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Cronache

Donna morta a Pavia, giovane confessa l’omicidio

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Un rapporto tormentato, una relazione che Lidia Peschechera, 49 anni di Pavia, stava forse cercando di troncare in seguito ad alcuni comportamenti violenti di Alessio Nigro, 28 anni, originario della provincia di Lodi, il suo attuale convivente: questo, almeno, e’ quanto aveva recentemente confidato ad un’amica. Ma al culmine dell’ennesima lite, avvenuta venerdi’ scorso, il giovane ha strangolato la compagna nell’appartamento della donna, in via Depretis a Pavia. Poi e’ rimasto tre giorni nella stessa casa, prima di tentare un’inutile fuga. E’ l’ennesimo femminicidio che viene a segnare questo tragico inizio del 2021 in tema di violenze di genere. E’ stato lo stesso Nigro a confessare il delitto dopo essere stato fermato nella tarda serata di ieri dai carabinieri di Pavia in un ostello di via Doria a Milano. Un giovane con problemi di alcolismo e privo di fissa dimora, che pure era riuscito a conquistare Lidia. La donna, separata dal marito, viveva da sola nell’appartamento (non lontano dal centro storico) con 5 gatti. Dal suo profilo Facebook emerge che era un’appassionata animalista, convinta vegana, ma anche antifascista e sostenitrice delle cause Lgbt. Lidia Peschechera, la donna uccisa nel suo appartamento a Pavia, era un’animalista molto attiva e delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Pavia dal 2010 al 2012. “Siamo molto addolorati per questa tragedia che ha colpito una di noi”, dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Una persona molto gentile”, la ricordano i vicini di casa, sconvolti per quanto e’ accaduto. Dopo essere stato fermato a Milano per il reato di omicidio volontario aggravato, Nigro ha confessato il delitto. Il 28enne lodigiano ha spiegato al procuratore Mario Venditti e al sostituto Diletta Balduzzi che venerdi’ 12 febbraio, durante un ennesimo litigio, colto da un raptus ha strangolato Lidia nella vasca da bagno. Il giovane e’ rimasto nell’appartamento di via Depretis fino a lunedi’ 15 febbraio; agli inquirenti ha anche spiegato di aver utilizzato il telefonino della sua convivente per inviare alcuni messaggi al datore di lavoro per non allarmarlo per l’assenza di Lidia Peschechera. Ma e’ stato proprio il titolare dell’azienda presso la quale lavorava la donna ad allarmarsi per il fatto che la sua dipendente non rispondeva al telefono e anche per il contenuto dei messaggi ricevuti. E’ stato cosi’ avvisato l’ex marito della vittima e successivamente le forze dell’ordine che ieri hanno scoperto il cadavere, adagiato nella vasca da bagno, in stato di decomposizione e coperto da un asciugamano. Al momento del fermo, a Milano, Alessio Nigro e’ stato trovato in possesso di numerose carte bancomat e tessere spesa, un telefonino e 190 euro in contanti, oltre a documenti personali della vittima e le chiavi dell’appartamento di via Depretis a Pavia dove e’ avvenuto il delitto. Il 28enne, che ha anche detto di aver prelevato delle somme di denaro dal conto di Lidia Peschechera, ha ammesso che la relazione con la sua convivente ultimamente era caratterizzata da frequenti momenti di tensione.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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