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Elezioni comunali, parla Giustina Mattera: così voglio cambiare Ischia

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Giustina Mattera, 36 anni, nutrizionista, ama viaggiare, visitare altri Paesi, studiare altri popoli, conoscere altre culture. “Pensavo di dover scappare da Ischia, realizzarmi altrove, ma l’amore per la mia terra e la mia gente è troppo forte e vorrei impegnarmi e fare qualcosa per cambiare quello che non va in questa isola meravigliosa” spiega. Mattera non ha mai fatto mistero della sua passione per la politica, mossa dallo spirito del “non possiamo lamentarci ed aspettare che sia sempre qualcun altro a cambiare le cose. Bisogna almeno provarci in prima persona”. Negli ultimi cinque anni è stata consigliere comunale a Ischia. Esperienza che definisce “interessante e formativa”, anche se “l’impatto con la realtà della vita politica di questo momento storico ha disatteso, in parte, le aspettative rispetto a quanto peso e tempo ci sia da spendere per minuetti politici piuttosto che investire la totalità degli sforzi sulle azioni di governo”.

Una critica al sindaco uscente ricandidatosi e senza avversari? 

Al netto degli eventi, nessuna critica al Sindaco Ferrandino: persona perbene e capace, che in questo suo primo mandato ha avuto, fra molti onori, anche l’onere di guidare il Comune in periodi di avversità che si ricorderanno sui libri di storia. Piuttosto c’è da riflettere sul tessuto generale della politica locale che nel tempo (e non mi riferisco solo agli ultimi cinque anni) si è sempre più incancrenito su vecchie dinamiche interne e di potere di bassa lega, perdendo di vista il contatto con una realtà che è stata investita da cambiamenti economici, sociali e culturali con i quali non siamo stati in grado di metterci al passo. Ischia sopravvive anche perché brilla di luce propria, ma temo sia un peccato mortale non essere stati in grado di portarla al massimo sviluppo del suo potenziale. Ischia è rimasta ferma a parecchi anni fa e certamente non si potrà auspicare un cambiamento agendo sulla realtà con la stessa mentalità e visione del passato. Oggi più che mai siamo ad un bivio al quale ci si gioca il futuro dell’Isola e della nostra gente.

Lei è capolista della formazione civica “Vivere Ischia” e il vostro candidato sindaco è Ferrandino. A livello nazionale, lei, in quale schieramento politico si riconosce? 

Per la mia generazione credo sia veramente difficile sentirsi oggi realmente rappresentati da un partito, a maggior ragione del fatto che le ideologie partitiche si sono sgretolate, soppiantate da partiti “ad personam” di personaggi tirati fuori da vari cilindri qua e là.  Detto questo, onde evitare di tergiversare su discorsi che comporterebbero una dispersione di forze e focus rispetto all’obiettivo a me caro in questo momento faccio una premessa: farò campagna elettorale e proverò a spiegare quali idee ho in merito a temi come viabilità, vivibilità, trasporti, qualità della vita, lavoro, occupazione, impresa, turismo, agricoltura, commercio, integrazione con altri comuni isolani/ Procida/Area Flegrea e Napoli, accoglienza dei nostri ospiti, sanità, aiuto ai nostri concittadini in difficoltà con un sistema di welfare locale che possa integrare altri livelli di assistenza. Si vota per il rinnovo del Consiglio Comunale di Ischia, mi auguro che possa nascere da queste elezioni una classe dirigente nuova, più giovane, con le idee chiare. Gli ischitani sono intelligenti, sanno bene quanto è importante il loro voto per la rinascita di Ischia e sono certo che sceglieranno persone con progetti chiari, concreti sul futuro della nostra comunità. 

In effetti il dopo pandemia non sarà facile.

