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Politica

Edmondo Cirielli, il generale in politica che sogna la conquista della Campania

Da carabiniere a politico di lungo corso, Edmondo Cirielli si prepara alla sfida delle regionali in Campania: tra curriculum militare, vecchie polemiche e una battaglia aperta con De Luca e Fico.

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Missione: (quasi) impossibile. Ma Edmondo Cirielli non è tipo da tirarsi indietro. La postura è quella di un ufficiale — e in effetti lo è stato: carabiniere, alpinista, paracadutista, con la gavetta fatta alla Nunziatella e all’Accademia di Modena. Tre lauree, un curriculum da manuale del perfetto servitore dello Stato e, soprattutto, un’ambizione che resiste alle cadute e alle battaglie politiche.

Oggi, il viceministro degli Esteri si prepara alla sfida per la presidenza della Campania, su mandato diretto di Giorgia Meloni, che non gradisce esitazioni e ha gelato chiunque abbia osato dire: “Mo vediamo…”.

Un carabiniere con il gusto della politica

Classe 1964, nato a Nocera Inferiore, Cirielli porta la Campania nel sangue e una carriera politica lunga tre decenni, dal MSI al Pdl fino ai Fratelli d’Italia, dove è tra i pionieri del progetto meloniano. È sposato con Maria Rosaria Campitiello, ginecologa e dirigente del ministero della Salute, diventata (suo malgrado) parte della battaglia politica: Vincenzo De Luca la accusò di essere una nomina “clientelare”, lui rispose con una querela per diffamazione. I due, da anni, si detestano a pelle: più che rivali politici, nemici di carattere.

Le trappole del centrodestra

Ma i guai non vengono solo da sinistra. Nel suo stesso campo, Fulvio Martusciello (Forza Italia) gli chiede “scuse ufficiali” per una vecchia chat del 2019, quando Cirielli — in piena campagna elettorale — invitava i suoi a “non appecoronarsi a quei banditi ladri” riferendosi a Berlusconi e ai suoi tg. Una frase che oggi definirebbe “infelice e fuori contesto”, mitigata dal ricordo di un Berlusconi premuroso che, durante il Covid, “lo chiamava ogni sera per venti giorni”. Scuse accettate, anche se non senza qualche cigolio tra i sorrisi di circostanza.

Da “Salva Previti” al Principato di Salerno

Cirielli è uno che lascia il segno. Sua la legge sulla prescrizione ribattezzata “Salva Previti”, poi da lui stesso rinnegata per le modifiche subite. Sua anche la battaglia per l’autonomia della provincia di Salerno, fino a proporre — con un certo spirito barocco — il Principato di Salerno.
Tra le perle del suo repertorio: il manifesto del 25 aprile in cui ricordava che la Liberazione fu merito solo degli anglo-americani, e la celebre frase ad Atreju sul “profondo spirito di libertà del fascismo” — poi, dice lui, estrapolata e travisata.

Il candidato con l’elmetto

Oggi, il suo obiettivo è chiaro: sfidare Roberto Fico e, soprattutto, dare battaglia a De Luca sul terreno più difficile, quello del consenso popolare.
Voglio essere il candidato della coalizione, non per ambizione personale ma per la mia terra”, ripete con disciplina da accademia.

Dietro il tono misurato resta però il vecchio spirito da paracadutista: pronto a lanciarsi anche senza rete, purché l’obiettivo sia chiaro e il campo di battaglia Campania.

Del resto, nella regione dei duellanti, con De Luca e Fico in campo, la campagna elettorale somiglierà più a un film d’azione che a un confronto politico.
E lui, Edmondo Cirielli, in fondo, non sarà Tom Cruise, ma il copione gli calza a pennello.

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In Evidenza

La Lega chiede di cancellare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi

La Lega presenta un emendamento per sopprimere l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% sugli affitti brevi. Copertura prevista: aumento dell’Irap per banche e assicurazioni.

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La Lega punta a sopprimere l’articolo 7 della manovra, quello che prevede l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. La proposta arriva attraverso un emendamento alla legge di bilancio, presentato con prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo.

La proposta di modifica e la copertura economica

Nel testo dell’emendamento, il Carroccio indica una copertura alternativa: aumentare ulteriormente l’Irap per banche e assicurazioni, già ritoccata dalla manovra. L’incremento dell’aliquota, secondo la proposta, passerebbe da 2 a 2,5 punti percentuali.

Il nodo politico

L’intervento apre un fronte dentro la maggioranza sul tema degli affitti brevi, uno dei dossier più sensibili della manovra. La Lega rivendica così una linea netta in difesa dei proprietari e del settore turistico, opponendosi alla stretta fiscale contenuta nel testo del governo.

Prossimi passaggi

La discussione sull’emendamento entrerà nel vivo nei lavori parlamentari sulla legge di bilancio, dove si capirà se la proposta leghista troverà sponda negli alleati o se resterà una battaglia di bandiera.

