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Economia

Ecco la Apple Car, le azioni di Cupertino volano a Wall Street

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Apple rispolvera il suo progetto per un’auto autonoma elettrica. L’obiettivo e’ il 2024, quando la vettura di Cupertino potrebbe essere presentata al mondo. L’indiscrezione mette le ali ai titoli di Apple, che arrivano a guadagnare oltre il 4%. Traballa invece il settore dell’auto che teme un effetto Apple sull’interno comparto simile alla rivoluzione dell’iPhone. Tesla perde quasi il 3,5%. General Motors cede lo 0,46%. L”Apple Car’, secondo quanto riportato da Reuters, sara’ munita di una batteria rivoluzionaria in grado di ridurre drasticamente i costi ed estendere la durata in chilometri della vettura. Per il sistema di guida autonomo Cupertino sta usando anche partner esterni per alcuni dei componenti. Non e’ la prima volta che Apple accarezza l’idea di una sua auto. Cupertino lavora al progetto dal 2015 ma lo ha ridimensionato in modo significativo nel corso degli anni, abbandonando l’idea di una ‘Apple Car’ e concentrandosi sulla messa a punto di un software da poter vendere a terzi. Le nuove indiscrezioni rilanciano invece l’idea di una vettura tutta targata Cupertino anche se sia il progetto sia la tabella di marcia restano molto incerti. La pandemia infatti rischia causare ritardi e la vettura, se mai nascera’, potrebbe non arrivare prima del 2025. A questo si aggiunge che Apple, come fatto in passato, potrebbe decidere di fare improvvisamente un passo indietro, tornando a concentrarsi solo sul software e non su una vettura per intero. Se Apple decidesse di procedere, la strada non sarebbe facile. Oltre alla produzione ci sarebbero ostacoli normativi. Al momento infatti non e’ disponibile sul mercato una vettura interamente autonoma. Solo Tesla e’ in grado di offrire un sistema che si avvicina alla guida senza guidatore. Il rispolvero del progetto per la ‘Apple Car’ segue la nomina di John Giannandrea, il responsabile dell’intelligenza artificiale di Apple al quale e’ stata data anche la guida del progetto dell’auto autonoma. Giannandrea e’ sbarcato in Apple nel 2018 per lavorare su Siri, dopo aver lavorato a Google come responsabile della ricerca e dell’intelligenza artificiale.

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Economia

Via al collocamento del Btp Più, tasso minimo al 2,80%

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Parte da domani, per concludersi venerdì 21 febbraio, il collocamento del Btp Più, il nuovo titolo di Stato dedicato ai risparmiatori di cui il Mef ha fissato i tassi minimi garantiti: 2,80% nei primi quattro anni, 3,60% nel successivo quadriennio. I tassi cedolari definitivi, che potranno essere confermati o rivisti al rialzo rispetto ai minimi in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione, saranno annunciati al termine del collocamento. Difficile anticipare la raccolta che il Mef riuscirà a realizzare. Fonti di mercato indicano che un fattore d’incertezza potrebbe essere il rischio-inflazione in uno scenario geopolitico sempre più complesso per i dazi e le tensioni commerciali globale.

Tuttavia il nuovo collocamento retail, che fa parte della famiglia del Btp Valore condividendone le cedole crescenti dopo quattro anni (‘step up’) che incentivano a mantenerli in portafoglio fino a scadenza, introduce una ‘finestra d’uscita’ per chi sottoscrive fin dal collocamento. Si tratta dell’opzione di rimborso anticipato alla pari (al valore nominale del titolo), alla fine del quarto anno, dell’intero capitale investito o anche solo di una sua quota. L’opzione, esercitabile tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, vuole incentivare i risparmiatori che dovessero essere scoraggiati dalla durata estesa a otto anni del Btp Più, scelta nella logica complessiva di allungare la durata media del debito italiano. Come per tutti i titoli di Stato, poi, c’è la tassazione agevolata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e l’esclusione dal calcolo Isee fino ad un investimento massimo di 50.000 euro complessivi. Incentivi con cui il Mef punta a diversificare le fonti di finanziamento del debito italiano – che a dicembre in base ai dati di Bankitalia è ridisceso sotto i 3.000 miliardi a quota 2.965,7 miliardi – consolidando il portafoglio retail.

