Doveva essere un nuovo inizio, ma si è trasformato nell’ennesima caduta. Dele Alli è tornato in campo dopo oltre due anni di assenza, ma la sua partita contro il Milan è durata appena 11 minuti prima di essere espulso. Un rientro carico di speranze che si è trasformato in una notte da dimenticare.
L’ESPULSIONE DOPO IL RICHIAMO DEL VAR
L’entrata dura su Loftus-Cheek era stata inizialmente punita con un’ammonizione dall’arbitro Marchetti, ma il VAR lo ha richiamato per rivedere l’episodio. Dopo aver visionato le immagini, il direttore di gara ha deciso per il cartellino rosso diretto. Nel frattempo, il milanista Walker, suo connazionale ed ex compagno al Tottenham, ha provato a fermare l’arbitro, scuotendo la testa e chiedendo clemenza.
DEPRESSIONE, TRAUMI E IL LUNGO DECLINO
Non è solo un’espulsione a pesare sulla storia di Dele Alli, ma tutto il bagaglio di sofferenza che si porta dietro. La sua carriera è stata segnata da un lento declino, aggravato dalla depressione che lo ha colpito proprio nel momento di maggiore successo. Racconti di abusi e traumi vissuti sin dall’infanzia, battaglie interiori che lo hanno lacerato e che hanno reso il calcio più un peso che un rifugio.
Dopo essere stato paragonato ai grandi del calcio da Pochettino, la sua carriera ha subito un crollo improvviso. L’addio alla Premier, il tentativo di rilancio al Besiktas e poi due anni di stop. La chiamata del Como era stata la sua occasione per ripartire, lontano dai riflettori e dalle aspettative soffocanti.
FABREGAS: “GLI HO DATO UNA POSSIBILITÀ CHE FORSE NON MERITAVA”
Dopo la partita, il tecnico del Como Cesc Fabregas ha commentato l’episodio ai microfoni di DAZN: “Doveva entrare Sergi Roberto, ma volevo dargli un paio di settimane in più. Dele Alli è un giocatore che ti fa gol e ho provato a dargli un’opportunità che forse in questo momento non meritava: è arrivato da due settimane. È stato un errore grave per un giocatore della sua esperienza. Il rosso era chiaro, ha lasciato la squadra in dieci quando mancavano cinque minuti. È la cosa negativa della serata”.
L’ENNESIMA PROVA DA SUPERARE
A 28 anni, Dele Alli dovrà ancora una volta rialzarsi. Il suo ritorno al calcio giocato doveva essere l’inizio di un nuovo capitolo, ma si è rivelato un’altra sfida da affrontare. La sua storia non è solo quella di un calciatore, ma di un uomo che lotta contro i suoi demoni, cercando di ritrovare se stesso attraverso il calcio.
«Un rinato, decisamente». Juan Manuel “Lobito” Fernández, 34 anni, playmaker argentino della Reyer Venezia, non ha dubbi quando si guarda oggi allo specchio. Il basket, la famiglia, la voglia di vivere: tutto è tornato al suo posto. Ma non è stato sempre così. Nel gennaio 2022, in piena carriera e con una vita apparentemente perfetta, il buio della depressione ha preso il sopravvento. E l’unica scelta possibile è stata fermarsi.
Oggi, dopo due anni lontano dai campi e da sé stesso, Lobito è tornato a giocare. Ma soprattutto è tornato a vivere, e gira l’Italia per raccontare la sua storia, nella speranza di offrire una spinta a chi oggi, come lui allora, si sente perso.
«Fu mia moglie a salvami»
«Avevo tutto: una carriera stabile a Trieste, una famiglia meravigliosa, due figli piccoli, una città che mi voleva bene. Ma dentro di me c’era solo confusione e senso di colpa», racconta Fernández in un’intervista al Corriere della Sera. «Quando ho pensato che un infortunio sarebbe stata una liberazione, ho capito che dovevo fermarmi. Fu mia moglie a prendere le decisioni per me. Senza di lei, non ce l’avrei fatta».
