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Dybala strega il Torino, per Roma vittoria scaccia crisi

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Nella notte di Halloween la Roma scaccia almeno per ora i fantasmi della crisi e riesce a stregare un Torino opaco e troppo rinunciatario. A dare il via alla riscossa della squadra allenata dall’ex tecnico granata Juric è Paulo Dybala che, nelle vesti di centravanti per l’assenza forzata di Dovbyk, porta avanti i suoi nel primo tempo. Arriva così una vittoria solo di misura 1-0 che dà ossigeno agli affaticati polmoni giallorossi in attesa dell’insidiosa trasferta di Verona domenica prossima, ma che non mette di certo al sicuro la panchina giallorossa di fatto sempre a rischio di un nuovo ribaltone. Juric deve fare a meno di Dovbyk (febbre) e Pellegrini (infortunio, va in panca): c’è Dybala da prima punta, supportato da Baldanzi e Pisilli. In mezzo gioca Le Fée e Konè, mentre Cristante va in panchina ed Angelino è regolarmente nei tre dietro. Per i granata Vanoli punta sulla coppia d’attacco Adams-Sanabria, spazio dal 1′ a Gineitis e Masina.

Pronti via tra i cori e l’incitamento non scontato di un Olimpico pieno anche nella notte delle streghe. I giallorossi prendono subito l’iniziativa spingendo soprattutto a sinistra sull’asse Angelino-Zalewski pronti servire Dybala per una volta ‘falso nueve’. Un leitmotiv iniziale che dà i suoi frutti dopo soli venti minuti quando la Roma sblocca il risultato con Dybala. Nasce tutto da un errore di Linetty che sbaglia il retropassaggio per il portiere e viene anticipato dal campione dl mondo argentino che da posizione angolata calcia comunque e la mette in rete per l’1-0. Una volta in vantaggio la squadra di Juric resta in controllo andando vicino pure al 2-0, mentre per vedere i granata affacciarsi dalle parti di Svilar bisogna aspettare ben oltre la mezz’ora con un tentativo di testa da parte di Adams.

Nella ripresa l’atteggiamento propositivo della Roma non cambia: prima arriva il palo di Pisilli (ma l’azione viene giudicata in fuori gioco), poi un gran tiro di Le Fée impegna Milinkovic-Savic e Vanoli decide di cambiare le carte in tavola cambiando due dei suoi giocatori con Pedersen e Vlasic al posto di Maripan e Sanabria. Qualche minuto e cambia anche Juric che manda in campo Pellegrini, fischiato dall’Olimpico, per Pisilli. Solo un istante e il Torino sfiora l’1-1 con Njie entrato dall’inizio del secondo tempo al posto di Gineitis, bella la parata di Svilar che evita il peggio per i giallorossi. Passata la paura la Roma riparte mettendo sotto controllo il match. Esce Dybala, tra gli applausi, per Shomurodov, poi Zalewski per El Shaarawy e Cristante, anche lui fischiato come Pellegrini, per Baldanzi.

Anche grazie alle new entry la Roma di Juric riesce a tenere lontano il Torino dalla sua area di rigore senza soffrire più di tanto e alleggerendo con qualche bella azione. Finisce così con un 1-0 d’oro per i giallorossi firmato da Dybala centravanti che non cancella l’avvio horror di campionato ma dà speranza a Juric di poter essere ancora l’allenatore di una Roma che dovrà lavorare molto per uscire definitivamente dal tunnel.

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Baseball: Juan Soto ai Mets, 15 anni per 765 milioni di dollari

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La superstar del baseball dominicano Juan Soto ha accettato di unirsi ai New York Mets con un contratto record della durata di 15 anni ed un compenso di 765 milioni di dollari. Sia ESPN che il sito web ufficiale della Major League Baseball hanno riportato la notizia. E’ il contratto più ricco nella storia dello sport professionistico nordamericano. Eclissa quello da 700 milioni di dollari in 10 anni che i Los Angeles Dodgers hanno firmato con la star giapponese Shohei Ohtani l’anno scorso. Secondo ESPN il contratto di Soto con i Mets potrebbe in realtà valere più di 800 milioni, bonus compresi. Soto, nativo di Santo Domingo, segna un momento cruciale per la franchigia del Queens, che, accarezzato nella scorsa stagione il sogno di tornare alla World Series per la prima volta dal 2015, punta adesso a costruire una squadra in grado di contendere il titolo per le prossime stagioni.

