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Draghi ai ministri: barra dritta su azione di Governo, sono qui per ottenere risultati non per vivacchiare

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Il governo e’ stato “creato dal presidente della Repubblica” con il mandato di “affrontare certe emergenze e conseguire certi risultati”. Risultati che sicuramente arriveranno tenendo aperte e ampliando le occasioni di un “dialogo” che da parte del governo non e’ mai venuto meno. Rivedendo semmai le modalita’, anche se per un cambio di metodo “bisogna chiedere anche all’altra parte”. Ammorbidisce il tono ma tiene il punto il presidente del Consiglio Mario Draghi. Presenta i due decreti approvati in Cdm spargendo lodi sui suoi ministri – “vedete come sono bravi, ho un governo bellissimo” si lascia andare – ma avverte che “bisogna tenere dritta la barra del timone”. Il premier ripete in pubblico il messaggio che “con il massimo rispetto” aveva detto il giorno prima ai capidelegazione: una “strigliata” dopo il caos sul Milleproroghe che aveva anche un po’ stupito i ministri (“non lo avevamo mai visto cosi'”) ma che, spiega in conferenza stampa, serviva “semplicemente” a ricordare “il mandato del governo”. Anche perche’ le cose da fare sono ancora tantissime, con i progetti del Pnrr da mettere a terra e le riforme da completare. “Conto sui partiti e sul Parlamento”, ha detto Draghi, ricordando che i provvedimenti piu’ importanti da portare a conclusione sono tre deleghe, quella sulla concorrenza, che ha appena acquisito anche il tassello mancante dei balneari, quella degli appalti, ferma da mesi Senato, e quella fiscale, che rischia di impantanarsi di nuovo sul catasto. “E’ stata votata all’unanimita’, e’ difficile cambiarla ora”, ha sottolineato Draghi, dimenticando pero’ che proprio sulla delega fiscale si era consumato uno degli scontri piu’ duri con la Lega, che alla fine non aveva votato il testo. Ora il problema si e’ ripresentato e alla Camera, in una lunghissima riunione tra governo e maggioranza, presenti i consiglieri di Draghi, non si e’ potuto che registrare l’impasse proprio sul catasto. Magari serviranno altri incontri con i leader dei partiti con cui il premier rivela una consuetudine quasi quotidiana: “li vedo regolarmente”, dice. “Non e’ che devo fare uno sforzo particolare per vederli ora, l’incontro anche personale e’ continuo”, precisa, assicurando che comunque le occasioni di dialogo “le intensificheremo a partire dai prossimi giorni” e che il governo e’ pronto a fare tutto quello “che e’ necessario e desiderabile” per arrivare all’approvazione dei provvedimenti. Intanto ha varato, all’unanimita’ e in un clima che gli stessi ministri definiscono “sereno”, senza strascichi del giorno prima, due decreti, per correggere la cessione dei crediti del Superbonus, e contro il caro-bollette. Si stanziano “quasi 8 miliardi senza scostamento”, grazie alla ripresa che nel 2021 e’ andata ben oltre le previsioni, sottolinea Draghi. Bisogna “proteggere famiglie e imprese” anche nel secondo trimestre dell’anno, con i prezzi di luce e gas ancora alle stelle, l’inflazione in salita e una fase di nuovo rallentamento dell’economia. E nel frattempo arrivano le prime “misure strutturali” per aumentare la produzione di gas italiano – senza nuove trivelle – e per spingere le rinnovabili. Con la fine dell’inverno poi, e se lo sforzo diplomatico per “portare tutte le parti allo stesso tavolo” consentira’ di sventare il rischio guerra in Ucraina, il governo si aspetta “una ripresa piu’ accentuata”, ha sottolineato il ministro Daniele Franco. Ripresa che andra’ accompagnata da misure per combattere “la precarieta’” e superare le “criticita’” di un mercato del lavoro che comunque e’ tornato “al livello di prima della pandemia”. L’Italia, grazie “ai vaccini”, e’ oramai quasi fuori dall’emergenza e “a giorni”, assicura Draghi, arrivera’ una “road map” per uscire dalle restrizioni.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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La morte di Mattia Giani sul campo di calcio, l’accusa del giudice sportivo: l’ambulanza arrivò dopo 17 minuti

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Una tragedia ha colpito il mondo del calcio toscano con la morte del calciatore Mattia Giani durante una partita tra Lanciotto e Castelfiorentino. Il giudice sportivo della Figc – Lega Dilettanti toscana ha ora fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla tragedia e delle decisioni conseguenti.

Secondo il giudice sportivo, l’ambulanza è arrivata allo stadio di Campi solo 17 minuti dopo che i soccorsi sono stati richiesti per Mattia Giani. Durante questo periodo, i soccorsi sono stati forniti da un massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna, che sembra che abbiano utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimare il giocatore. Successivamente, una prima ambulanza è giunta sul posto e ha continuato le operazioni di soccorso con l’aiuto di altri volontari che sono arrivati con un’altra ambulanza pochi minuti dopo. Nonostante gli sforzi dei sanitari, il calciatore è stato dichiarato morto dopo il suo trasferimento in ospedale.

Il giudice sportivo ha ritenuto giustificata la sospensione della partita, che è stata interrotta al 14′ del primo tempo, a causa dell’inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti causato dall’evento tragico. Inoltre, ha deciso che la parte restante della partita dovrà essere recuperata in un secondo momento.

La squadra Lanciotto è stata multata di 400 euro “per mancanza di ambulanza e/o medico”,  sanzione prevista per questa mancanza.

“Giova sottolineare – scrive ancora il giudice sportivo – come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva”.

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Studenti bocciati con il 5 e multe a chi aggredisce prof

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Dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle scuole medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico. Via libera del Senato al disegno di legge messo a punto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che ora deve passare alla Camera, prevede una serie di novità. Il voto in condotta sarà numerico anche alle scuole medie. Il giudizio sintetico sul comportamento rimarrà, dunque, solamente per i bambini della scuola primaria. Per tutti gli altri ci sarà il voto espresso in decimi e farà media con le altre materie. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.

L’insufficienza si può ottenere per mancanze disciplinari gravi e reiterate avvenute nel corso di tutto l’anno scolastico. Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Se non si supera questa soglia si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico, punteggio che va a confluire direttamente nel voto di Maturità. Anche le sospensioni cambieranno.

Non ci sarà più l’allontanamento da scuola e lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Il tenore della punizione dipenderà dalla durata della sospensione. Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale” in strutture convenzionate. Per il ministro Valditara si tratta di “un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti”. “A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive – ha detto il ministro – io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti”.

Il provvedimento introduce anche multe per i reati commessi ai danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10.000 mila euro “a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”. “È anche importante – ha sottolineato Valditara – che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare”.

E sempre il ministro ha annunciato oggi, rispondendo a un question time alla Camera, che è allo studio una normativa che riguarderà le chiusure scolastiche per festività religiose. “La norma che stiamo studiando è molto semplice – ha detto – non consentire la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose o nazionali non riconosciute dallo Stato italiano. Ovviamente senza nessuna discriminazione nei confronti dei ragazzi che vogliano invece festeggiare quelle determinate ricorrenze, che saranno giustificati se rimarranno a casa”.

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