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È morto il beluga malato che si era perso nella Senna

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Il beluga che si era perso nella Senna una settimana fa non ce l’ha fatta. Il cetaceo e’ stato sottoposto a eutanasia all’arrivo a Ouistreham, nel Calvados, dopo essere stato trasferito con un camion da una chiusa nell’Eure al porto normanno. “Il beluga e’ arrivato questa mattina al Servizio di ispezione veterinaria e fitosanitaria di frontiera (Sivep), situato a Ouistreham, per essere sottoposto a una valutazione veterinaria e sanitaria prima di considerare il suo potenziale trasferimento alla chiusa di Ouistreham”, ha dichiarato la prefettura di Calvados in un comunicato. “Nonostante le risorse tecniche e logistiche impiegate, le condizioni del cetaceo sono purtroppo peggiorate durante il viaggio. La perizia veterinaria ha evidenziato una situazione di grande debolezza del beluga. La decisione di sottoporlo a eutanasia e’ stata quindi presa collegialmente, con i veterinari”, ha aggiunto la prefettura. Su twitter, la veterinaria della Sdis Florence Ollivet-Courtois ha spiegato che il cetaceo aveva subito un peggioramento delle sue condizioni durante il trasporto in camion. “Durante il viaggio, i veterinari hanno notato un peggioramento delle sue condizioni, in particolare delle attivita’ respiratorie. E abbiamo potuto constatare che l’animale era in anossia (una diminuzione della quantita’ di ossigeno, ndr), quindi ventilato in modo insufficiente, soffriva molto”, ha detto Ollivet-Courtois. “Abbiamo deciso che non era opportuno liberarlo e quindi abbiamo dovuto procedere alla sua eutanasia”, ha aggiunto. La presenza dell’animale marino che di solito vive in acque fredde, avvistato piu’ di una settimana fa nella Senna, aveva suscitato scalpore anche oltre i confini francesi. Intorno alle 4 del mattino, dopo sei ore di operazioni, il cetaceo del peso di quasi 800 kg era stato sollevato da una rete trainata da una gru e adagiato su una chiatta. Il beluga doveva essere portato in un bacino di acqua marina in una chiusa del porto di Ouistreham prima di essere liberato in mare aperto. Il beluga e’ un cetaceo bianco della famiglia dei Monodontidi, presente in Alaska, Groenlandia, Canada e Russia. Secondo l’osservatorio Pelagis, specializzato in mammiferi marini, il beluga vive normalmente nelle acque artiche e subartiche. Si tratta del secondo beluga perso nelle acque in Francia, dopo che un pescatore dell’estuario della Loira ne aveva catturato uno nelle sue reti nel 1948.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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