E’ scontro nell’Aula della Camera tra il ministro Guido Crosetto e le opposizioni. Se il responsabile della Difesa – chiamato a rispondere ad un’interpellanza sulla giustizia – lamenta la mistificazione della sua intervista sulle toghe – parlando di un “plotone di esecuzione” contro di lui – Pd, M5s e +Europa chiedono un dibattito più ampio sul tema. Le accuse al ministro sono di avere “un carente senso delle istituzioni” (come sostiene Giuseppe Conte), ma anche di attaccare “confusamente”, i magistrati (affermano i dem e +E). Crosetto ribadisce che alcuni “interventi pubblici” di giudici sono stati “gravissimi”, che chi giudica deve avere un atteggiamento “terzo”, ma esprime fiducia nella magistratura.
Poi, ribatte alle minoranze parlamentari: “Tutto mi aspettavo tranne che qualcuno contestasse un ministro che risponde ad un’interpellanza”. Il titolare della Difesa non si lascia sfuggire una sottolineatura sulle tante assenze in Aula: “Mi è dispiaciuto che tanti di quelli che in questi giorni avevano detto che era grave” quanto avevo sostenuto “non ci fossero”. In apertura dei lavori, la capogruppo del Pd Chiara Braga, mette agli atti una nuova “richiesta di informativa” da parte del ministro per “avere piena trasparenza”. Si associa il collega del M5s, Francesco Silvestri, che lo invita ad andare “in Procura a denunciare le sue preoccupazione” su “correnti che cospirano contro il governo”. “Non ho parlato di incontri segreti, di cospirazioni – afferma Crosetto -. Do lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia”, “ho totale fiducia nella magistratura” ma “chi ha responsabilità deve essere terzo”.
Il ministro, riporta frasi di Stefano Musolino, segretario di Magistratura democratica, e rincara: “Io non penso che la magistratura debba limitare l’esercizio della volontà popolare perché ci sono tempi in cui c’è bisogno di riequilibrio'”. Il magistrato ribatte a tono: “Credo che il ministro non conosca alcuni fondamenti della nostra Costituzione e soprattutto il ruolo di garanzia a tutela dei diritti fondamentali che la Carta riconosce alla magistratura. Non ci facciamo intimidire da bagarre mediatiche”. Crosetto, riferisce di “insulti” e “interpretazioni malevole” delle sue parole: “La mia era una riflessione molto più alta. Tornando indietro non la farei perché avevo altro da fare, mi occupo di altro”. Salvo, poi, rilanciare: “Ho posto un tema e forse ho sbagliato a non farlo di più”. Per Matteo Renzi “Crosetto ha fatto un bel discorso, in teoria”, ma ad oggi “non vedo una riforma”. Il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, firmatario dell’interpellanza gli domanda: “Cosa voleva fare? Mettere le mani avanti rispetto ad eventuali provvedimenti giudiziari a carico di membri del governo o della maggioranza?”.
A difesa del ministro, in Aula, si schierano esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre dalla Lega di Salvini – che all’indomani delle polemiche su Crosetto aveva sottolineato che la riforma si dovrà fare “con i magistrati e gli avvocati” – nessun intervento. Intanto, non si placa la bufera sul sottosegretario Andrea Delmastro che, stando a quanto riportato da alcuni quotidiani, avrebbe fatto pressioni sul Dap per ottenere la relazione su Alfredo Cospito. Dopo le rivelazioni stampa, il M5s torna a reclamarne con forza le dimissioni, Avs propone una mozione di sfiducia unitaria delle opposizioni, Ilaria Cucchi chiede al ministro Nordio di revocargli le deleghe.