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Cronache

Di Maio incontra in prefettura a Napoli uomini e donne in divisa che hanno catturato il killer che ha sparato a Noemi

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Non era previsto. Il ministro Luigi Di Maio ha solo espresso la volontà di salutare e ringraziare uomini e donne in divisa che hanno lavorato notte e giorno per sette giorni per venire a capo del rompicapo investigativo relativo all’agguato al pregiudicato Salvatore Nurcaro che ha portato al ferimento di Noemi. Ad accontentare il vicepremier ci ha pensato il prefetto, Carmela Pagano, che è riuscita ad organizzare l’incontro bel salone di rappresentanza del palazzo di Governo. Così Luigi di Maio, a Napoli per fare visita ai medici e ai familiari della piccola Noemi, ha incontrato poliziotti, carabinieri e finanzieri che hanno catturato Armando Del Re. Erano accompagnati dai loro comandanti (i generali Ubaldo del Monaco dei Carabinieri e il generale Gianluigi D’Alfonso della Guardia di Finanza) e il questore Antonio De Iesu.

Bollettino medico di sabato 11 maggio, ancora miglioramenti per Noemi. Visita in ospedale del cardinale Sepe: appena sta meglio la porto dal Papa

Di Maio ha sottolineato che è “un piacere e un onore incontrare gli agenti che hanno contribuito all’arresto di Armando Del Re, l’uomo che ha sparato alla piccola Noemi. Li ho ringraziati e con loro la prefetta e i vertici di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, che insieme hanno collaborato per la cattura. Loro sono Napoli, loro sono lo Stato. A volte dimentichiamo la fortuna che abbiamo, da italiani, ad avere al nostro servizio queste persone, grandi donne e grandi uomini, prima ancora che integerrimi professionisti. Grazie davvero” ha scritto sul suo profilo Fb Di Maio accompagnato nella visita dal ministro della Sanità Giulia Grillo. Poi i due ministri sono andati in ospedale, al pediatrico Santobono di Napoli, per salutare e ringraziare personale medico e paramedico e per trascorrere un po’ di tempo con la famiglia di Noemi e la piccola che da 8 giorni sono al suo capezzale e ne hanno accompagnato questo calvario che per fortuna sta volgendo al bello. Noemi oggi sta ancora meglio.

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Cronache

Abusi e sevizie su 16enne, fermati un uomo e un 14enne

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Un 44enne e un 14enne sono stati fermati dalla Polizia perché, nella notte tra lunedì e martedì scorso, avrebbero commesso abusi con sevizie, filmandolo, su un ragazzo di 16 anni nello scantinato di un condominio a Milano. Nell’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. I fermi sono stati effettuati ieri.

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Torre del Greco: bracciante agricolo trovato morto, ucciso a coltellate

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Un uomo, bracciante agricolo straniero, è stato trovato morto questa mattina in via Gurgo, nella periferia di Torre del Greco. La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato locale e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, è stata colpita da diverse coltellate all’interno dell’appartamento che occupava nella stretta arteria vesuviana.

Le indagini

Gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, hanno ascoltato alcuni testimoni presenti nella zona al momento dell’accaduto. Le prime ricostruzioni suggeriscono che l’uomo potrebbe essere stato ucciso al culmine di una lite.

Grazie alle testimonianze raccolte e agli elementi acquisiti, la polizia è riuscita a individuare un altro soggetto, anche lui straniero, ritenuto coinvolto nell’omicidio.

Un caso che scuote la comunità

L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Torre del Greco, una città già alle prese con le sfide legate all’integrazione e alle condizioni di vita dei lavoratori stranieri, spesso impiegati in agricoltura. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni che hanno portato alla violenta aggressione.

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Cronache

Cede il tetto, un operaio morto ed un altro ferito

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La struttura in cemento armato del tetto è venuta giù ed è crollata un’intera porzione del solaio. Il soffitto del capannone sul quale stavano lavorando ha ceduto facendo precipitare da un’altezza di circa sei metri i due lavoratori della ditta romagnola che questa mattina stava operando alla Lamberet SpA. È la filiale in provincia di Frosinone del colosso francese specializzato nella realizzazione di rimorchi – frigorifero e nella trasformazione di furgoni adattandoli al trasporto alimentare in ambiente coibentato. Uno di loro è morto, l’altro è stato trasferito in elicottero al San Camillo di Roma: la prognosi è riservata. È successo poco dopo le 11 nella zona industriale che sta a due passi dall’Autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta.

Un punto strategico. Su quell’impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell’amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri. Venivano dalla Romagna i due lavoratori: entrambi stranieri e dipendenti di una ditta di Imola che li aveva inviati in trasferta. La vittima si chiamava Lulzim Buci, aveva 53 anni ed era di nazionalità albanese: abitava a Fiorenzuola d’Arda, un centro di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. È morto prima dell’arrivo in ospedale.

Con lui c’era un cittadino del Marocco di 31 anni: è stato trasferito a Roma in eliambulanza. I carabinieri e gli ispettori Asl stanno accertando ora se siano state rispettate tutte le norme in materia di prevenzione. In serata il sindacato Filca-Cisl di Frosinone ha chiesto con urgenza “la convocazione di un tavolo di emergenza”. I carabinieri e gli ispettori Asl del Servizio di Prevenzione sul lavoro hanno acquisito questa sera il ‘Certificato di Calpestabilità’ del tetto del capannone: dal documento risulta che la copertura era sicura e poteva reggere senza difficoltà il peso dei due specialisti. Invece la struttura in cemento armato è venuta giù.

Spresal e carabinieri hanno inoltre esaminato la documentazione presentata dalla società imolese per la quale i due lavoratori infortunati lavoravano regolarmente. Il fascicolo è già stato sottoposto ad un primo esame dalla Asl, risulta completo in ogni sua parte. Tutto era stato regolarmente notificato alla Asl, accompagnato dalla documentazione necessaria. Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto stamattina a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano (Pesaro Urbino). Secondo una prima ricostruzione il marinaio sarebbe finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c’era più nulla da fare.

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