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Economia

Case sempre più care, sogno proibito per molti italiani

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Comprare casa è oramai un lusso che sempre meno italiani possono permettersi, con i prezzi nel settore immobiliare schizzati ancor più alle stelle e in crescita anche nel 2025. Dati alla mano, per acquistare un’abitazione al giorno d’oggi si spende in media il 16,1% in più rispetto al 2019. E per un operaio, in media, non bastano 11 anni di retribuzione per acquistare un appartamento di 80 metri quadri. Il quadro emerge da uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti. L’indagine mette a confronto i prezzi delle abitazioni nelle principali città italiane, evidenziando fortissime differenze sul territorio. Milano risulta essere il comune più caro, con oltre 5.400 euro al metro quadro e il sogno di avere una casa di proprietà sempre più proibito. Seguono Firenze (4.365 euro) e Bologna (3.566). Tra le grandi città le più economiche risultano ad oggi i comuni di Perugia (1.299 euro) e L’Aquila (1.451 euro), mentre Trieste è la città dove, rispetto al 2019, i prezzi sono aumentati di più, con una crescita del 50% in sei anni.

Tra i grandi comuni monitorati, solo Genova registra un decremento del costo al metro quadro, con un -3,7% sul 2019. La ricerca analizza in particolare il numero di stipendi necessari per l’acquisto di un immobile a seconda della categoria professionale del compratore. Secondo le proiezioni basate sulle retribuzioni medie nette in Italia, se ad un operaio servono 11,6 anni di retribuzione per coprire la spesa relativa all’acquisto di una abitazione da 80 metri quadri, ad un impiegato occorrono 9,7 anni, mentre ad un dirigente 4 anni. Anche in questo caso le differenze sul territorio sono molto ampie: a Milano un operaio deve mettere in conto 23,3 anni di retribuzione per acquistare una casa, a Firenze 18,8 anni, a Bologna 15,3. “In alcune città acquistare casa è diventato proibitivo se non impossibile, a meno che non si disponga di ingenti capitali”, afferma il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, spiegando come il mercato immobiliare sia caratterizzato da un forte squilibrio tra domanda e offerta. Questo, soprattutto in alcuni comuni, “porta i prezzi a salire alle stelle, mentre in altre città si assiste alla trasformazione degli immobili prima destinati ad uso abitativo in strutture ricettive per affitti brevi, alimentando l’emergenza abitativa con effetti diretti sui costi di acquisto delle abitazioni”.

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Economia

Ft, ‘Ue valuta mossa in stile Trump, bando a import cibo Usa’

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L’Ue vuole bloccare le importazioni di determinati prodotti agroalimentari americani, realizzati secondo standard diversi da quelli europei, per proteggere i propri agricoltori. Lo riferisce il Financial Times, che ne parla come di una mossa in linea con la politica commerciale di ‘reciprocità’ del presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “L’Ue pianifica un divieto di importazione di cibo in stile Donald Trump”, titola il quotidiano.

La Commissione europea accetterà la prossima settimana di valutare limiti di importazione più elevati, riferisce l’Ft citando tre funzionari. I primi obiettivi potrebbero includere colture statunitensi come la soia, coltivata usando pesticidi che gli agricoltori Ue non sono autorizzati a utilizzare. Giovedì Trump ha attaccato i Paesi che hanno bloccato prodotti statunitensi, tra cui l’Ue, che ha bandito i molluschi da 48 dei 50 stati Usa e ha minacciato dazi. La commissione si è a lungo opposta alle richieste di misure di reciprocità di Francia e altri Stati Ue, sostenendo che ciò potrebbe violare le regole del Wto, che consente invece restrizioni su basi scientifiche e non discriminatorie. La prossima settimana la Commissione europea presenterà la propria ‘Visione per l’agricoltura’.

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