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Di Maio prova a ricucire con Casaleggio ma vuole una nuova governance

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Inizia a profilarsi la strada che seguirà il M5s per rinnovare la sua governance. E in attesa che venga formalizzato l’iter da parte del capo politico, Vito Crimi, Luigi Di Maio inizia a definirne i contorni: la leadership sara’ condivisa ma il “direttivo” dovra’ essere “legittimato” da un voto degli iscritti. Sembra decisamente il tentativo di ricomporre la frattura che si e’ creata dentro il Movimento tra quanti chiedono la convocazione degli Stati Generali per definire la nuova struttura del Movimento e quanti vorrebbero semplicemente demandare a Rousseau la scelta del nuovo capo politico.

Casaleggio. Con la morte di Gianroberto le redini di Rousseau sono finite in mano a Davide

“Il giorno dopo le elezioni dobbiamo metterci subito al lavoro per una leadership forte, che non vuole dire il leader, ma vuol dire una governance. E’ chiaro ed evidente che abbiamo bisogno di un gruppo di gestione, di controllo e che porti avanti il Movimento nella maniera il piu’ possibile partecipata, pero’ che prenda decisioni legittimate” e’ la proposta di Di Maio che tuttavia aggiunge: “Affinche’ queste decisioni siano legittime devono essere legittimate da un voto, quindi dobbiamo eleggere il nostro gruppo di persone che portera’ avanti il Movimento nei prossimi anni, darci dei nuovi obiettivi e andare avanti e correre” .

Di Maio e Di Battista. Erano i tempi in cui nel Movimento erano chiari obiettivi e prospettive

Insomma, una botta al cerchio e una alla botte, come chiede Beppe Grillo che vuole evitare fratture nel Movimento in un momento delicato per il suo futuro e per quello del governo. Di Maio pero’ fa di piu’. Sul Movimento “io e Grillo siamo abbastanza in sintonia” afferma, confessando il tentativo di ‘ricucire’ con il fondatore dei 5 Stelle avviato ormai da tempo e suggellato in questi giorni in cui Grillo e’ venuto a Roma. Mentre con Davide Casaleggio “e’ chiaro ed evidente in questo momento che il Movimento ha visioni differenti al proprio interno”. Pero’, aggiunge, “vogliamo tutti bene al Movimento e abbiamo bisogno di tutti. Lavoriamo in quella direzione”. Per il gruppo di “Parole Guerriere”, il ‘correntone’ che ha fatto un appello pubblico al capo politico reggente per evitare che si andasse ad una votazione su Rousseau sulla leadership, e’ gia’ un passo avanti.

Alessandro Di Battista. Molte critiche ma anche moltissime richieste di tornare a fare politica nel Movimento

“La nostra linea e’ chiara, noi vogliamo un Movimento strutturato ma e’ giusto che escano finalmente allo scoperto altre posizioni. E’ finito il tempo dei caminetti” dice Dalila Nesci, una degli animatori del gruppo che guarda con soddisfazione all’evoluzione del dibattito. Ora pero’, “aspettiamo notizie dal capo politico reggente e poi decideremo che fare” annuncia la deputata calabrese. Crimi, da parte sua, si limita a dire che “subito dopo le elezioni regionali e il referendum ci sara’ il percorso degli Stati Generali” anche se preannuncia di vedere “difficile” che possano essere fatti “in presenza”. In attesa che i due schieramenti escano allo scoperto, anche Alessandro Di Battista inizia a prendere posizione e a chi, tra i suoi follewer di Instagram, gli chiede se non ritenga che il M5s abbia “tradito il povero Casaleggio che si stara’ rivoltando nella tomba”, mette in chiaro: “Io rispondo per le mie azioni. Non per quelle altrui”. Ma sui social gli appelli per un suo rientro in campo sono decisamente superiori alle critiche che gli piovono per il suo disimpegno e per aver “abbandonato” il Movimento.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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