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Cronache

Disabile resta su bus, la classe rinuncia a gita

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Il compagno di classe disabile non può scendere dal pullman a causa della rottura della pedana e loro, pur di non lasciarlo solo, decidono di rinunciare alla gita a Roma. Protagonisti della storia sono gli alunni di una classe quarta dell’Istituto comprensivo di Trasacco (L’Aquila), comune della Marsica. La vicenda riguarda un gruppo di bimbi di 8 e 9 anni. Conclusa la visita della mostra di Van Gogh a Palazzo Bonaparte, gli alunni sono risaliti sull’autobus per spostarsi nel centro storico, ma la pedana del mezzo ha smesso di funzionare e il bimbo disabile non sarebbe potuto scendere. “È stato proposto agli alunni di iniziare a incamminarsi per visitare Roma, cerando nel frattempo di risolvere l’inconveniente – racconta il dirigente scolastico Piero Buzzelli – I bambini hanno detto che senza il loro amico non sarebbero mai scesi. Hanno dato una lezione a tutti. Il loro comportamento è stato esemplare, una testimonianza del vero significato dell’inclusione”.

“Finalmente un senso di giustizia, di inclusione, di civiltà, di rispetto dei diritti umani che i bambini possono e devono insegnare a tutti. C’è ancora speranza per un futuro migliore e le nuove generazioni saranno artefici di un grande cambiamento”, commenta Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che si complimenta “con la scuola, con le insegnanti e, soprattutto, con i bambini, che concretamente hanno fatto capire a tutti il vero significato dell’empatia, della solidarietà, dell’amicizia. Per Isabella Corvino, docente di sociologia dell’Università di Perugia, si tratta di una vicenda che “ci fa respirare una ventata d’aria fresca: nessuno rimane solo, nessuno viene lasciato indietro, 10 in condotta a tutti loro. Il senso delle uscite scolastiche, oltre all’intento educativo relativo alla storia di luoghi e opere – aggiunge – è proprio quello di mettere alla prova i piccoli studenti in situazioni diverse dalle solite per renderli sicuri del proprio agire prendendosi cura l’una dell’altro. Avranno tempo per studiare la storia di Roma e magari di tornarci insieme”.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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