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De Luca cambia idea su cibo da asporto, jogging, mascherine ma si dimentica di andare su Fb a spiegarlo

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Vincenzo De Luca ha cambiato idea. Ora è sì al cibo da asporto, sì allo jogging ed è un no al mantenimento delle fasce orarie delle passeggiate. I suoi collaboratori hanno registrato troppe resistenze e critiche e così lui  ha emanato l’ordinanza-n-42-del-2-maggio-2020, che modifica la sua precedente ordinanza, ordinanza-n-41-del-1-maggio-2020-con-allegato, quella del Primo maggio, quella che aveva pomposamente spiegato su Fb. Ad ascoltarlo con pazienza migliaia di persone chiuse in casa da 50 giorni. Ma lasciamo da parte i suoi insulti si Fb a chi fa le corsette (vecchi cinghialoni )” e le sue contumelie a chi non dovesse indossare le mascherine (“Chi non la mette è una bestia…”) e passiamo alle cose serie.

In 24 ore il presidente della Regione Campania De Luca butta nel cestino dei rifiuti l’ordinanza numero 41 che aveva appena emanato e osannato e firma la ordinanza numero 42 che è esattamente il contrario. Ma questa volta non  va su Fb a fare un’ora di soliloquio a spiegare le cose serie. Questa volta ‘o governatore che governa su Fb e che se ne fotte di giornali e giornalisti (non fa una conferenza stampa da sei mesi), manda la sua ordinanza ai giornali. Nell’inviarla sbaglia anche numero e data di decorrenza della nuova ordinanza, ma tant è, il personaggio è questo. In ogni caso, in attesa che ‘o Governatore oggi torni su Facebook e spieghi le misure serie e vere operative da domani in Campania, facciamo uno sforzo noi ad interpretarle e a scriverle in italiano corretto piuttosto che in burocratese. Certo possiamo commettere qualche errore, ma sarebbe bene che ‘o governatore De Luca ci mettesse la faccia.

Obbligo di mascherine. Da domani l’utilizzo della mascherina fuori di è obbligatorio per tutti i cittadini della Campania. Chi non la indossa sarà multato. Questa è l’unica sanzione. Chi non la indossa viola una ordinanza, non è una bestia come dice De Luca.

Jogging. Tra le 6 e le 8,30 del mattino si può fare jogging. Non lo si può fare in orario serale. Chi viene fermato sarà multato. Lo jogging, tra le 6 e le 8,30, è l’unica fascia oraria per una specifica attività senza mascherina. Il resto della giornata è possibile passeggiare senza limitazioni di orario e non più solo nei pressi dell’abitazione ma con obbligo di mascherina e distanziamento sociale. Per i parchi pubblici, invece,  sono i sindaci a decidere se chiuderli e le regole valgono anche in Campania. Significa che ogni sindaco deciderà se e fino a quando tenere aperti i parchi e li farà controllare ai fine della sicurezza e del rispetto delle misure di distanziamento sociale.

Cibo da asporto. Sono state precisate le modalità per gestire il servizio di asporto. Prenotazioni telefoniche o online, niente assembramenti all’esterno degli esercizi commerciali. Questo divieto vale anche per i riders che spesso sciamano e di assembrano pericolosamente all’esterno di pub, pizzerie in attesa di fare consegne. Il banco vendita sarà sistemato  all’ingresso e “i gestori sono responsabili del distanziamento sociale e anche di quello di eventuali riders per il delivery”. Possono essere multati e rischiare fino alla chiusura se non  fanno rispettare le norme a tutti quelli che si rivolgono al loro negozio. C’è divieto assoluto di consumare i prodotti all’interno e all’esterno dei locali.
Sarà obbligatorio parte del personale usare mascherine e guanti. In caso di controlli, una violazione del genere è considerata grave e comporterà la chiusura per una settimana del locale. Librerie e cartolerie saranno aperte senza limitazione di giorni e fasce orarie.

Rientri.Qui cambia poco o nulla. Nella nuova ordinanza c’è solo ridondanza burocratica. In ogni caso, chi rientra da altre regioni (non dal Nord, da qualunque regione d’Italia) o dall’estero, deve certificarlo e devono esserci comprovate esigenze. Poi tutti sono obbligati a comunicare l’arrivo alle Asl e ad osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni dall’arrivo. Sulle Asl che dovrebbero ricevere mail o telefonate di questi rientri, diciamo che ci sono molti problemi organizzativi. La Regione ha comunicato gli indirizzi delle Asl: in qualche caso mail, in altri casi telefoni ai quali nessuno risponde. Almeno a noi non hanno risposto.

Poi tutti i concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e di lunga percorrenza su gomma, invece vengono obbligati “ad acquisire e mettere a disposizione delle forze dell’ordine e dell’unità di crisi regionale i nominativi dei viaggiatori con relativa destinazione”. Off limits le isole salvo che per i residenti. Ovviamente all’arrivo per tutti è prevista la misurazione della temperatura corporea.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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