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 Denunciarono furto carburante, botte a 3 operatori Ama 

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Tempo fa avevano denunciato alcuni furti di carburante dai mezzi dell’azienda, oggi sono stati aggrediti, a freddo, mentre andavano a lavoro. Nel mirino di un uomo, che è riuscito a scappare, tre operatori dell’Ama, l’azienda capitolina che si occupa dei rifiuti della Capitale. Il primo ad essere colpito con un oggetto tagliente è stato un tecnico che, intorno alle 5, stava entrando nella sede operativa di piazza Sapri, a Castro Pretorio, zona non distante dalla stazione Termini. In sua difesa sono intervenuti due colleghi. Ne è nata una colluttazione, poi l’aggressore è scappato e tutti e tre i dipendenti di 51, 48 e 58 anni sono stati ricoverati per accertamenti al Policlinico Umberto I. Uno ha riportato contusioni al viso, un un altro dovrà sottoporsi a un intervento per una frattura multipla al polso, mentre il primo ad essere aggredito, è sotto osservazione in ospedale. Le indagini, condotte dalla polizia, dovranno anche accertare se vi è un collegamento tra l’aggressione di oggi e la vicenda dei furti di carburante, denunciata dai tre dipendenti all’Organismo interno di vigilanza. Una segnalazione confluita nell’indagine della procura di Roma che nell’ottobre scorso ha portato all’arresto di sei persone, tra cui anche alcuni dipendenti dell’Ama, accusati di far parte di un’associazione a delinquere che rubava il carburante utilizzato anche per i camion della raccolta dei rifiuti per rivenderlo in una sorta di mercato nero. Un’indagine ampia che ha portato iscrivere nel registro degli indagati 26 persone e ha scosso l’azienda municipalizzata, già investita in passato dalle polemiche per gli episodi di assenteismo registrati tra i dipendenti. “Quanto è accaduto è grave e ci rafforza nel convincimento che la scelta da noi intrapresa di potenziare le varie strutture di sicurezza, a tutela dei lavoratori e dell’azienda, è quanto mai opportuna. Sul posto è intervenuta la Polizia del commissariato Viminale, con cui collaboreremo sporgendo denuncia”, ha detto il presidente Ama, Daniele Pace. “Insieme con il generale Antonio Di Terlizzi, che di recente abbiamo incaricato di affrontare i vari aspetti di security nel concreto dell’operatività sul territorio – ha aggiunto – stiamo perlustrando a 360 gradi tutti gli ambiti importanti in questo campo”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sentito telefonicamente i tre operatori aggrediti: “fortunatamente stanno abbastanza bene. Questi lavoratori si erano peraltro distinti per aver denunciato i presunti furti di carburante all’interno dell’azienda. Mi auguro che il responsabile di questa vigliacca aggressione venga presto individuato e assicurato alla giustizia. Forza Davide, Nicola e Stefano, tutta Roma è con voi”. Solidarietà anche dall’assessore all’Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi: “Attendiamo l’esito delle indagini sull’accaduto da parte degli organi inquirenti per acclarare se vi sia un collegamento tra questo episodio e la denuncia fatta dagli stessi dipendenti Ama in difesa della propria azienda riguardo ai furti di carburante”.   

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Botte in carcere a Ivrea, annullata sospensione sette agenti

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Il Tribunale del Riesame ha annullato la sospensione dal servizio per sette agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ivrea (Torino). Erano stati sospesi per un anno dal tribunale eporediese, su richiesta della procura, in merito ad un’indagine su presunti maltrattamenti all’interno della casa circondariale d’Ivrea. Un’inchiesta, con una quarantina di indagati, partita dalla denuncia di due detenuti. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dai legali dei sette agenti contro la sospensione dal servizio.

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Camorra: faida Napoli, ordine d’arresto per 16 pregiudicati

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Colpo dopo colpo nella seconda faida di Scampia e Secondigliano a Napoli che negli anni ha ispirato libri e fiction. Con omicidi che hanno segnato la vita della citta’ di Napoli dal 2004 al 2012. Fino a quando boss e gregari sono stati arrestati e via via si sono pentiti. Ed e’ grazie alle loro dichiarazione che la Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un’ordinanza a carico di sedici pregiudicati, molti dei quali gia’ in carcere, per otto omicidi della faida dei cosiddetti ‘girati’. Un gruppo di uomini – e donne – che hanno prima appoggiato il clan Di Lauro contro gli Amato-Pagano nella guerra del 2004 e poi si sono ‘girati’ con loro e contro i vecchi alleati formando un clan autonomo, la Vinella Grassi. Ad indagare dal 2007 ad oggi i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.

Il primo omicidio della cosiddetta ‘girata’ fu quello di Giuseppe Pica del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007. Omicidio per il quale sono destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare Rito Calzone, Enzo Notturno, Carmine Pagano, Cesare Pagano, tutti gia’ detenuti per camorra e omicidi. Poi l’omicidio di Francesco Cardillo, del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007, per il cui omicidio e’ stato arrestato Salvatore Frate. Il delitto di Lucio De Lucia, clan Di Lauro, ucciso il 21 marzo del 2007, su ordine di Cesare Pagano e dal killer Rito Calzone. La morte violenta di Patrizio De Vitale, dei ‘girati’ ucciso il 31 maggio del 2007, su ordine di Marco Di Lauro e materialmente da Nunzio Talotti, suo braccio destro e amico del cuore. Entrambi sono gia’ detenuti per omicidio.

Luigi Giannino, della Vinella Grassi ucciso il 13 giugno del 2007, per ordine di Marco Di Lauro e da Nunzio Talotti, Mario Buono, Raffaele Musolino e Vincenzo Di Lauro, anch’egli, come il fratello Marco, istigatore del delitto. Salvatore Ferrara, del clan Di Lauro ucciso il 25 settembre del 2007 per ordine dei boss, cognati tra loro, Raffaele Amato e Cesare Pagano. A fare fuoco furono Salvatore Petriccione e Luca Raiano. Luigi Magnetti, della Vanella Grassi, ucciso il 25 settembre del 2007, considerato uno dei boss dei ‘Girati’. Fu ucciso, secondo il gip che ha emesso l’ordinanza su ordine di Raffaele Amato, Carmine Pagano e Cesare Pagano. A fare fuoco Renato Napoleone e Davide Francescone. Carmine Fusco, affiliato ai Di Lauro, ucciso il 9 febbraio del 2008. L’ordine parti’ dal boss Raffaele Amato e a sparare furono Salvatore Petriccione, Luca Raiano e Fabio Magnetti.

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I cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare con Mattarella e Meloni

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla terrazza del Pincio per celebrarere i cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare. Il cielo di Roma e’ stato scenario di una parata di velivoli dell’Aeronautica militare. Ben 74, tra elicotteri, giganti dell’aria per il trasporto di uomini e mezzi, aerei per il trasporto di malati, caccia intercettori e da combattimento, hanno sorvolato, secondo un ordine di schieramento in cielo, la zona – la Terrazza del Pincio e piazza del Popolo – dove si svolgeva la celebrazione per il primo centenario dell’Aeronautica. E poi la chiusura con i tre sorvoli, uno dei quali in formazione a rombo, delle Frecce Tricolori che hanno colorato il cielo di verde, bianco e rosso, mentre dalla folla saliva verso di loro l’applauso, come in una sorta di reciproco abbraccio.

 

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