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Cronache

Due miliardi congelati a 23 oligarchi di Putin in Italia

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Panfili, ville seicentesche, sculture, istituto finanziari, auto di lusso e quote societarie. La caccia della Guardia di finanza al tesoro degli oligarchi russi in Italia, i fedelissimi di Putin, ha portato dall’inizio della guerra in Ucraina al congelamento di due miliardi di beni finora. Dalla Costa Smeralda a quella apuana, sotto sequestro sono finite le ricchezze di ventitré magnati tra quelli segnalati nelle liste di Nazioni unite e Unione europea.

Ma il lavoro del nucleo speciale di polizia valutaria, sulle tracce dei patrimoni degli ormai ex finanziatori di Mosca nel nostro Paese, è stato enorme: sotto la lente dal febbraio dello scorso anno sono finiti oltre 1.600 soggetti. “Si tratta di provvedimenti di natura amministrativa che hanno diretta efficacia e i cui effetti cessano solo con la cancellazione dei soggetti dalle liste del consiglio dell’Unione europea”, ha spiegato il comandante generale delle Fiamme gialle, Giuseppe Zafarana, in audizione alla commissione Difesa della Camera, ricordando che “la Guardia di finanza partecipa anche ad alcune task force internazionali, come la ‘freeze and seize’ (letteralmente ‘congela e confisca’ – ndr) in ambito europeo e a quella denominata ‘russian elites, proxies, and oligarchs'”. Sono reti di cui fanno parte anche ufficiali distaccati nelle ambasciate d’Italia e nelle istituzioni estere, che prevedono un intenso scambio di informazioni e assistenza amministrativa.

Solo lo scorso anno per la manutenzione dei terreni, delle ville di lusso e degli yacht sequestrati agli oligarchi russi, il precedente governo aveva stanziato ben 10,7 milioni di euro per tutto il 2022. Lo Stato, che attraverso l’Agenzia del demanio si sta facendo carico dei costi da capogiro, chiederà poi agli stessi uomini di Putin il rimborso delle spese, facendo valere il diritto di ritenzione se questi non dovessero saldare il conto dopo lo scongelamento. In quest’ultimo caso quei beni finirebbero in vendita o in affitto. E se aste e trattative private non dovessero aver buon seguito, finiranno nelle mani del ministero dei Trasporti o della Difesa, oppure potrebbero essere destinati ad usi per le attività istituzionali della Guardia di finanza. Alcuni dei maxi-sequestri della Guardia di finanza avevano riguardato in passato diverse ville (come quella a Roma, nel quartiere Parioli, in Sardegna e Liguria) o ad esempio due mega yacht: lo ‘Sya’ di Andrey Igorevich Melichenko, in rimessaggio al porto di Trieste, del valore di 530 milioni di euro, e lo ‘Scheherazade’, di oltre 140 metri e 650 milioni di euro, fermo nel porto di Marina di Carrara. Per i giornalisti del team del dissidente russo Alexsej Navalny quest’ultimo apparterrebbe al presidente russo Vladimir Putin.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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