Collegati con noi

Politica

De Luca, i giornalisti, la sede dei giornalisti e il nuovo bando per l’editoria del 2025

Pubblicato

del

“Con soddisfazione abbiamo inaugurato la nuova sede giornalisti a Napoli. Abbiamo dato in fitto appartamento della Regione Campania, inizialmente destinato al presidente della giunta regionale. Si trova sul lungomare Caracciolo, collocazione bellissima. È stato un gesto di rispetto per i giornalisti e di riconferma di un’ attenzione che stiamo dedicando a questo mondo”.

Lo ha detto il presidente della RegioneCampania durante la diretta Facebook riguardo il punto settimanale sui principali fatti di rilievo nazionale e le iniziative del governo regionale per imprese, cittadini e famiglie. “Dal punto di vista del lavoro – ha proseguito il governatore – abbiamo centinaia di giovani giornalisti che vivono una condizione di sottosalario, di precarietà che non va bene. Per le emittenti televisive, per la carta stampata, abbiamo approvato una legge dell’editoria per dare una mano ai piccoli editori e consentire, in questo modo, anche di avere contratti regolari per il personale. Pubblicheremo a inizio 2025 un altro bando per dare un aiuto all’editoria campana”.

Inaugurare questa sede “era un segno di attenzione, di uno stimolo, perché la democrazia in tutto il mondo è a rischio dopo l’esplosione dei social. I social trasmettono nel 70% – 80% dei casi notizie false e questo condiziona la possibilità per un cittadino di formarsi un’opinione sulla base della conoscenza della realtà. Se la realtà viene falsata viene falsato il processo democratico di formazione del consenso. Io sono per la piena e assoluta libertà del mondo dell’informazione”. Riguardo ai provvedimenti del governo nei confronti della stampa, De Luca dichiara che “si stanno mettendo in piedi anche provvedimenti legislativi per limitare la libertà dei giornalisti”.

“Io sono per non toccare di una virgola la libertà di informazione, ma sono per affermare contemporaneamente il principio di responsabilità, perché troppe volte campagne di informazione hanno rovinato la vita delle persone. Ci sono tanti modi per distruggere una persona e uno dei modi più diffusi è sparare notizie in prima pagina quando arriva un avviso di garanzia, poi dopo anni di calvario il cittadino risulta innocente, ma ormai la sua vita e il suo lavoro sono pregiudicati”.

“Sostengo libertà piena, ma ognuno deve mettere la propria firma su quello che scrive, sulle immagini che pubblica e se ne deve assumere la responsabilità e deve pagare quando rovina la vita di una persona o falsa la realtà. Così possiamo andare avanti. Libertà piena, nessuna censura preventiva, ma principio di responsabilità, se sbagli devi pagare. Pagare seriamente, perché la vita di un essere umano non è un bene che può essere calpestato con semplicità” conclude.

Advertisement

Politica

Legge elettorale in Campania, sbarramento al 2,5%

Pubblicato

del

La prima commissione del Consiglio regionale della Campania ha approvato la proposta di modifica della legge elettorale. Stabilita una soglia minima del 2,5% per le liste. I sindaci al di sotto dei 5mila abitanti che vogliano candidarsi al Consiglio regionale devono dimettersi tre mesi prima del termine della legislatura. Via libera anche alla legge attuativa della autonomia differenziata, a maggioranza, con il voto contrario del centrodestra e l’astensione del Movimento 5 Stelle.

Continua a leggere

Economia

Da web tax a taglio Irpef, fronti di modifiche a manovra

Pubblicato

del

Si scaldano i motori per la legge di bilancio, che lunedì comincerà ufficialmente la sua marcia in Parlamento con l’avvio delle audizioni, e i partiti si attrezzano per modificarla. Non solo, ovviamente, quelli di opposizione. Tra Lega e Forza Italia qualche voce si alza per rilanciare richieste e desiderata che mancano nella manovra e considerati irrinunciabili, o quasi. Un obiettivo che si prospetta arduo da centrare. Infatti, sebbene manchi il ‘diktat a zero emendamenti’ imposto l’anno scorso, né un numero massimo di modifiche ammesse, per ora vale l’appello del governo ai ‘suoi’ affinché la maggioranza sia responsabile, visti i pochi margine economici a disposizione.

Quindi, no a stravolgimenti, sì a eventuali miglioramenti ma solo se ci saranno le coperture finanziarie. Tra i correttivi che stanno più a cuore a FI domina il taglio alle tasse per i ceti medi. I forzisti insistono per abbassare dal 35 a 33% il secondo scaglione Irpef e allargare la platea ai redditi fino a 60mila euro. Pur sapendo che il traguardo è condizionato da quanti soldi incasserà lo Stato dal concordato preventivo, la novità sbandierata da Palazzo Chigi che consente a lavoratori autonomi e partite Iva di regolarizzarsi con il fisco per le tasse pregresse dovute, allentando invece tasse e controlli per i prossimi due anni.