Il trasferimento, la terapia, la lenta rinascita
Dopo l’addio alla pallacanestro, Juan si trasferisce in Florida, dalla famiglia della moglie. «Volevo tagliare col basket, iniziai a lavorare in un’agenzia viaggi. Ma capii presto che cambiare ambiente non basta se non affronti quello che hai dentro». Inizia così un percorso con psicologa e mental coach, ma anche di studio, per aiutare un giorno chi vive lo stesso dolore.
Il ritorno in campo e la voce che ispira
Un anno dopo, si riavvicina lentamente al parquet. Prima come viceallenatore, poi, riscoprendo le emozioni del gioco, come giocatore. Fino al ritorno in Serie A, con la maglia della Reyer Venezia. «La mia strategia? Non guardare troppo avanti. Ascoltarmi, cambiare quando serviva. E accettare il dolore come parte del percorso».
Quando ha deciso di raccontare la sua storia, con una video intervista al blog La Giornata Tipo, l’impatto è stato travolgente: «Non mi aspettavo tanto sostegno. Ricevo centinaia di messaggi da chi si sente meno solo. Oggi, ovunque vado, cerco di rompere il tabù della salute mentale nello sport».
Una testimonianza che scuote e ispira
Padre, marito, atleta e oggi anche testimone di resilienza, Fernández trova il tempo di parlare nei convegni e alle televisioni, per portare un messaggio chiaro: «Guarire si può. Ma non bisogna aver paura di chiedere aiuto. Né di raccontarsi».
Il lascito del buio
«Certo, nei momenti difficili torno a pensare: “Non di nuovo”. Ma oggi ho strumenti, consapevolezza. E quando sono tornato in palestra per la prima volta, ho sentito che le emozioni negative erano sparite. Lì è iniziata la vera rinascita».
E oggi, a chi lotta nel silenzio, Juan “Lobito” Fernández tende la mano: «Non siete soli. Non è debolezza, è umano. E si può tornare a sorridere».
Rosario Fiorello, noto showman e conduttore del programma ‘VivaRai2!’, è indagato per diffamazione dalla Procura di Imperia in seguito a una querela presentata dal vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana in merito a una puntata del programma che faceva riferimento ai “festini con escort e cocaina” dai quali Piana è risultato estraneo. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore capo di Imperia Alberto Lari.
Piana ha denunciato la puntata del programma di Fiorello in cui definiva “la Liguria un rave” con “il vice di Toti finito in un’inchiesta con escort e cocaina, Toti è stato arrestato e quindi adesso ne serve un altro, il vice, ma questa non è una Regione, questa è un rave, d’ora in poi chi vuole andare in Liguria dev’essere maggiorenne, non puoi andare così”, percependo tali affermazioni come lesive della sua reputazione.
L’indagine sui festini a base di escort e cocaina era iniziata nel 2021 a Genova con la scoperta di un giro di prostituzione in un appartamento; al termine dell’operazione la squadra mobile di Genova aveva arrestato due imprenditori e una escort aveva indicato Piana tra i partecipanti, ma si trattava di un errore. Il vicepresidente della Regione Liguria non è mai stato indagato nella vicenda ed è risultato estraneo ai fatti.
Brutte notizie per Antonio Conte e per i tifosi del Napoli alla vigilia del match di campionato del team partenopeo, in trasferta, contro il Monza. “Al termine dell’allenamento di oggi David Neres ha accusato un risentimento muscolare. Le sue condizioni saranno valutate prossimamente”: questo è quanto si legge nella nota pubblicata da poco sul sito ufficiale del club azzurro.
L’infortunio di Neres cambia i programmi del tecnico del Napoli, Antonio Conte, per la sfida di domani in casa del Monza. Il modulo sarà sempre il 4-3-3 e al posto dell’attaccante brasiliano con Lukaku e Politano ci sarà Raspadori.