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Politica

Dalla pizza alla ceramica: pioggia di micro-emendamenti alla manovra tra musei, fondi culturali e nuove detrazioni

Nella manovra spuntano centinaia di micro-emendamenti: dai musei dedicati a pizza, vino e olio, ai fondi per festival, oratori, archivi storici e restauro di tombe. Una mappa di richieste che attraversa tutti i gruppi politici.

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Quasi seimila emendamenti alla manovra: dietro ai grandi temi finanziari, i senatori hanno presentato una galassia di micro-richieste legate ai territori. Anche quest’anno spuntano proposte per musei, fondi culturali, detrazioni e contributi destinati alle realtà locali.

I musei “iconici” chiesti dalla Lega

La Lega, con la firma del presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, propone tre musei dedicati a simboli del patrimonio italiano: la pizza a Napoli, il vino a Verona e l’olio nel Gargano. Costo stimato: 6 milioni di euro nel 2026.
Dal Carroccio arriva anche la richiesta di 5 milioni nel 2028 per celebrare l’anniversario del Teatro alla Scala e 1 milione l’anno per sostenere la Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli, proposta condivisa anche dal Pd.

Le priorità di FdI

Fratelli d’Italia punta su Umbria Jazz, chiedendo 150mila euro per il 2026, e sul Museo di fotografia contemporanea con un emendamento da 1 milione.
Il partito propone inoltre 30mila euro annui per consentire al ministero del Turismo di aderire all’Associazione “Vie e Cammini di San Francesco”, un milione l’anno per l’Associazione italiana città della ceramica e un fondo da 8 milioni l’anno per la “cultura terapeutica e la cura sociale” rivolto ai lavoratori dello spettacolo.

Le richieste di Forza Italia

Tra gli emendamenti azzurri spicca la proposta di introdurre una detrazione del 36% per il restauro e la ristrutturazione di tombe, cappelle e sepolcri. Claudio Lotito presenta un emendamento per creare un “Nuovo polo culturale Dante e Beatrice” con uno stanziamento di 500mila euro.

Le proposte del Partito Democratico

Il Pd, con il senatore Antonio Nicita, chiede 100mila euro l’anno per sostenere la Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma.

La memoria secondo il M5S

Il Movimento 5 Stelle, con il senatore Luca Pirondini, propone un fondo da 1 milione per il 2026 per valorizzare la memoria di chi contribuì alla rinascita democratica dell’Italia.

Cosa sopravviverà

Martedì maggioranza e opposizione selezioneranno i cosiddetti “segnalati”, l’unico gruppo di emendamenti destinato a sopravvivere alla scrematura. Molte proposte resteranno fuori, ma una parte potrebbe trovare copertura nel tesoretto da 100 milioni l’anno destinato proprio alle modifiche parlamentari, o nelle risorse dei singoli ministeri.

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Politica

Schlein vede Prodi e rilancia la rotta del Pd

Schlein incontra Prodi dopo l’assemblea Pd a Bologna. Ruffini riunisce 600 persone a Roma per i comitati Più Uno e richiama lo spirito dell’Ulivo.

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Dopo l’assemblea degli amministratori Pd a Bologna, Elly Schlein ha fatto visita a Romano Prodi. «Io ascolto sempre con grande attenzione il Professore», ha spiegato in tv, raccontando l’incontro e sottolineando il valore dei messaggi lanciati da Prodi sul Corriere: servono idee coraggiose e leadership capaci di parlare al Paese senza inseguire radicalismi.

La rotta del Pd secondo Schlein

In tv la segretaria dem ha ribadito la linea del partito: mettere al centro i problemi concreti, puntare su misure come asili nido gratis e trasporto pubblico gratuito, valorizzare il lavoro già svolto dai sindaci. «Quando la sinistra mette al centro i problemi, torna la fiducia e torna a vincere», ha spiegato Schlein.

La novità del centrosinistra: nasce Più Uno

Sempre ieri si è svolta a Roma la prima assemblea dei promotori dei comitati Più Uno di Ernesto Maria Ruffini. Prodi ha detto di «seguire con interesse» il progetto, che punta a diventare un movimento nazionale: oltre 600 i partecipanti arrivati da tutta Italia, 300 comitati già nati in tutte le regioni.

In prima fila diversi protagonisti della politica: Vincenzo Spadafora, Chiara Gribaudo, Bruno Tabacci, Elio Vito e Giuseppe Sangiorgi.

Ruffini: «Non siamo la stampella del centrosinistra»

Ruffini ha chiarito che Più Uno non vuole essere una nuova gamba del campo largo né un partito personale. «Il Pd non può delegare a un soggetto esterno il compito di rappresentare il riformismo», ha detto.

Il suo obiettivo è più ambizioso: tornare allo spirito dell’Ulivo. «Era la straordinaria idea del moderno centrosinistra, capace di superare le appartenenze e restituire un orizzonte comune. Quella intuizione consentì di battere la destra due volte, con Romano Prodi».

Un richiamo politico e culturale che arriva proprio mentre la segretaria dem cerca di consolidare la rotta del Pd, con l’attenzione vigile del Professore.

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