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Economia

Duro attacco di Bonomi a Orlando: su cuneo mi aspetto proposta choc del ministro del Lavoro

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E’ un attacco frontale, l’ennesimo, quello che il leader di Confindustria, Carlo Bonomi, fa al ministro del Lavoro Andrea Orlando, parlando alla platea dei giovani imprenditori riuniti a Palermo per il “Med in Italy”. Torna a parlare del cuneo fiscale, nodo di recenti polemiche. E il ministro replica subito dopo.”E’ da fine aprile che sto aspettando la proposta da Orlando, e’ passato un mese e non l’ho ancora vista. Immagino che sia una ‘propostona’ che mi sciocchera’”, esordisce l presidente degli industriali. Che poi incalza: “Abbiamo un ministro innamorato della Spagna, ole’ – ironizza – Mi piace tantissimo il modello spagnolo a partire dal cuneo fiscale, il ministro che parla tanto di Spagna forse non sa che il cuneo li’ e’ al 39,3% rispetto al 46% italiano e c’e’ una cosa bella che puo’ fare domattina, non deve aspettare neanche l’accordo con le parti sociali, mi viene in mente Crozza: Orlando, effetti speciali, fuochi d’artificio”. Orlando non tarda a replicare: “Sul fronte della riduzione del cuneo fiscale ho espresso da tempo le mie valutazioni, riterrei ragionevole un piano pluriennale con impegno delle risorse della lotta all’ evasione contributiva ma non sono il ministro dell’Economia e delle Finanze”. ” Non intendo polemizzare con il presidente Bonomi” ha detto ancora Orlando che ricorda come la via da lui indicata sia “la possibilita’ di usare come riferimento salariale, in attesa di una disciplina organica, i contratti comparativamente piu’ rappresentativi nei diversi settori”. Dal canto suo il capo di viale dell’Astronomia poi da un assist a Draghi sul decreto concorrenza, sulle riforme, e striglia la politica che in periodi elettorali preme sul fronte della spesa: “Non abbiamo in Italia un problema di economia e di ceto industriale, ma di struttura dello Stato. Abbiamo un problema di riforme che vanno fatte – dice – Il Pnrr ci da’ una grande occasione per farle, il Paese le aspetta da trent’anni”.

Andrea Orlando. Vice segretario Pd

“Ci dicevano che non le avevano fatte perche’ non c’erano le risorse, oggi le risorse ci sono – sbotta – Quindi non abbiamo piu’ scuse”. “Nonostante abbiamo preso impegni con l’Europa – attacca – le riforme su fisco, politiche attive del lavoro e concorrenza sono ferme. Il premier ha dovuto convocare d’urgenza il CdM per richiamare tutti agli impegni presi”. E il dibattito in corso nella classe politica, per Bonomi, “lascia perplessi”. “Siamo distratti dalle concessioni dei balneari che inchiodano un Paese, da come verranno fatte le liste, dalla legge elettorale – insiste – Il Paese chiede il futuro e si sta pensando ancora al passato, si tiene il Paese inchiodato su battaglie che toccano alcune categorie”. E anche se “siamo ottimisti per una ripresa nella seconda parte dell’anno”, secondo il numero uno degli industriali i chiari di luna non fanno ben sperare. “Ogni elezioni purtroppo, e’ la storia del Paese che lo dice, e’ una tornata di risorse pubbliche sprecate, a pioggia – argomenta – A giugno c’e’ una importante tornata amministrativa, a novembre le regionali come sapete qui in Sicilia e poi a marzo prossimo ci sono le politiche. Il governo deve fare la sua parte, deve fare quei provvedimenti che guardano al futuro e non all’immediato. La legge di bilancio doveva guardare alla crescita, nella realta’ e’ stata una legge di bilancio che ha distribuito risorse, in un momento elettorale particolare per il Paese con le elezioni per il Quirinale: da li’ ci siamo fermati e la guerra ha acuito questa frenata”.

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Economia

Bonus 100 euro in tredicesima per redditi fino 28mila euro

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Un’indennità fino a 100 euro nelle tredicesime dei lavoratori con reddito fino a 28mila euro con moglie e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato. Lo prevede una nuova bozza del decreto legislativo Irpef-Ires atteso oggi in consiglio dei ministri. Il bonus, si spiega nella bozza della relazione illustrativa, “a causa della limitatezza delle risorse disponibili” sarà corrisposto per il solo 2024 “ai lavoratori che si trovano in condizioni economiche di particolare disagio, anche in considerazione della presenza, nel nucleo familiare, di familiari a carico fiscalmente”.

– Con l’articolo 4 del decreto, che prevede ‘disposizioni in materia di benefici corrisposti in occasione dell’erogazione della tredicesima’, si stabilisce che, “in attesa che sia introdotto un regime fiscale sostitutivo” per i redditi da lavoro dipendente, “per ragioni di semplificazione normativa” si mantiene “l’ordinario regime di tassazione delle tredicesime e prevedendo, nel contempo, la restituzione, sotto forma di indennità, di un importo che non potrà essere superiore a 100 euro, importo corrispondente al maggior prelievo tributario che si verifica rispetto all’applicazione di un’imposta sostitutiva”, si spiega nella bozza della relazione illustrativa.

