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Empoli piega il Parma con un gran gol di Anjorin nel finale

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L’Empoli batte il Parma 2-1 e interrompe la striscia di 20 partite consecutive senza vittoria. L’ultimo successo risaliva all’8 dicembre scorso col Verona per 4-1. L’ultimo successo in casa addirittura da novembre, col Como. Con questo risultato i toscani, almeno per una notte, superano Venezia e Lecce ed escono dalla zona retrocessione. Un primo tempo di marca toscana con il Parma che chiude anche i primi 45 minuti in dieci per una espulsione. Ma andiamo per ordine. La partita è di quelle fondamentali nella corsa salvezza. Le due squadre si sono presentate con tante assenze per infortunio, e non solo. Attacco inedito per i toscani con l’assenza di Colombo squalificato: Esposito con Fazzini e Cacace alle sue spalle.

La lista degli indisponibili è lunga per D’Aversa che deve fare a meno anche degli infortunati Maleh, Kouamé, Haas, Pellegri, Sazonov e Zurkowski. Dall’altra parte Chivu non può schierare Vogliacco, Bernabé, Cancellieri, Charpentier, Estevez, Kowalski, Mihaila e Osorio. In campo lo stesso 11 visto in campo contro il Como nell’ultima partita. Alla prima occasione i padroni di casa vanno in vantaggio sugli sviluppi di uno schema su corner: all’ 11′ Henderson batte l’angolo per Fazzini sul primo palo che di primi la mette sotto la traversa. E’ la terza rete del numero 10 empolese in queste ultime giornate.

Dopo qualche minuto ci prova ancora Grassi con l’Empoli che vola sulle ali dell’entusiasmo per il vantaggio. Il tiro di Grassi da fuori è centrale e para in due tempi Suzuki. Al 21′ Parma vicinissimo al pareggio con Hainaut che sfugge a Pezzella a destra, crossa in mezzo per Pellegrino che di testa sfiora il palo alla destra di Vasquez. Al 31′ un episodio pesante con Valenti che, già ammonito, trattiene Esposito poco prima dell’ingresso dell’area e viene espulso per doppio cartellino giallo. All’ultima azione della gara, nel terzo minuto di gioco del primo tempo, ancora un tiro di Fazzini con la palla che gira a sinistra di Suzuki ed esce a fil di palo. Nella ripresa il Parma cerca di reggere, nonostante l’inferiorità numerica, alle folate dell’Empoli che vuol chiudere la partita.

Al 13′ Henderson sfiora il raddoppio; lo scozzese si accentra sul sinistro, fa girare il mancino con la palla che sfiora il palo alla destra di Suzuki con una deviazione di Keita. Sugli sviluppi del corner ancora pericoloso Fazzini con un destro al volo potente, ma non preciso. Si fa pericoloso il Parma al 15′ con Viti scivola e perde Hainaut sulla destra: l’esterno del Parma non riesce a crossare incespicando sul pallone. Chivu opera due cambi che si rivelano decisivi: Hernani batte da metà campo una punizione che trova l’elevazione in area di Djuric, palla che rimbalza davanti a Vasquez ed entra. Si valuta per qualche istante la possibile posizione di fuorigioco Bonny che non tocca la palla, ma disturba Vasquez. Alla fine Fabbri convalida il gol.

Ma l’Empoli non demorde: D’Aversa mette tutti gli attaccanti a disposizione in campo come Solbakken e Konaté. Al 41′ arriva la meravigliosa rete di Faustino Anjorin. Sponda di Konatè che serve l’inglese poco fuori area al centro, dal suo destro parte un tiro a girare imparabile per Suzuki che vede la palla infilarsi all’incrocio. Nel recupero Konatè si divora il 3-1: prima dribbla Leoni, poi sbaglia tutto davanti a Suzuki che lo ipnotizza sulla conclusione a pochi passi dalla porta. Parma che perde una gara quasi subito in salita, Empoli che sembra rinascere. Saranno decisive per i padroni di casa le ultime due gare a Monza e in casa col Verona.

