento per il governatore conservatore. Già lo scorso giugno aveva detto avere una “preferenza verso di lui” e di essere convinto che possa battere Joe Biden. All’epoca DeSantis, che è appena stato rieletto in Florida con una valanga di voti, non si era granché entusiasmato del supporto di Musk, limitandosi a commentare di essere felice “di avere il sostegno degli afroamericani”. Una battuta sarcastica in riferimento al fatto che l’ad di Twitter è nato in Sudafrica. Chissà che ora non cambi idea. Quanto al fatto che Trump stia ancora snobbando la sua piattaforma nonostante la ‘grazia’ concessagli, Musk si è detto tranquillo.
“Mi sta bene che non twitti, l’importante era che Twitter correggesse un grave errore, averlo bandito” dopo l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, “nonostante non avesse violato nessuna regola”. “Cacciare dalla piattaforma un presidente in carica ha minato la fiducia verso Twitter di metà degli americani”. Intanto, come se non bastassero le tante grane giudiziarie, il tycoon continua a far alzare più di un sopracciglio nel Grand old party per i suoi flirt con l’estrema destra. L’ultimo scivolone è stato l’incontro a Mar-a-Lago con il suprematista bianco Nick Fuentes, portato nella residenza di Trump da Kanye West.
Antisemita e negazionista dell’Olocausto, Fuentes ha fondato l’organizzazione nazionalista ‘America First Foundation’ e ha partecipato al famigerato raduno di estrema destra ‘Unite the Right’ a Charlottesville nel 2017. Più volte cacciato da Youtube e da altri social, in passato ha persino accusato Trump di “aver voltato le spalle al suprematismo”. Dell’incontro con l’ex presidente ha riferito per primo Politico, poi lo stesso tycoon lo ha confermato sul suo social media Truth senza tuttavia mai nominare Fuentes e sminuendone la portata. “La scorsa settimana, Kanye West mi ha chiamato per cenare a Mar-a-Lago. Inaspettatamente si è presentato con tre suoi amici, di cui non sapevo nulla. Abbiamo cenato con molte altre persone, la cena è stata veloce e tranquilla. Poi sono partiti in direzione dell’aeroporto”. Ma una persona presente alla cena, l’ex assistente di Trump Karen Giorno, ha riferito che l’ex presidente è “rimasto colpito da Fuentes” e “dalla sua conoscenza del mondo di Trump”.