Per beneficiare dell’indennità il lavoratore deve trovarsi nelle seguenti condizioni: deve possedere un reddito complessivo nell’anno non superiore a 28.000 euro; deve avere un coniuge e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato, che si trovano nelle condizioni reddituali previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR (reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, limite elevato a 4mila euro per i figli fino a 24 anni); deve avere capienza fiscale con riferimento ai redditi di lavoro dipendente percepiti. L’ammontare dell’indennità andrà definita con un decreto del ministero dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro il 15 novembre 2024, sulla base delle maggiori entrate erariali derivanti dall’attuazione del concordato preventivo biennale delle Partite Iva.

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Economia

Rfi, accordo quadro da 390 milioni per lavori riqualificazione

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Abbattimento delle barriere architettoniche, interventi di manutenzione dei sottopassi già esistenti, inserimento di nuovi ascensori e restyling interni agli edifici di stazione. Sono alcune delle azioni previste all’interno dell’Accordo Quadro relativo al bando di gara pubblicato da Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del gruppo Fs, per la progettazione esecutiva e la realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria nelle stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale. Gli interventi sono suddivisi in 10 lotti del valore complessivo di circa 390 milioni di euro.

Lo rende noto la società. Tra le attività previste l’adeguamento di pensiline esistenti o installazione di nuove, l’innalzamento dei marciapiedi ferroviari allo standard europeo H55 e loro ripavimentazione e sistemi di orientamento per le persone con disabilità visive. Le attività rientrano nel più ampio Piano Integrato Stazioni (Pis) avviato da Rfi per la riqualificazione di oltre 600 stazioni su tutto il territorio nazionale; tra queste, quelle a maggiore rilevanza trasportistica, che intercettano oltre il 90% del totale dei passeggeri, ma anche stazioni medio – piccole di particolare rilevanza in relazione alle molteplici richieste espresse dalla collettività e dagli stakeholder istituzionali, spiega Rfi, che tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2024 ha pubblicato gare per l’esecuzione dei lavori di riqualificazione delle stazioni di importo complessivamente pari a circa 1,6 miliardi aggiudicandone 12 per circa 1,2 miliardi.

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Economia

Ue: Italia resta vulnerabile su debito, deficit e crescita

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“L’Italia continua a far fronte alle vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico, abbinato a consistenti deficit di bilancio e a una debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e di alcune debolezze residue nel settore finanziario”. E’ quanto si legge nelle conclusioni degli esami approfonditi della Commissione europea, nell’ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici del Paese.
“Il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia è diminuito nettamente di circa 15 punti percentuali rispetto al suo picco durante la crisi pandemica, principalmente a causa della forte crescita del Pil nominale, mentre i deficit di bilancio sono rimasti elevati – ricorda l’esecutivo comunitario -. Tuttavia, con il 139,8% del Pil nel 2023 secondo le previsioni autunnali 2023 della Commissione, il rapporto debito pubblico è ancora elevato e si prevede che la tendenza al ribasso si invertirà quest’anno e il prossimo. Ciò è dovuto principalmente a un ampio aggiustamento stock-flussi che incrementa il debito, ancora consistente anche se in diminuzione, ai disavanzi pubblici e a un differenziale tra crescita nominale e tasso di interesse meno favorevole”.
“Inoltre, gli ingenti costi del servizio del debito limitano ulteriormente la portata del governo per quanto riguarda le politiche fiscali a sostegno della crescita. I rischi per la sostenibilità fiscale rimangono elevati nel medio e medio termine nel lungo termine”, afferma anche Palazzo Berlaymont. Sulla produttività la Commissione segnala un “andamento piatto” che riflette “persistenti carenze strutturali” con “condizioni di finanziamento più restrittive” che “smorzano le prospettive di un ulteriore incremento del capitale”.
“Le banche italiane sono ancora notevolmente esposte al rischio di credito sovrano e all’andamento dei prestiti garantiti dallo Stato nei loro bilanci – nota tra l’altro l’Idr della Commissione -. La qualità degli attivi bancari è notevolmente migliorata e la redditività è aumentata parallelamente alla normalizzazione della politica monetaria, anche se le banche potrebbero dover affrontare sfide man mano che l’impatto economico della stretta finanziaria si espande ulteriormente”. “Una materializzazione dei rischi derivanti da queste vulnerabilità potrebbe avere ripercussioni su altri Stati membri attraverso vari canali, di modo che le vulnerabilità abbiano rilevanza transfrontaliera”, afferma tra l’altro la Commissione.
Bruxelles segnala infine nelle proprie conclusioni degli esami approfonditi che “rimane essenziale mantenere il ritmo di attuazione del Pnrr, comprese le misure a sostegno delle competenze e della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei giovani”.

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