Collegati con noi

Cronache

De Nicola, le immagini della festa dei 60 anni con De Laurentiis, Ancelotti, Hamsik, Giordano e tanti altri amici

Pubblicato

del

 

 

Sessant’anni sono un traguardo importante. E Alfonso De Nicola, capo dello staff medico del Napoli, li ha voluti festeggiare con parenti e amici di sempre al Tam di Napoli. Non è persona mondana, manco è di quelli avvezzi a feste e festicciole, ma questa volta il doc si è arreso a chi gli ha voluto organizzare una bella rimpatriata di amici. E così al Tam De Nicola, forse anche senza saperlo, si è ritrovato con i vertici del Calcio Napoli al completo: il presiedente Aurelio De Laurentiis con la signora Jacqueline, l’allenatore Carlo Ancelotti con la sua compagna, il vice presidente del Napoli Edo De Laurentiis nella insolita e affettuosa  veste di animatore, il capitano (ancora per poco) Marek Hamsik. E poi direttamente dagli States è arrivato anche Antonio Giordano, oncologo e capo dello Sbarro Institute di Filadelfia, amico personale di vecchia data con cui De Nicola collabora.

I due hanno fatto assieme ricerche mettendo a  sistema  l’esperienza in campo di medicina sportiva di De Nicola e gli studi dello scienziato di fama mondiale nel campo della ricerca genetica. C’erano i giornalisti che seguono di norma il Napoli e non solo, fra i tanti  Walter De Maggio, Paolo Del Genio, Chicca Pagano, Antonio Giordano, e Nicola Lombardo capo della comunicazione della Filmauro del Presidente De Laurentiis. C’erano tantissimi amici come Anna Maria Chiariello di Mediaset, Giancarlo Arra, la brava Valeria Grasso. Al tavolo di Marek Hamsik sua moglie, Christian Maggio con la moglie Valeria e tanti, tanti altri . C’erano i colleghi di De Nicola che si occupano di medicina sportiva, c’era lo staff medico al completo del Napoli e molti atleti che De Nicola in questi anni, in questi mesi e in questi giorni ha curato. E gli amici Angelo Scala, Decibel Bellini, Italia Mele, Melina Di Marino. È stata una festa. Bella. Semplice. Senza troppi fronzoli e con tanto divertimento. Con mogli attori e comici di Made in Sud. Una bella festa per un bel traguardo: 60 anni. Con l’abbraccio sul palco di tutta la famiglia di Alfonso De Nicola. Sua moglie Carla, i figli Antonio e Manuela, chiamati a gran voce sul palco. Da domani De Nicola riparte da qui. Perché ci sono altri traguardi da tagliare nella vita.

Advertisement

Cronache

L’ipnosi in sala operatoria per due anziane a Torino

Pubblicato

del

L’ipnosi in sala operatoria si consolida come una risorsa in più per combattere il dolore in sala operatoria. Per la prima volta a Torino, all’ospedale delle Molinette, due donne in età avanzata (75 anni e 79 anni) sono state sottoposte a un intervento in ipoanestesia, una pratica che alla Città della Salute definiscono “l’ultima frontiera degli approcci destinati a garantire ai pazienti un trauma chirurgico sempre minore”. L’ipoanestesia, che ha già preso piede in numerosi Paesi europei per operazioni di chirurgia complessa, è considerata una valida alternativa all’anestesia generale: non pretende un carico pesante di farmaci invasivi, modula la percezione del dolore e, soprattutto, allontana la percezione del bisturi, riducendo lo stress emotivo. Effetti che, a quanto pare, si riverberano anche sul recupero post operatorio, più rapido ed efficace, con conseguente riduzione dei tempi di ricovero.

Nel caso delle due pazienti torinesi si è trattato di abbinare l’ipnosi all’anestesia locale per poi procedere, tramite delle ‘tradizionali’ incisioni al collo di minima entità (2,5-3 cm), all’asportazione di tumori benigni delle paratiroidi. L’intervento ha richiesto la composizione di un’equipe composta da specialisti di varie discipline: Maurizio Bossotti (responsabile della Chirurgia tiroidea-paratiroidea del Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Mario Morino) è stato affiancato da Pietro Soardo e Valentina Palazzo, specializzanda in Chirurgia Generale ed ipnologa, e dagli anestesisti del gruppo di Roberto Balagna.