E soprattutto legato all’eventualità di un concordato bis su cui il governo sta ragionando. Non a caso il leader azzurro Antonio Tajani comincia la giornata con un tweet inequivocabile: “Rinviare il concordato fiscale è una scelta di buon senso. Più sono gli incassi più si tagliano le tasse al ceto medio. A cominciare dall’Irpef”. Molto meno pressante il partito della premier Meloni: bene se si aprirà una nuova finestra del concordato – è il ragionamento che circola tra i meloniani – altrimenti le misure sull’Irpef si faranno successivamente, extra manovra. Altro fronte “imprescindibile” per FI è la web tax, affinché siano colpiti i big dell’e-commerce ma salvate le piccole imprese e start up del digitale che, secondo FI, rischiano di essere penalizzate. In particolare al sud, come ha rimarcato più volte Mario Occhiuto, senatore azzurro. P

arallelamente corrono le speranze della Lega di strappare anche quest’anno la rateizzazione dell’acconto Iperf di novembre. Obiettivo è non solo la conferma della misura ma anche l’estensione della platea dei beneficiari fino a un fatturato di 170 mila euro. Una battaglia che in realtà, visti i tempi (va decisa entro fine novembre 2024) dovrebbe ricadere sul decreto fiscale che è in discussione al Senato. Entro il 7 novembre vanno presentati gli emendamenti e Alberto Gusmeroli, che è anche presidente della commissione Attività produttive della Camera, annuncia che la Lega ha già pronto un emendamento ad hoc. Altro tema caro ai leghisti il turnover per le forze dell’ordine: la manovra prevede che, per la pubblica amministrazione si fermi al 75% ma loro puntano a salvare, al 100%, quello per chi indossa la divisa. Sul fronte delle modifiche tace per ora Fratelli d’Italia: fedele alle indicazioni concordate fra Palazzo Chigi e via XX Settembre. considera le sue priorità – rendere strutturale il taglio del cuneo, coprire la rimodulazione Irpef e gli aiuti alle famiglie – già presenti nella legge di bilancio.

Continua a leggere

In Evidenza

Via libera alla proposta per il terzo mandato di Vincenzo De Luca: martedì 5 novembre la decisione finale

Pubblicato

del

La Campania si prepara a un passo importante per la politica regionale: la proposta di legge che consentirebbe a Vincenzo De Luca (nella foto Imagoeconomica in evidenza) di candidarsi per un terzo mandato è stata approvata dalla prima commissione del Consiglio regionale. Questo recepimento della norma nazionale, che dichiara ineleggibile il presidente della giunta regionale al terzo mandato, inizierà a essere effettivo dalla prossima settimana, dopo la possibile ratifica del Consiglio regionale in programma per martedì 5 novembre.

La maggioranza sostiene il provvedimento

Durante la riunione della maggioranza che sostiene la giunta De Luca, il gruppo consiliare del Partito Democratico (PD) ha inizialmente valutato un possibile rinvio della discussione. Tuttavia, un ampio confronto ha portato alla conferma del voto nella seduta del 5 novembre. Come affermato in una nota dal PD, “l’ampio confronto che ne è scaturito ha evidenziato una netta prevalenza in favore del mantenimento del voto per la prevista seduta.”

Il gruppo del PD, riconoscendo questa posizione predominante, ha deciso di allinearsi alla coalizione per garantire unità e coerenza politica con la linea del presidente regionale. Tra i favorevoli, sono stati segnalati i voti dei rappresentanti del centrosinistra, tra cui il consigliere PD Mortaruolo, mentre Movimento 5 Stelle e centrodestra hanno espresso parere contrario.

Un provvedimento “tecnico” o politico?

I membri della maggioranza hanno definito il voto del 5 novembre un “atto tecnico” necessario per applicare la legge nazionale sull’ineleggibilità, già recepita da altre regioni. Tuttavia, il PD ha sottolineato che questa approvazione formale è separata dalla scelta del candidato presidente per il futuro. Tale decisione verrà presa in un secondo momento, in base al confronto all’interno della coalizione e al dialogo con i vertici nazionali del partito.

Modifiche alla legge elettorale

Durante l’incontro, si è discusso anche di possibili modifiche alla legge elettorale, allo scopo di mantenere una posizione unitaria e rafforzare l’armonia all’interno della coalizione in vista della prossima seduta consiliare. Questo provvedimento potrebbe avere implicazioni importanti anche per il contesto politico della regione, estendendo il supporto a schieramenti alleati sia a livello regionale che nazionale.

Conclusione

L’attesa è dunque per martedì 5 novembre, quando il Consiglio regionale della Campania prenderà la decisione finale sulla proposta di legge che potrebbe aprire la strada al terzo mandato per Vincenzo De Luca. Una votazione che, a livello simbolico e istituzionale, potrebbe rappresentare un’importante svolta per la politica campana.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto