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Cronache

Dopo le auto Ncc ora si apre il fronte taxi: stop al servizio, caos a Roma

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E adesso si apre il fronte taxi. Con un’altra giornata nera per i trasporti pubblici della capitale dove le auto bianche si sono ammutinate a Ternini e a Fiumicino causando disagi in tutta Roma. E non solo. In molte citta’ italiane sono scesi in piazza tassisti da una parte e Ncc dall’altra. E in serata il presidente dell’Autorita’ di Garanzia annuncia che “non esitera’ a sanzionare ogni comportamento al di fuori delle norme di legge, a tutela dei cittadini utenti del servizio” anche in considerazione delle imminenti festivita’. Il secondo giorno ‘caldo’ sul fronte trasporto arriva quando dall’assemblea in corso all’aeroporto di Fiumicino, con circa 500 tassisti, arriva la notizia che il governo “starebbe facendo marcia indietro sull’emendamento presentatoci ieri dal viceministro Rixi sulla redazione di alcune regole fondamentali per il ripristino della legalita’ nel settore di noleggio con conducente. A questo punto vogliamo scendere in piazza e ci recheremo sotto al Senato”, sostengono agguerriti i tassisti. L’emendamento in questione, che disciplina il settore Ncc, costringendo di fatto il Noleggio con conducente a rientrare in autorimessa dopo ogni servizio, era al centro della protesta di ieri, ‘colpevole’ secondo gli Ncc di “mettere a rischio 80 mila imprese per un indotto di 200 mila lavoratori”. Per questo gli autisti sono scesi nuovamente in piazza, a Roma, anche oggi. Con un sit-in in piazza dell’Esquilino che ha di fatto paralizzato il traffico nella zona limitrofa. E mentre a Roma le due piazze a distanza protestavano, l’Anitrav, uno dei sindacati degli autonoleggiatori, annuncia di aver “incontrato il vicepremier Matteo Salvini al palazzo delle Stelline a Milano. Ci ha assicurato che intende risolvere nel piu’ breve tempo possibile la nostra situazione”. “Io incontro tutti: tassisti, Ncc. Fa parte del mio lavoro. Ascolto e cerco di risolvere i problemi. Poi non sono Ministro a tutto, le mie competenze sono quelle che sono”, ha detto poi il ministro Salvini. Intanto la dura presa di posizione dei sindacati taxi di Milano ribadiva “il no alle variazioni sul documento” presentato ieri. “Nella giornata di oggi sono arrivate concrete segnalazioni di possibili ritocchi sostanziali all’emendamento ampiamente condiviso non piu’ tardi di ventiquattrore fa durante l’incontro al ministero. Visto che le voci, ormai incontrollate, stanno generando tensione, ribadiamo la nostra adesione al documento presentato ieri senza variazioni”, scrivevano nel pomeriggio in una nota, Tam, Unione artigiani, Unica CGIL Milano, Uritaxi Lombardia e Satam. E altre manifestazioni erano andate in scena in altre citta’ in mattinata. Cortei spontanei di protesta di operatori Ncc si sono svolte a Firenze e a Pisa.

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Camorra: clan minorenni in Quartieri Spagnoli Napoli, 3 arresti

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Un vero mini-clan, con tanto di summit e azioni intimidatorie. Tutto formato da minorenni dei Quartieri spagnoli di Napoli. E’ la scoperta di una indagine dela polizia che ha portato a una misura di custodia cautelare del gip partenopeo con il carcere nei confronti di tre ragazzi, ritenuti vicini ai Di Biasi, meglio conosciuti come Faiano, e indagati, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, reati tutti aggravati anche dalle modalita’ mafiose. Il provvedimento nasce dalle indagini sul ferimento a colpi d’arma da fuoco di Vincenzo Masiello il 5 novembre 2022.

L’agguato e’ da ricondurre alla mira espansionistica di un gruppo di giovanissimi ambiziosi che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri Spagnoli. La vittima, attualmente detenuta, e’ da considerarsi elemento di spicco della camorra del quartiere. Durante le indagini e’ emerso che il nascente gruppo criminale e’ dedito a reati contro il patrimonio, ha un’ampia disponibilita’ di armi, ha stabilito la sua base operativa in vico Lungo San Matteo che e’ controllato militarmente. Gli indagati costantemente armati di pistola, per evitare attacchi da componenti di altri gruppi antagonisti, hanno in piu’ occasioni perquisito le persone che, in particolare nelle ore notturne, transitavano nella loro zona di influenza.

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Pizzaiolo ucciso: risate e gesti a fine udienza tra gli imputati

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Risate e gesti anche quello delle manette, a fine udienza, tra gli imputati al processo in corso a NAPOLI sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di NAPOLI da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate a cui la vittima era estranee. Il comportamento di alcuni degli accusati – collegati in video conferenza dalle carceri dove sono detenuti – non è passato inosservato in aula, quando ormai l’udienza, particolarmente importante quella di oggi, si era ormai conclusa. Oggi, infatti, per la prima volta uno dei testimoni, un amico della vittima, che era lì e nelle cui braccia Maimone è spirato, ha indicato colui che ha sparato, puntando il dito verso il riquadro del monitor in cui c’era Francesco Pio Valda.

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Terra dei Fuochi: M5s, fare luce su restituzione beni ai Pellini

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“I fratelli Pellini, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti, sono responsabili di aver avvelenato la Terra dei Fuochi seppellendo e spargendo nelle campagne di Acerra rifiuti speciali e pericolosi. Era stata disposta la confisca del loro patrimonio per ben 222 milioni, quei soldi dovevano essere destinati alle bonifiche.

Invece, la Cassazione glieli ha restituiti perchè la Corte d’Appello di Napoli si sarebbe attivata oltre i termini previsti. Ministro, per rispetto verso tutti i cittadini e per affermare i valori della Giustizia, chiediamo che si accerti, anche tramite ispezioni, cosa è realmente successo negli uffici giudiziari di Napoli e che si faccia tutto il possibile per recuperare quei soldi alla causa collettiva. Questa non può essere solo una battaglia del Movimento 5 Stelle, deve essere un impegno di tutte le forze politiche”.

Lo ha detto il deputato M5S Sergio Costa, vice presidente della Camera, illustrando un’interrogazione al ministro Nordio. Nella replica, la deputata M5S Carmela Auriemma, prima firmataria dell’atto, ha osservato come “non sia sufficiente la risposta del ministro. 222 milioni di euro sono stati restituiti a dei delinquenti per un vizio procedurale, è doveroso che si faccia la massima chiarezza su quello che è accaduto, lo Stato lo deve a tutti i cittadini cresciuti nella Terra dei Fuochi e alle troppe famiglie che piangono le vittime di quell’inquinamento criminale. Lo Stato non può perdere così davanti agli eco-delinquenti, deve essere forte e inflessibile con questa gente. Bisogna tutelare il lavoro svolto per 15 anni dai magistrati di ben tre procure della Repubblica”.

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