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Cronache

Doping, traffico anabolizzanti su internet: 11 arresti

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Dal piccolo centro di Nissoria, meno di tremila abitanti in provincia di Enna, un’organizzazione criminale gestiva un traffico di sostanze anabolizzanti via internet in tutta Italia, con transazioni anche all’estero: in Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Romania e Serbia. Ma all’alba i carabinieri del comando per la Tutela della salute di Roma hanno smantellato il gruppo, arrestando 11 persone in sei regioni: Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Emilia Romagna e Piemonte. Gli arrestati, che hanno da 26 a 39 anni, tranne un cinquantottenne, sono accusati a vario titolo di utilizzo o somministrazione di farmaci dopanti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. L’indagine era stata diretta per oltre due anni dal giovane Pm della Procura di Enna, Giovanni Romano, scomparso di recente in un incidente stradale. Intenso il lavoro di controllo dei social network e dei siti web utilizzati per la vendita delle sostanze che partivano verso le provincie di Salerno, Lecce e Modena per essere distribuite in tutta Italia. Gli acquirenti erano giovani atleti non professionisti, gestori di palestre e di negozi di articoli per body builder. Notificati 57 decreti di perquisizione in due anni di attivita’ investigativa che hanno consentito il sequestro di circa 18 mila confezioni di sostanze dopanti, di cui circa 300 flaconi di nandrolone, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro. Nel corso dell’operazione gli investigatori hanno sequestrato un vero e proprio laboratorio di confezionamento degli anabolizzanti, assemblati anche in pillole con tanto di marchio. Quelli che sono ritenuti i capi dell’organizzazione, i fratelli Filippo e Andrea Sauro, di Nissoria, avevano organizzato un farraginoso sistema di pagamenti attraverso carte PostePay e utenze telefoniche intestate a terze persone ignare di tutto. Per eludere le telecamere di sorveglianza delle banche dove venivano fatti i prelievi per pagare le merci acquistate nei paesi dell’Est, gli arrestati camminavano all’indietro per non farsi riprendere in viso. “E’ un’inchiesta che si dipana da Enna per raggiungere tutta l’Italia”, ha detto il procuratore della Repubblica Massimo Palmeri nel corso della conferenza stampa sull’operazione. Durante le perquisizioni sono state trovate, a casa di un indagato di Piacenza poi arrestato in flagranza, 20 fiale di nandrolone. “Purtroppo lo spaccio si e’ spostato sulla piazza virtuale – ha detto il colonnello Andrea Zapparoli, comandante dei Nas – a portata anche di minorenni che sul web possono reperire sostanze illecite. Grazie alla collaborazione con le forze di polizia degli altri stati coinvolti, e’ stato possibile risalire alle transazioni internazionali fatte dagli arrestati”.

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Bancarotta, cinque misure cautelari dopo scomparsa imprenditore

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Cinque persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare eseguite da Guardia di Finanza e carabinieri di Brescia nell’ambito di un’inchiesta del pm dell’ antimafia di Brescia Teodoro Catananti relativa alla scomparsa di Pasquale Lamberti. Si tratta di un imprenditore svanito nel nulla il 3 luglio del 2021 da Besate nel Milanese. L’uomo era sparito dopo aver lasciato un messaggio nelle note del cellulare in cui indicava cinque presunti responsabili della sua sparizione. Dalla scomparsa sono iniziate le indagini che hanno portato alla luce presunti reati fiscali. I cinque raggiunti da provvedimento – di cui due in carcere e due ai domiciliari – sono residenti a Milano, Sondrio, Monza e Taranto, e nei loro confronti è stato disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per oltre 650.000 euro.

Alcuni indagati sono ritenuti “prossimi a contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, e avrebbero acquisito, tramite una società svizzera, la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico, depauperandola del proprio capitale e quindi determinando una procedura fallimentare” spiegano gli inquirenti. Secondo le indagini il gruppo – tra cui un commercialista di Monza – avrebbe acquistato beni immobili destinati a persone legati da relazioni familiari, avrebbero utilizzato di auto di lusso e acquisito disponibilità finanziarie su carte di credito prepagate rilasciate da una piattaforma finanziaria svizzera. Oltre ad aver dissipato il patrimonio della società, si sarebbero avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato pari a oltre 1.700.000 euro e ottenuto un anticipo di crediti commerciali presso istituti bancari originati da fatture per operazioni “inesistenti”, per un valore di circa 400.000 euro”. La Procura di Brescia ha inoltre emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie pari complessivamente a oltre due milioni e mezzo di euro e sulle quote di una società coinvolta.

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Cronache

Ritrovamento di un arsenale da guerra a Giugliano: bazooka e bombe a mano in un campo

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I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Giugliano in Campania sono impegnati in un’indagine delicata e potenzialmente pericolosa. Durante un’operazione di controllo in un terreno situato in via Epitaffio, sono stati rinvenuti due bazooka e tre bombe a mano, un vero e proprio arsenale da guerra nascosto tra la vegetazione.

Un’area sotto esame

I militari hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per sfoltire la vegetazione e ampliare l’area di sopralluogo, rendendo possibile una verifica più approfondita della zona. L’obiettivo è accertare se ci siano ulteriori armi o altri elementi di interesse investigativo.

Gli artificieri in azione

Sul posto sono attesi gli artificieri del comando provinciale di Napoli e la sezione rilievi del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, specializzati nella gestione di materiali esplosivi. La loro presenza è fondamentale per mettere in sicurezza l’area e scongiurare eventuali rischi per la popolazione e per le stesse forze dell’ordine impegnate nell’operazione.

Indagini in corso

Le autorità stanno lavorando per risalire alla provenienza delle armi e alle persone coinvolte nella loro detenzione. La presenza di un arsenale di tale portata fa ipotizzare legami con attività criminali organizzate, ma al momento non sono stati rilasciati ulteriori dettagli sulle piste investigative.

Un segnale inquietante

Questo ritrovamento accende i riflettori su un tema delicato: la diffusione di armi da guerra sul territorio e il loro possibile utilizzo in contesti criminali. La scoperta di oggi rappresenta un ulteriore monito sulla necessità di intensificare i controlli per garantire la sicurezza dei cittadini.

Le indagini proseguono e nei prossimi giorni si attendono ulteriori sviluppi su questa vicenda che ha sconvolto la comunità di Giugliano.

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Cronache

Anziana morta nel Modenese, l’ipotesi è un’auto pirata

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Una donna di 81 anni è morta ieri sera a Concordia, in provincia di Modena e l’ipotesi è che sia stata investita da un’auto pirata. E’ successo intorno alle 18 in via per Novi, il corpo è stato trovato a poca distanza da casa. Sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. Sembra che avesse feriti compatibili con un investimento e sono in corso indagini e ricerche per risalire al veicolo che l’avrebbe urtata, allontanandosi nel buio. Si guarderanno le telecamere della zone e si cercano testimoni.

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