E’ entrata nella fase clou il corteo di Trooping the Colour che suggella oggi a Londra, all’ombra di Buckingham Palace, il via agli eventi pubblici del Giubileo di Platino organizzato per celebrare i 70 anni di regno della 96enne Elisabetta II. Il centro della scena e’ affidato quest’anno nel cortile del palazzo alla sfilata equestre dell’Horse Guards Parade del primo battaglione d’elite delle Irish Guards delle forze armate britanniche. Mentre la corte annunciava il pienone sugli spalti allestiti a St James Park. Il suono dell’inno nazionale – God Save the Queen, Dio Salvi la Regina – ha quindi annunciato l’arrivo dei vertici della famiglia reale “in servizio attivo”, accolti dal saluto entusiasta di ali di folla schierate lungo il vialone del Mall in un tripudio di Union Jack: in prima fila l’erede al trono Carlo con suo figlio William, secondo in linea di successione, entrambi in sella in alta uniforme assieme alla principessa Anna, secondogenita di Elisabetta, e con appuntate al petto le medaglie d’oro del Giubileo; seguiti fra gli altri a bordo di una carrozza comune dalle rispettive consorti, Camilla e Catherine (in abito firmato Alexander McQueen), assieme ai tre figli dei duchi di Cambridge, George, Charlotte e Louis. Mentre la regina e’ attesa solo al balcone del palazzo, con accanto Carlo, William, i figli Anna ed Edoardo, le loro famiglie, e con i duchi di Gloucester e di Kent, cugini impegnati stabilmente in compiti di rappresentanza della dinastia. Su una piattaforma allestita nel piazzale e’ presente pure il primo ministro, Boris Johnson, in tight, con accanto la first lady Carrie, in abito rosa con ampio cappello d’ordinanza. Alla parata di Trooping the colour partecipano quest’anno 1450 militari e 200 cavalli, senza contare il sorvolo finale delle Red Arrows della pattuglia acrobatica della Raf.
Coi suoi 70 anni di regno, Elisabetta II, al secolo Elizabeth Alexandra Mary Windsor, e’ la regnante che piu’ a lungo ha occupato il prestigioso trono della quinta piu’ antica monarchia al mondo. La sua longevita’ la colloca al terzo posto fra i regnanti di tutto il mondo e di tutte le epoche. Dal 9 maggio scorso, infatti, il suo operato ha superato quello del defunto re Giovanni II di Liechtenstein e, fra dieci giorni, potrebbe conquistare il secondo posto, sorpassando il re thailandese Bhumibol Adulyadej, che regno’ per 70 anni e 126 giorni. Se Elisabetta dovesse rimanere sul trono ancora un paio d’anni, allora si collocherebbe al primo posto in assoluto nella storia delle monarchie: re Luigi XIV di Francia regno’ infatti per 72 anni e 110 giorni. Una vita di record quella di Elisabetta, diventata la monarca piu’ longeva nella storia del Regno Unito nel settembre 2015, quando ha superato i 63 anni e 216 giorni sul trono della sua trisavola, la regina Vittoria.
UNA VITA AL CENTRO DELLA SCENA E DELLA STORIA .Elisabetta II e’ nata a Londra, nel prestigioso quartiere di Mayfair, il 21 aprile del 1926. Sposa Filippo Mountbatten, principe decatuto di Grecia e Danimarca, il 20 novembre del 1947 presso l’abbazia di Westminster e rimarra’ con lui per 73 anni, fino alla sua morte avvenuta il 9 aprile del 2021. Incoronata giovanissima, nel 1952 a soli 25 anni, per via dell’improvvisa morte del padre, re Giorgio VI, e’ attualmente la sovrana di ben quindici Paesi nonche’ capo del Commonwealth. In 70 anni di regno ha attraversato indenne trasformazioni sociali epocali, riuscendo a conquistare la stima del suo popolo grazie alla capacita’ di cavalcare i cambiamenti e mantenere il tipico aplom britannico anche davanti alle crisi piu’ profonde. Il suo carattere e la dignita’ con la quale ha attraversato gli attacchi del tempo, l’hanno resa uno dei personaggi storici viventi piu’ iconici e interessanti e sicuramente fra i piu’ rilevanti in assoluto. Col lei si celebra un’epoca, di re e regine, che forse e’ sulla via del tramonto. In tanti, nel Regno Unito, si chiedono infatti cosa succedera’ dopo. I Paesi nei quali e’ ancora regnante, poco alla volta, stanno diventando repubbliche e conquistando l’indipendenza.
LE OMBRE DEL PASSATO E GLI SCANDALI. Il dibattito sul passato colonialista pesa nelle relazioni fra la Corona e i Paesi del Commonwealth. La sottile accusa di razzismo che sottintende questo dibattito si e’ acutizzata con le ultime vicende relative al nipote Harry e a sua moglie Meghan. Il trattamento che i media britannici hanno riservato alla moglie americana di Harry, secondo alcuni, non sarebbe potuto essere cosi’ aggressivo senza il benestare placido di qualcuno nel Palazzo. E ancora, la protezione mediatica nei confronti invece del figlio “prediletto” Andrew, amico intimo di Ghislane Maxwell e Jeffrey Epstein, accusato di aver abusato una minorenne incastrata nel circolo di prostituzione della coppia criminale. Gli scandali non sono certo mancati. Andando indietro di qualche decennio, la morte di Diana e l’affare fra Carlo e Camilla, portarono la popolarita’ della Corona ai minimi storici. Eppure Elisabetta e’ riuscita, in tutti questi anni, a mettere in pratica il famoso motto del 1939 usato dal governo britannico per incoraggiare il popolo minacciato dagli attacchi aerei durante la Seconda guerra mondiale: keep calm and carry on.
LA CURIOSITA’ DEL COGNOME. La famiglia del nonno paterno della regina Elisabetta era di origine tedesca. Gli antenati Federico e Dedo I, dopo aver ereditato il castello di Wettin, in Sassonia, assunsero Wettin come nome della casata. Fino al 1917, i membri della famiglia reale britannica non avevano un vero e proprio cognome ma si definivano della casata di Sassonia-Coburgo-Gotha. Il padre della regina Elisabetta, re Giorgio VI, nacque nel 1895 come membro di questa famiglia. Il 17 luglio 1917, il nonno della regina Elisabetta, re Giorgio V, annuncio’ che Windsor sarebbe diventato il cognome della sua casata. Un cambiamento storico dovuto in parte al fatto che un cognome tedesco a capo del trono britannico faceva storcere il naso a molti puristi della monarchia e, in secondo luogo, perche’ nel corso della Prima guerra mondiale, si era sviluppato un forte sentimento anti tedesco in Inghilterra. Quando Elisabetta sposo’ l’allora tenente Philip Mountbatten, ruppe con la tradizione e non adotto’ il cognome del marito. Infatti, il 9 aprile 1952, dopo la sua ascesa al trono, annuncio’ che “io e i miei figli saremo conosciuti come la casata e la famiglia di Windsor, e i miei discendenti e i loro discendenti, porteranno il nome di Windsor”. Nel 1960, su richiesta della regina e del duca di Edimburgo, il cognome cambio’ ancora in Mountbatten-Windsor. Il Privy Council dichiaro’ che i discendenti diretti della regina e del duca sarebbero rimasti parte della casata di Windsor ma avrebbero portato il cognome di Mountbatten-Windsor.