Sicurezza, Pnrr e politica internazionale: il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha lanciato attacchi a tutto campo dal palco dell’assemblea di Confindustria Salerno, dove è stato eletto il nuovo presidente Antonello Sada. Un intervento dai toni forti, che ha strizzato l’occhio all’elettorato di centrodestra e ribadito la sua posizione critica verso il governo nazionale e le istituzioni europee.
Sicurezza: “I delinquenti non sono più tollerabili”
Uno dei punti centrali del discorso di De Luca è stato il tema della sicurezza, con un monito sulla gestione dell’immigrazione e dei flussi di lavoratori: “Rischiamo di aprire i cantieri e non trovare dipendenti, serve una politica nazionale per il governo dei flussi”.
Ma il governatore ha anche chiarito la sua posizione: “Una cosa sono i flussi migratori, un’altra i delinquenti che infestano i nostri quartieri. Non importa il colore della pelle, ma chi delinque non è più tollerabile”, ha dichiarato, raccogliendo gli applausi della platea.
Poi, il passaggio più duro: “Abbiamo specializzazioni dei delinquenti per etnie. Non faccio nomi perché sarebbe offensivo, ma in questa città c’è chi è esperto in furti negli appartamenti, chi nel traffico di rame, chi nello spaccio di droga. Abbiamo di tutto”.
Infine, un affondo sulla gestione della sicurezza: “Chi viene in Italia e non rispetta le nostre regole deve essere buttato fuori. E non in Albania a fare il turista avanti e indietro, ma messo in condizioni di non nuocere”.
Pnrr, attacco al governo: “Settemila stazioni appaltanti, un grande marchettificio”
De Luca ha poi rivolto le sue critiche alla gestione del Pnrr, definendolo “un’occasione perduta” per l’Italia: “Non si può far ripartire il Paese con settemila stazioni appaltanti. È inevitabile che diventi un grande marchettificio”.
Secondo il governatore, le risorse del Piano avrebbero dovuto essere concentrate su tre priorità strategiche:
- Energia
- Informatica
- Risorse idriche
“Tra tre, quattro, cinque anni rischiamo di non avere acqua né potabile né per la nostra agricoltura e per i servizi industriali”, ha avvertito, criticando la dispersione dei fondi su progetti minori: “Se ci andrà bene, avremo qualche piazza e qualche marciapiede in più, ma il Pnrr sarà una grande occasione persa”.
Ucraina e Nato: “Trump ha capito prima di noi”
L’ultimo affondo ha riguardato la politica internazionale e la guerra in Ucraina. “Trump ha un solo pregio: parla chiaro. Ha capito prima di noi che con la Russia bisognava dialogare”, ha dichiarato De Luca, criticando la gestione del conflitto da parte della Nato e dell’Unione Europea.
“L’Europa ha dato prova di idiozia politica e ottusità. Oggi è Trump a parlare con la Russia, mentre noi continuiamo a predicare la vittoria dell’Ucraina. È difficile trovare una classe dirigente più idiota”, ha affermato senza mezzi termini.
Infine, un monito sui fondi di coesione europei: “Abbiamo 900 miliardi di euro, ma se decidono di usarli per finanziare i piani di riarmo, il Sud è morto”.
Un discorso che guarda al futuro (e al terzo mandato)
Le parole di De Luca suonano come un manifesto politico, in vista della sua possibile candidatura per un terzo mandato. Un discorso che ha toccato i temi più sentiti dall’elettorato, con toni sempre più in linea con un posizionamento trasversale, tra attacchi a Bruxelles e un’attenzione crescente verso le tematiche della sicurezza e del lavoro.