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Calcio, Lukaku: De Bruyne sarà rinforzo decisivo per il Napoli

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“Resterò sicuramente al Napoli. Kevin De Bruyne sarà un rinforzo decisivo. È quello che serve per migliorare e non solo confermarci. Con lui ne ho parlato spesso, anche Mertens ha dato una mano per convincerlo”. Lo ha detto Romelu Lukaku all’emittente belga Vtm Nieuws durante una sua permanenza a Bruxelles. L’attaccante del Napoli, che ha chiuso la scorsa stagione con 14 gol e 10 assist da gol in campionato ha parlato della trattativa per l’arrivo del compagno di nazionale belga dal Manchester Ciy al Napoli: “Gli ho spiegato al telefono in mezz’ora come funzionano le cose qui a Napoli e gli ho detto anche dove avrebbe dovuto cercare una buona casa – ha detto -. Io e Mertens abbiamo fatto del nostro meglio per convincerlo e Kevin ha fatto la scelta giusta su Napoli. Un calciatore qui riceve molto amore, sono felice che anche Kevin possa viverlo. Giocare in Italia ti mostra una passione che non si vede altrove, ma c’è anche il lato negativo, perché ho giocato in club in cui i tifosi venivano agli allenamenti quando le cose andavano male. Non è una cosa bella ma ti stimola a dare tutto in campo sempre”.

Lukaku parla anche dell’avventura che ha portato a vincere lo scudetto: “Sapevo che saremmo diventati campioni. Abbiamo pareggiato con l’Inter ma dimostrando di essere più forti. Tutti consideravano l’Inter favorita per lo scudetto ma Conte ci ha dato la spinta decisiva, abbiamo trovato grande fiducia nel nostro gruppo e a cinque giornate dalla fine del campionato il tecnico ci disse ‘ora ragazzi dobbiamo puntare allo scudetto’. E’ stata la conferma che ci serviva”. Lukaku è andato all’intervista con una maglietta con i colori dell’Anderlecht, club belga: “Sono i colori più belli – ha detto, spiegando il legame alla sua città – io ho un contratto fino al 2027 con il Napoli e voglio rispettarlo. Dopo, chissà magari tornerò davvero a casa, all’Anderlecht. L’ho promesso anche a mio figlio”. Lukaku è atteso per il via del ritiro del Napoli a Dimaro dal 17 luglio e parla del Mondiale per club che guarda: “Sarebbe stato interessante esserci, ma serviva un po’ di relax. Anche andare a dormire più tardi ogni tanto fa bene. C’è stanchezza oggi per i calciatori, il calcio dovrebbe ispirarsi all’NBA: sei settimane di riposo obbligatorio e quattro di preparazione. Si gioca troppo, serve tutelare la salute dei calciatori”.

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Calcio: a Salernitana 0-3 a tavolino e due gare a porte chiuse

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PALLONE CALCIO CAMPO

Sconfitta per 0-3 a tavolino e obbligo di disputare due gare a porte chiuse. Sono queste le sanzioni che il giudice sportivo di serie B, Ines Pisano, “vista la gravità dei fatti” ha inflitto alla Salernitana in relazione al play out di ritorno con la Sampdoria disputato ieri sera allo stadio ‘Arechi’. La partita è stata prima interrotta e poi sospesa definitivamente nel secondo tempo per le intemperanze di parte dei tifosi di casa, determinando la retrocessione della squadra campana in serie C. Secondo la ricostruzione riportata nel dispositivo, in base al rapporto dell’arbitro e dei collaboratori della Procura federale, “al 18′ del secondo tempo un gruppo di sostenitori della Salernitana, posizionati nel settore inferiore della Curva Sud, tentava di forzare il cancello di accesso al recinto di giuoco, non riuscendoci, a causa dell’intervento delle forze dell’ordine posizionatesi a protezione del varco.

Subito dopo, nel settore Distinti lato Curva Sud, altri sostenitori della Salernitana, riuscivano a forzare il cancello di accesso al terreno di gioco senza riuscire ad entrare perché bloccati dagli steward e dalle forze dall’ordine. Successivamente, al 21′ st, la gara veniva sospesa temporaneamente a causa del lancio sul terreno e nel recinto di giuoco, in prevalenza dal settore Curva Sud ma anche dai Distinti e dalla Tribuna, di numerosi petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti. A causa del protrarsi di questa situazione il direttore di gara, dopo essersi confrontato con il responsabile dell’ordine pubblico, invitava le squadre a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa trenta minuti, di concerto con tutte le parti, si rientrava sul terreno di giuoco per riprendere la partita ma, dopo pochi attimi, le intemperanze dei sostenitori della Salernitana riprendevano, costringendo pertanto il responsabile dell’ordine pubblico a disporre la sospensione definitiva della gara”.

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Il Napoli sfida la Premier: De Laurentiis crea la nuova Mecca del calcio europeo

Il divario con l’Inghilterra cresce, ma gli azzurri tengono il passo con forza e credibilità.

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Il divario economico tra Serie A e Premier League si allarga. Secondo “Calcio&Finanza”, le squadre inglesi incassano mediamente il 278% in più rispetto a quelle italiane. Un dato emblematico: il Southampton, ultimo nella classifica degli introiti della Premier, ha guadagnato 50 milioni in più dell’Inter, che guida il ranking italiano. Il Napoli, secondo, si ferma a circa 70 milioni. Ma il punto è proprio questo: il Napoli fa eccezione.

Napoli che acquista dalla Premier: una rivoluzione silenziosa

Mentre la Serie A arranca, il club di De Laurentiis compra a mani piene dalla Premier. L’anno scorso ha portato in azzurro Lukaku dal Chelsea (30 milioni), McTominay dal Manchester United (28 milioni) e Gilmour dal Brighton (20 milioni), senza dimenticare Anguissa dal Fulham.

Quest’estate, ha battuto la concorrenza internazionale e araba per Kevin De Bruyne, dimostrando che il club non è un cimitero degli elefanti: il belga, a 33 anni, ha giocato e vinto ancora tanto al City. E ora, secondo il “Sun”, è stato lui stesso a parlare del progetto Napoli al connazionale Jack Grealish, escluso da Guardiola e ora in cerca di rilancio. Troppo alto il suo stipendio (17 milioni), ma il solo fatto che se ne parli dice molto.

Da Darwin Nunez a Chiesa: il Napoli è nella partita

Il Napoli non è più club da seconda fascia nel panorama europeo: è parte attiva nei dossier più caldi. Le trattative con il Liverpool per Darwin Nunez e Federico Chiesa sono note, così come i contatti con Jadon Sancho, di ritorno al Manchester United dopo il prestito al Chelsea. A gennaio mancò poco al colpaccio: Alejandro Garnacho era praticamente del Napoli, bloccato solo dal dietrofront dei familiari, nonostante l’accordo con lo United sui 60 milioni.

De Laurentiis e Conte, la nuova coppia d’oro del calcio italiano

Il presidente e il tecnico sembrano davvero aver trasformato Napoli in una destinazione desiderata da molti campioni. Mentre la Serie A intera incassa dai diritti esteri appena 240 milioni, BeIN Sports pagherà 215 milioni all’anno alla sola Premier League per il solo Medio Oriente e Nord Africa. Un abisso. Ma il Napoli tiene il passo grazie alla solidità economica e a una gestione oculata: la disponibilità dichiarata da De Laurentiis è di 300 milioni di euro, tra stipendi e mercato.

L’obiettivo è la SuperChampions: contano ricavi e credibilità

Tutto converge verso un obiettivo preciso: la SuperChampions. Il Napoli sa che servono risultati in campo per accedere e guadagnare di più. Ma oggi ha credibilità, potenza economica e un progetto sportivo chiaro. Mentre altri club italiani lottano per sopravvivere, Napoli è diventata la nuova Mecca del calcio europeo.

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