E’ la caporetto delle capoliste. Dopo il 4-3 fiammeggiante della Fiorentina sul Milan, tocca anche al Napoli subire la prima sconfitta della stagione. Il Napoli va in vantaggio a San Siro, ma l’Inter e’ un diesel che ingrana piano ma poi diventa inarrestabile, fino al finale garibaldino degli ospiti che poteva essere premiato dal pari. Calhanoglu, Perisic e Lautaro confezionano un 3-2 che consente ai milanesi di vincere il primo incontro con una big (dopo tre pari e il ko con la Lazio) e riaprire la corsa scudetto. Milan e Napoli sono sempre in fuga, ma l’Inter e’ a -4 e l’ Atalanta, in grande crescita, si porta a -7. E tutto ritorna in gioco. La Roma fatica per avere ragione del Genoa rinvigorito dalla cura Shevchenko. La risolve nel finale il giovane Felix Afena-Gyan, 18 anni e una doppietta che consente alla formazione di Jose’ Mourinho di portarsi a tre punti dall’Atalanta, a ridosso delle prime. Degno della posta in palio il clou tra Inter e Napoli, che conferma l’equilibrio della serie A. Nerazzurri imballati e ospiti sornioni e concentrati. Insigne imposta il contropiede e libera Zielinski per una conclusione sontuosa che buca Handanovic. Il vantaggio addormenta il Napoli e scatena l’Inter. Barella funge da punta di appoggio costringendo Fabian Ruiz a contenersi, Darmian fa l’ala e Mario Rui lo marca, a fatica, a uomo. Cresce l’Inter col fosforo di Brozovic, poi per un mani di Koulibaly c’e’ un netto rigore che Calhanoglu trasforma con freddezza. L’Inter insiste e raddoppia su un forte traversone del turco deviato in rete da Perisic. Napoli in difficolta’ coi centrali difensivi ammoniti, poi esce anche Osimhen e l’Inter sfiora il tris con Lautaro. Ma il ritorno al gol dell’argentino e’ solo rimandato: il connazionale Correa conquista palla fuori della sua area, si fa tutto il campo senza opposizione, allarga a Lautaro che trova un diagonale vincente.
Quando la gara sembra chiusa Mertens si inventa una conclusione da campione dopo un’ingenuita’ di Dzeko che nell’azione successiva si scontra con Ospina, e per entrambi serve una fasciatura in testa. Poi Handanovic in recupero fa un miracolo sui Mario Rui e Mertens si mangia il 3-3. Inter in paradiso e il Napoli ritorna in terra subendo il primo ko dopo 21 gare. Le sorelle scudetto-Champions diventano otto perche’ la Fiorentina ormai lascia il suo ruolo di outsider e, con la vittoria sul Milan, piu’ netta del 4-3 finale, diventa un soggetto che puo’ battersi fino alla fine se riuscira’ a gestire Vlahovic, separato in casa ma capocannoniere utile a sognare un’annata da favola. Si avvicina di nuovo ai suoi standard la Juve che, pur continuando a convincere poco sul piano del gioco, comincia a vincere gli incontri che pesano e l’esperienza del nucleo storico vale almeno un posto in Champions. E sara’ una lunga e spericolata volata perche’ tutte hanno i loro assi da giocare. Sei di loro hanno anche un cannoniere di tutto rispetto (Osimhen, Ibra, Dzeko, Zapata, Vlahovic e Immobile). La Juve ondeggia tra Dybala e Morata, la Roma tra Abraham e Pellegrini. Si stacca dal gruppo l’aspirante grande meno convincente, il Bologna di Mihajlovic, troppo alterno nel rendimento anche per inesperienza.
Mentre Fiorentina e Juve avanzano a passo di carica, il Bologna segna il passo in casa: crea tanto alla distanza ma conclude poco e si fa trafiggere da una formazione emergente. Il Venezia di Dionisi dopo avere messo in crisi la Roma si ripete anche in trasferta. Difesa accorta, basata su Romero, Ceccaroni e Caldara, poi colpisce in contropiede con Okereke, decisivo come con Empoli e Roma. Il Cagliari raggiunge la Salernitana e non e’ piu’ solo all’ultimo posto. I sardi agguantano due volte il Sassuolo passato in vantaggio prima con Scamacca e poi con Berardi su rigore (la trasformazione, insieme alle due ieri di Bonucci aumentano i rimpianti azzurri per il doppio errore di Jorginho con la Svizzera dagli 11 metri). Il primo pari e’ una rovesciata da cineteca di Keita, poi arriva il pari sul dischetto di Joao Pedro, che apre a un futuro in maglia azzurra. Il Sassuolo continua a sprecare tanto dilapidando il talento di molti suoi giocatori. Al Cagliari manca sempre qualcosa per dare un senso al progetto di riscossa. E per Mazzarri e’ un punto che non cambia la sua posizione precaria.
Anche perche’ si stacca la Sampdoria, fin qui molto deludente, che va a vincere in casa della Salernitana nello scontro salvezza di giornata. Piu’ squadra e piu’ talento da parte dei sampdoriani che comandano le operazioni in trasferta e chiudono la gara negli ultimi scampoli del primo tempo. Un ‘autorete improvvida di Di Tacchio e poi l’ennesimo gol di Candreva, su passaggio dell’altro veterano Quagliarella, in questa che sembra la stagione migliore della sua lusinghiera carriera chiudono la gara. Con questo successo la Samp salva la panchina di D’Aversa, la Salernitana si gioca le sue speranze di rimonta nella spietata sfida scudetto di venerdi’ prossimo a Cagliari.
Jannik Sinner conquista l’accesso alla sua terza semifinale al Master 1000 di Miami e continua a far sognare i non pochi tifosi italiani presenti all’Hard Rock Stadium della città della Florida. Il campione di Sesto Pusteria sembra aver recuperato la forma migliore. Ai quarti ha battuto in due set il ceco Tomas Machac per 6-4 6-2 in poco più di un’ora e mezza di gioco nel corso del quale la sua prestazione è stata in continuo crescendo. Tutto, quindi, lascia ben sperare in vista del prossimo turno: Sinner affronterà il vincente dell’altro quarto tra il cileno Nicolas Jarry ed il russo Daniil Medvedev.
“Non è stata una partita semplice ma ho giocato bene i punti importanti”, ha commentato l’altoatesino a fine partita. “Giocare un torneo dopo l’altro non mi sta dando problemi: fisicamente mi sento bene – ha aggiunto – Si tratta di competere quindi ci si allena duramente per essere in condizione di farlo. Questo per me è un torneo speciale perché ho raggiunto qui la mia prima finale ‘1000’ e quindi sono contento di essere di nuovo in semifinale”. I numeri dimostrano che la continuità è una delle caratteristiche principali del “barone rosso”: settima semifinale in carriera in un Master 1000 e soprattutto quarta semifinale raggiunta nei quattro tornei finora disputati dall’inizio dell’anno.
Ventesima vittoria negli ultimi 21 incontri: unica sconfitta quella con Carlos Alcaraz ad Indian Wells. Sul cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium in Florida, Sinner ha sofferto soltanto nei primi giochi contro il ceco Machac, n.60 del ranking, “vendicando” così l’eliminazione di Matteo Arnaldi agli ottavi. Jannik parte subito forte: break al primo game del primo set. Ma il ceco a sorpresa mette a segno il contro-break grazie a due grandi risposte. Partita equilibrata fino a quanto, al settimo game, Machac sotto pressione commette due errori che consegnano il break all’azzurro. Da quel momento Jannik sale in cattedra e, di fatto, non c’è più gara.
Sinner appare soffrire meno l”umidità della Florida e riesce a mettere a segno anche qualche colpo spettacolare che infiammo il pubblico sugli spalti della “casa” dei Miami Dolphins di football. Nel secondo set Sinner appare spietato e porta a casa il match rapidamente. Venerdì nuovamente in campo. Potrebbe affrontare Daniil Medvedev, n.4 del ranking, che lo scorso anno a Miami lo ha battuto in finale. Il russo cercherebbe il riscatto dopo la sconfitta in finale all’Australian Open. Da non sottovalutare però il cileno Nicolas Jarry, n.23 Atp, che nell’unico precedente del 2019 ha battuto il 18enne Sinner. Ma da allora sono ormai passate ere tennistiche.
Non ha interrotto la partita Inter-Napoli per l’offesa subita per “tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio. Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire”.
Lo afferma Juan Jesus, sul sito ufficiale del Napoli, dopo la decisione del giudice sportivo di non infliggere alcuna pena ad Acerbi. Il 32nne brasiliano, che gioca in serie A dal gennaio 2012 acquistato dall’Inter, ha sottolineato oggi di non sentirsi “in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che ‘è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa’ e il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e ‘in buona fede’ avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase ‘vai via nero, sei solo un negro…’ possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria.
Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una ‘semplice offesa’ rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la var, la partita è stata interrotta per oltre un minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto”. “Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo, ma spero di sbagliarmi – conclude – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente”.
A sorpresa c’erano anche Geolier e Luchè alla presentazione della nuova maglia del Napoli, con la mappa stilizzata dei porti toccati dalle navi da crociera MSC, una maglia che stavolta non ha più la frase contro il razzismo, una decisione legata a quanto accaduto contro l’Inter a Milano, quando Juan Jesus si è rivolto all’arbitro per le frasi rivoltegli da Acerbi. Una brutta vicenda che ha portato il procuratore sportivo a decidere per l’ “assoluzione” del difensore interista per ‘mancanza di prove’. Il Napoli ha reagito e, giudicando inutili e prese di posizione contro il razzismo perchè solo teoriche non suffragate da fatti, ha deciso di non partecipare ad iniziative ritenute solo di facciata.
Ma dicevamo della sorpresa Geolier che ha spiegato che “la nostra non è solo una maglia, rappresenta un popolo. E una bandiera”. poi ha aggiunto di indossare spesso la maglia della sua squadra del cuore ai concerti, un modo per sentirsi sempre a casa.
SSC Napoli ed MSC Crociere, Main Partner del Club Campione d’Italia, dice la società sul suo sito, sono lieti di presentare la speciale “Everywhere Jersey”. Dopo la celebrazione delle maglie Home e Away avvenuta lo scorso luglio a bordo della nave MSC World Europa, il Club partenopeo suggella ulteriormente il suo storico legame con il leader internazionale del settore delle crociere dedicando la quinta divisa stagionale al tema del mare.
Il concept di questa limited edition, infatti si spiega, appare come una mappa stilizzata dei porti più iconici cui la flotta MSC attracca: Dubai, Copenaghen e Miami si connettono in un unico grande flusso marittimo a Napoli, colorato crocevia di un mondo dalle diverse nazionalità tutte affacciate sullo stesso mare. La maglia è stata realizzata dalla Graphic Designer Valentina De Laurentiis ed è stata presentata a Villa D’Angelo.
A completare il disegno è la Rosa dei Venti, strumento prediletto dai navigatori, riferimento assoluto per tutti coloro che considerano il viaggio la loro unica vera meta, pronti a raggiungere nuovi orizzonti: nulla di più indicato per raccontare la partnership tra SSC Napoli ed MSC Crociere, capaci da sempre di veicolare la passione di milioni di persone su tutti i Continenti.
“La presentazione della quinta e ultima maglia gara della stagione 23/24 chiude il cerchio iniziato a bordo della MSC World Europa a luglio, dice Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer SSC Napoli. Il nostro viaggio è partito da Napoli con le prime due maglie della collezione, per poi continuare in Nuova Zelanda con la terza maglia ispirata alla cultura Maori per tornare su Napoli grazie al kit Halloween che ha celebrato l’antica storia del Cimitero delle Fontanelle. Oggi lanciamo in tutto il mondo la nostra “Everywhere Jersey” che rappresenta la perfetta fusione con il nostro Main Partner MSC, portando sulla nostra maglia la rosa dei venti -simbolo per eccellenza della navigazione e i quattro porti principali raggiunti dalle navi MSC in tutto il mondo. Un viaggio in compagnia di un Partner di eccellenza che siamo certi durerà ancora tanto tempo”.
Soddisfatto anche Leonardo Massa, Vice President Southern Europe di MSC Crociere: “Il 2024 di MSC Crociere è un ’viaggio verso la Bellezza’ a bordo di navi che hanno un profondo rispetto per l’oceano, il pianeta e l’ambiente. Anche questa maglia rappresenta la bellezza che, attraverso le destinazioni più iconiche della Compagnia, porta con sé lo spirito del viaggiatore che vede in ogni porto non solo un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza. Siamo molto contenti di avere una maglia dedicata che incarna appieno questo nostro spirito avventuriero e che interpreta con stile il legame che abbiamo con la città di Napoli e il suo club, icona di una bellezza estetica unica capace di incantare il mondo del calcio”.