Soto, 26 anni compiuti lo scorso 25 ottobre, è un battitore di straordinarie abilità e intelligenza. Dopo aver debuttato a 19 anni e 207 giorni il 20 maggio del 2018 con i Washington Nationals, Soto ha vinto 5 Silver Slugger Award, un titolo di battuta (nel 2020), e per 4 volte ha ricevuto la convocazione per l’All-Star Game. Nel 2019 ha vinto, da protagonista, una World Series con i Washington Nationals e, tra 2021 e 2024, è finito per due volte nella top-3 MVP, della National League prima e dell’American League poi. Nella stagione appena conclusa è stato determinante nel primo titolo in 15 anni conquistato dai New York Yankees (il pennant American League), piegando i Cleveland Guardians a suon di fuoricampo (3 in cinque partite), l’ultimo dei quali determinante nella decisiva gara cinque.

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Fumata grigia in Lega Serie A, 13 voti per Simonelli

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Fumata grigia per il nuovo presidente della Lega Serie A. Nella prima votazione in assemblea infatti il candidato Ezio Simonelli (foto imagoeconomica in evidenza) ha ottenuto 13 voti, rispetto ai 14 necessari da statuto come quorum per l’elezione. Tra le altre, sei sono state le schede bianche e un voto è andato a Mario Draghi. Non ci sarà tuttavia una seconda votazione nella giornata di oggi da parte dei club: il tema dell’elezione del nuovo presidente sarà quindi oggetto di una nuova assemblea, che deve essere però ancora convocata.

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Fiorentina inarrestabile, record storico per i fratelli Esposito: i protagonisti della domenica calcistica

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Una bella storia arriva dal Franchi di Firenze, dove la Fiorentina ha conquistato l’ottava vittoria consecutiva battendo il Cagliari 1-0. I viola hanno dedicato il successo a Edoardo Bove, ancora ricoverato in ospedale ma in via di dimissione. A siglare il gol decisivo è stato Danilo Cataldi, primo a soccorrere Bove dopo il malore in campo. Dopo il gol, Cataldi ha cercato la telecamera per inviare un messaggio all’amico: «Te l’avevo detto che facevo gol, questo è per te».

La partita è stata equilibrata, con il Cagliari che ha dominato il secondo tempo ma non è riuscito a concretizzare le numerose occasioni create, soprattutto con Luvumbo. Il tecnico della Fiorentina, Palladino, ha commentato: «Questa vittoria è stata sofferta, ma volevamo dedicarla a Edo. Non credevo fosse possibile vincere otto partite di fila, ma questo gruppo ha creato qualcosa di magico».

Record storico: i fratelli Esposito tutti in gol

La domenica ha regalato un evento storico per il calcio italiano: per la prima volta, tre fratelli segnano nella stessa giornata. Protagonisti sono i fratelli Esposito, originari di Castellammare di Stabia.

  • Sebastiano, con una doppietta, ha trascinato l’Empoli alla vittoria per 4-1 sul Verona.
  • Salvatore e Francesco Pio sono andati a segno nella goleada dello Spezia contro il Cittadella.

Un record che i fratelli avevano già sfiorato lo scorso settembre, ma in giorni differenti. La tripletta familiare di ieri conferma il talento degli Esposito e il loro legame con la storia del calcio italiano.

Empoli verso l’Europa, Verona in crisi

La vittoria dell’Empoli proietta la squadra toscana verso la zona europea, mentre il Verona sprofonda in zona retrocessione. Il primo tempo è stato fatale per i veneti, che hanno incassato quattro reti. Il tecnico Zanetti, che aveva elogiato la preparazione settimanale, rischia ora l’esonero. A segno per l’Empoli anche Cacace e Colombo, mentre i tifosi del Verona, furiosi per il crollo della squadra, hanno contestato duramente giocatori e società, che è in procinto di essere ceduta a un fondo americano.

Pari nella bufera: Venezia e Como si dividono i punti

In una sfida dal sapore di retrocessione, Venezia e Como hanno pareggiato 2-2 in un match condizionato dal vento, che ha influenzato la traiettoria del pallone in almeno due gol. Il Venezia, ultimo in classifica, interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive, ma non riesce a ottenere una vittoria. Il match ha visto protagonisti Nicolussi, autore del vantaggio veneto, e Oristanio, che ha pareggiato direttamente da calcio d’angolo. Il Var ha annullato per pochi centimetri un possibile gol decisivo del Venezia nel finale.

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