Siamo alle prese ancora con il virus, la pandemia sociale sarà durissima da governare: troppe famiglie soffrono terribilmente perché una vera ripresa economica stenta ad arrivare e diviene difficile preventivare quando torneremo ad una condizione di stabilità considerando anche gli effetti della guerra russo-ucraina che inevitabilmente si abbatterà su cittadini e imprese con gli aumenti indiscriminati dei costi dell’energia e delle materie prime e dunque dei generi di consumo. Mi preoccupa attualmente più di questo che di dovermi definire in un partito piuttosto che in un altro.

Occorre riporre speranze sugli elettori.

Gli elettori hanno sempre ragione. Sono loro che scelgono. Io posso solo augurarmi che scelgano donne ed uomini capaci di far camminare sulle loro gambe progetti importanti per rilanciare turismo, commercio, terziario, agricoltura, servizi sociali, sanità. Sarebbe bello vedere nel prossimo consiglio comunale molti volti nuovi: donne e uomini giovani e persone in gamba. La nostra lista civica, “Vivere Ischia”, è fatta di persone che mettono a disposizione le loro capacità, professionalità, idee, progetti per la comunità. Tra noi non ci sono politici di professione, ma professionisti che vogliono fare politica per aiutare Ischia a cambiare.

Non sarà anche lei una esponente dell’antipolitica?

Non amo i politicanti che hanno tolto dignità alla politica. Per me un buon politico è chi si occupa della comunità con i fatti e non si perde in chiacchiere o nella cura dei propri interessi privati. Per questo le ho detto che non perderò tempo a parlare di destra e sinistra quando a Ischia dobbiamo ancora dare una risposta ai tantissimi ischitani che da decenni hanno in itinere una richiesta di concessione edilizia in sanatoria, abbiamo realizzato un mercato coperto attrezzato e non riusciamo a farlo funzionare,  dobbiamo risistemare l’intera area portuale e restituire dignità alla riva destra con lavori che sono stati già finanziati, abbiamo un piano traffico da rivedere e riadattare, costa e spiagge da proteggere, aree di sosta da migliorare, trasporto pubblico locale da incentivare, aree verdi e strutture pubbliche da manutenere, scuole comunali da mettere a norma o da realizzare ex novo. Altro che antipolitica, qui serve la buona politica. Negli ultimi cinque anni molte buone idee sono state messe a frutto, ma altre risorse sono andate disperse per accontentare qualche “voce stonata del coro”. Ma noi siano qui perchè amiamo Ischia e amiamo le buone idee che diventano progetti concreti. Questo Ferrandino lo sa e molte delle cose che noi vogliamo fare sono nel programma di governo che ha presentato per farsi rieleggere.       

Non saranno anni facili quelli davanti a noi.

Saranno anni difficilissimi. Usciamo dalla pandemia, sconteremo anche gli effetti della guerra russo-ucraina, ma noi abbiamo tutte le carte in regola per superare ogni difficoltà. Nei momenti difficili ad Ischia abbiamo sempre saputo cogliere grandi opportunità per cambiare in positivo. Ci sono anche le risorse economiche. Ma non sono più ammessi errori. Ischia deve cambiare direzione di marcia e pensare in grande usando fondi europei ordinari, attraendo le risorse del Pnrr e intercettando ogni rivolo di investimenti che si possono ottenere dalla Regione Campania e dalla Città Metropolitana di Napoli. Sotto questo profilo il sindaco uscente ha svolto un lavoro eccellente. Bisogna continuare e migliorare quella attività di ricerca fondi per realizzare, adeguare o valorizzare opere e infrastrutture pubbliche al servizio di Ischia.   

Uno dei problemi più seri a Ischia è certamente quello della mobilità sul territorio, soprattutto nei mesi di massimo afflusso turistico. 

Su questi temi ci giochiamo buona parte della qualità della vita nostra e dei nostri ospiti. Dev’essere chiaro soprattutto a noi ischitani che i turisti, quelli che io definisco ospiti, vengono a trovarci ogni anno o per la prima volta perché la nostra isola è per loro luogo di relax, vita all’aperto, buon vivere. Non possiamo presentarci come un luogo dove c’è traffico a tutte le ore, caos nei trasporti pubblici, strade piene di buche, mancanza di parcheggi, auto in sosta ovunque. Insomma Ischia deve essere quel paradiso di normalità, pace e tranquillità che i nostri ospiti scelgono quando scappano dal tran tran quotidiano delle città in cui vivono e lavorano. E allora sotto questo profilo occorre dare maggiore forza al lavoro già buono fatto dal sindaco uscente Enzo Ferrandino. La nostra lista si chiana “Vivere Ischia” e in questo nome c’è il nostro progetto più importante: la vivibilità. 

E allora?

E allora occorre incrementare sensi unici per far impedire ingorghi, presidiare le Zone a traffico limitato, sanzionare la sosta selvaggia, aumentare la presenza in strada dei vigili nei mesi estivi. Sono scelte che noi vogliano vengano fatte subito. Subito dopo le elezioni. E’ evidente che la questione non è fare la guerra agli automobilisti ma consentire loro di usare la vettura solo quando strettamente necessario. Soprattutto in estate. Ecco perché occorre realizzare altre aree di sosta ove possibile, e spingere per il completamento dei lavori di realizzazione del parcheggio della Siena a Ischia Ponte (che decongestionerebbe dalle auto uno dei posti più belli dell’isola) ed altri parcheggi interrati adiacenti alle zone centrali da cui far partire navette (l’esperimento Zizì ha mostrato ottimi risultati) dirette verso il centro storico. Ovviamente altre misure sono complementari e indispensabili: trasporto pubblico locale, incentivazione di sistemi di mobilità alternativa elettrica (bike sharing e motorini elettrici), adeguamento delle tariffe per la sosta per disincentiva l’uso dell’auto. Ricapitolando, la sfida per il futuro resta la realizzazione di un nuovo Piano Traffico a cui si potrà arrivare dopo aver completato una serie di interventi tesi a favorire una progressiva diminuzione del traffico veicolare privato e della sosta dei veicoli lungo gli assi viari, oltre che mediante lo stazionamento degli autobus presso le zone periferiche, riducendo i flussi veicolari verso il centro cittadino meglio collegato con le navette gratuite per i residenti. 

Viabilità, vivibilità, trasporti pubblici e altre cose sono temi che andrebbero affrontati non solo da Ischia ma da tutti e sei i comuni isolani.  

Ridurre le spese e semplificare l’attività amministrativa attraverso l’unione dei servizi, avere una visione strategica dell’isola. Il principio più sano sarebbe quello di condividere alcune scelte, fare in modo che siano uniformi in tutta l’isola. Non voglio introdurre in questa campagna elettorale anche il tema del Comune unico che è stato troppe volte affrontato con scarsa convinzione, dobbiamo però avere l’onestà in questo momento drammatico anche sotto il profilo della finanza pubblica, di ottimizzare alcune spese. Dunque, in attesa di capire se e come e quando arrivare al Comune Unico, potremmo cominciare a razionalizzare l’organizzazione amministrativa e creare aziende miste e dei consorzi che con coerenza e responsabilità si occupino di controllo e miglioramento dei servizi sociali per gli anziani e i giovani; promozione dell’immagine turistica del territorio isolano; riqualificazione dell’ambiente e delle opere progettuali su scala isolana; acquisizione di finanziamenti per investimenti strategici pianificazione urbanistico – territoriale omogenea; politica delle acque comune; politica unitaria dei porti e dei trasporti terrestri e marittimi; collegamenti nei rapporti con gli enti locali pari o superiori; progettazioni comuni con fondi europei; semplificazione nell’individuazione di interventi urbanistici di decongestionamento e di recupero; unitarietà e qualificazione della programmazione delle iniziative di cultura e spettacolo. E potrei andare avanti ancora, ma ripeto in vista del Comune unico sarebbe bello in questo momento realizzare risparmi e valorizzare l’isola con più scelte comuni.  

Nella lista “Vivere Ischia” c’è anche un candidato di origini dominicane: una scelta o una candidatura come altre?

Cristopher Valquez S. è un cittadino perfettamente inserito nella comunità ischitana. È un lavoratore modello e noi vogliano che le minoranze locali, entrate a far parte al 100% del tessuto sociale isolano, siano delle realtà rappresentate. In una visione così globalizzata del mondo l’ecletticità culturale può essere solo un valore aggiunto.

C’è un tema di cui si discute poco sull’isola d’Ischia: il fenomeno del randagismo.

Bisogna fare di più, dare impulso a nuove deliberazioni per la cura di cani e gatti sul territorio. Non direi però che il Comune non ha fatto o non fa nulla. Proprio in questi ultimi mesi c’è stata una importante svolta anche nei rapporti di collaborazione con le associazioni zoofile grazie al lavoro del dottor Pasquale Balestrieri, consigliere comunale ricandidato in “Vivere Ischia”. Grazie al suo attivismo il sindaco Ferrandino ha firmato di recente un’ordinanza in cui si obbliga ad iscrivere tutti i cani (ad esclusione di alcune categorie) all’anagrafe canina/banca dati regionale presso l’Asl Napoli 2 Nord. Io ho un cane, ma vale per i gatti, per tutti gli animali domestici. Perché la prevenzione del randagismo significa anche evitare rischi per la pubblica incolumità. C’è poi la questione del canile. Su questo fronte avrei qualche idea per coinvolgere le associazioni animaliste che operano sul territorio.

Il turismo è l’asset più importante dell’economia di Ischia, occorre assicurare vivibilità agli ospiti di ischia ma è necessario anche aiutare le imprese del settore che arrancano in questi anni.

Questo è uno di quei problemi che meritano attenzione da più livelli istituzionali. Il Governo nazionale ha previsto e prevederà, sperò, aiuti su fisco, ristrutturazioni, bonus energia, tasse e altro. Il comune ha poi altre leve, anch’esse importanti, per aiutare questo settore trainante della nostra economia. Le faccio un esempio semplice: migliorare il sistema di riscossione della tassa di soggiorno e contestualmente essere trasparente nell’investire i proventi a beneficio del settore turistico, sia nel campo promozionale che nel miglioramento delle strutture pubbliche (info-point, gestione di aree di interesse turistico e altro). Di concerto sempre con gli operatori del settore si possono finanziare anche progetti di assistenza magari creando un “fondo sociale” per le situazioni di emergenza e marginalità. Si possono usare risorse a sostegno alle associazioni del territorio, per opere pubbliche che migliorano la vivibilità. 

Destagionalizzare il turismo, tenere accesi i motori dell’economia turistica oltre i 5/6 mesi potrebbe essere un modo per creare lavoro meno precario e…

La destagionalizzazione non si fa a chiacchiere sui giornali ma con piani e progetti che devono coinvolgere molti attori pubblici e privati, il Comune è uno di questi. Mi spiego: con i trasporti marittimi al minimo, i negozi chiusi, gli alberghi serrati, le terme ferme, i ristoranti che chiudono parlare di destagionalizzazione è solo chiacchierare. Lo facciamo da anni. Credo che l’isola possa allungare i tempi di apertura di tutte le aree economiche e commerciali, ma può farlo solo davanti a progetti che coinvolgono tutti gli attori dell’economia ischitana e le istituzioni anche regionali. Si può provare, ma l’isola di Ischia deve parlare ad una sola voce, non con le voci di sei sindaci. E forse c’è bisogno di una regia sovracomunale, la Regione Campania, che potrebbe far sedere ad un tavolo: comuni, città metropolitana, Confindustria, federlaberghi, confesercenti, Confcommercio, Coldiretti e tutte le associazioni datoriali che hanno diritto a parlare. Non mancano idee e occasioni per far funzionare la destagionalizzazione. Si possono organizzare eventi come fiere del wellness, della salute, spostare a Ottobre o a Marzo, Aprile altri convegni o grandi eventi su salute psicofisica, benessere, enogastronomia, floricoltura di cui l’isola può e deve diventare fautrice. 

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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