In Italia il ricorso all’ipnosi clinica è una realtà da diverso tempo e in diversi ambiti. Nel 2020 l’ospedale San Paolo, a Savona, se ne servì a scopo analgesico su un uomo sottoposto a un intervento al cuore, mentre nel 2022 fu il San Michele di Cagliari ad impiegarla nel corso di un trapianto di fegato: il paziente, dopo una serie di incontri preparatori, venne ‘risvegliato’ in stato di ipnosi in sala operatoria anziché in rianimazione, cosa che scongiurò una quantità di complicazioni. Nel 2023, ad Ancona, un tumore cerebrale fu asportato con procedura awake: il paziente, sveglio e cosciente, indossò un visore che lo inondò di immagini e musiche capaci di ridurre l’ansia pre e post operatoria. La sedazione digitale è stata utilizzata al ‘Ferrari’ di Castrovillari (Cosenza) per coronarografie e impianti di peacemaker.

Continua a leggere

Cronache

Abusi su 13enne, spedizione punitiva amici contro l’ex

Pubblicato

del

Non si è ribellata quando lui le ha imposto un rapporto sessuale perché “avevo paura che lui mi lasciasse”. Protagonista di questa brutta storia che arriva da Genova una ragazzina di 13 anni che ha raccontato di esser stata obbligata ad avere rapporti con il suo fidanzato del tempo, di due anni più grande, nella sua casa quando i genitori non c’erano. Una storia che durava da qualche mese e che è stata scoperta dalla polizia intervenuta per la chiamata al 112 dell’ex fidanzatino della vittima, accerchiato dagli amici della ragazzina intenzionati a portare a termine una vera e propria spedizione punitiva. Tutto nasce un pomeriggio di qualche tempo fa quando la ragazzina va a casa del fidanzatino che ha, appunto, 15 anni.

I genitori di lui non ci sono e avvengono gli abusi. Lei non lo lascia perché ha paura che lui l’abbandoni poi l’infatuazione è finita e lei racconta tutto ai suoi amici. Amici che, dopo essersi radunati, in tutto una decina di ragazzi tra i 13 e i 16 anni, imbastiscono una specie di spedizione punitiva a casa dell’ex. Quel giorno il 15enne è solo nell’appartamento al primo piano del condominio in cui abita con i genitori.

Quando arrivano gli amici della ragazzina iniziano a dare pugni contro le sue finestre e uno cerca addirittura di entrare in casa. Il ragazzo si spaventa, prende un coltello da cucina e poi chiama il 112. Quando la polizia interviene ci vuole un po’ per capire cosa stesse succedendo e che cosa aveva portato a quella reazione esasperata di un gruppo di giovanissimi. I ragazzini amici della vittima vengono tutti identificati e accompagnati negli uffici della polizia: ovviamente ciascuno racconta quello che sa e quello che invece gli è stato solo riferito ma sarà la ragazzina di 13 anni a dover raccontare il retroscena.

Tra l’altro, la vittima aggiunge che aveva tentato di parlarne a casa con i genitori ma che aveva avuto scarso successo. Genitori che, convocati e sentiti dalla polizia, affermano: “Ci aveva accennato qualcosa, ma pensavano fossero questioni tra ragazzi”. Tutta la vicenda adesso è sottoposta a indagini della procura presso il tribunale dei Minori, Un fascicolo in cui un quindicenne è accusato di violenza sessuale aggravata. E negli ultimi giorni la vittima è stata sentita durante un incidente probatorio, fornendo – secondo quanto appreso – ‘significative conferme’.

Continua a leggere

Cronache

Arcivescovo Napoli ad amministratori: bisogna fare di più

Pubblicato

del

La Costituzione “ci obbliga ad adempiere le nostre funzioni “con onore e disciplina” e l’onore non può che essere quello del “dovere della verità e dell’impegno per la giustizia” non solo formale ma anche sostanziale. In un territorio che, pur cercando faticosamente di adottare “un diverso paradigma”, soffre ancora di tante diseguaglianze e in tante periferie umane e sociali si attendono opportunità civili e dignitose, chi ha responsabilità pubblica ha il dovere di fare di più e bandire ipocrisie e luoghi comuni. Ancora troppa ricchezza mal distribuita, ancora troppo lavoro nero, ancora la prepotenza della criminalità organizzata, sirena per chi, con scarse opportunità, in particolare i giovani, anela al cambiamento del proprio status sociale, cerca scorciatoie”. Lo ricorda nella lettera ai fedeli della diocesi partenopea per l’Avvento 2024 l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che nel prossimo concistoro del 7 dicembre sarà creato Cardinale.

“A noi, il Cristo che viene, ci chiede quel gesto di amore di cui parlò Paolo Borsellino, nella chiesa di Sant’Ernesto, a Palermo il 23 giugno 1992, in occasione del trigesimo della strage di Capaci, ricordando Falcone “Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione…. Per amore!” E tali parole richiamano alla mente l’attualità del documento diffuso proprio a Natale dell’anno precedente, il 1991, in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana da don Peppino Diana e dai parroci della forania di Casal di Principe, per spingere a prendere coscienza del problema mafioso, ‘Per Amore del mio popolo'”, prosegue ancora l’arcivescovo di Napoli.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto