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Cultura

Dalle Terrazze di Castel Sant’Elmo al Museo Archeologico, un tuffo nella bellezza paesaggistica di Napoli e nei suoi tesori d’arte

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Dopo la splendida Notte dei Musei di venerdì in via Duomo, per domani, la nostra visita domenicale non può che continuare a parlare di musei. Di musei e bellezze napoletane, non è una gita fuori porta per i napoletani, lo è per i tanti turisti che arrivano a Napoli, ma anche per i napoletani che gioiscono delle bellezze della propria città.

Partiamo da San Martino, precisamente dalle terrazze del Castel Sant’Elmo e della Certosa, da dove dominiamo Napoli scegliendo la meta da raggiungere.

Capodimonte o Museo Archeologico Nazionale? Meglio entrambi, dove oltre a Caravaggio, di cui parleremo più dettagliatamente nei prossimi appuntamenti, citando Il Pio Monte e Palazzo Zevallos, troviamo in mostra permanente i disegni di Michelangelo, gli splendidi dipinti di Tiziano insieme alla Crocifissione del Masaccio e tutte le altre opere del Museo di Capodimonte dal quale possiamo incamminarci anche a piedi, seguendo la francese Via Santa Teresa degli Scalzi, già Via Nova o Corso Napoleone, per arrivare al Museo Archeologico Nazionale. Ci attenderà Atlante con il suo carico sulle spalle, ora posizionato nell’atrio dopo essere stato per anni nella enorme sala della Meridiana e tra pompeiani Gabinetti Segreti, mosaici di Battaglie e plastici di Pompei e antichissimi reperti di civiltà oramai scomparse, ci fa piacere segnalare la riapertura, oramai da un po’ di tempo della sezione egizia che per qualità e rappresentatività dei pezzi esposti nulla ha da invidiare alla enorme collezione che si può ammirare nel museo Egizio di Torino, notoriamente uno dei più importanti al mondo. Il MANN (acronimo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli) primeggia con la collezione Farnese, dove il pezzo più ammirato è sicuramente il Toro, eccezionale composizione scultorea posizionata al piano terra. Ci saluteranno di corsa, ma senza darci fretta i magnifici Atleti, splendido esempio plastico di raffigurazione del movimento. Se volessimo continuare per il centro storico, senza incappare in file chilometriche un passaggio breve, ma godendosi le meravigliose vetrate, bisogna farlo nella chiesa di San Pietro a Maiella prima di arrivare a quella di S. Anna dei Lombardi dove un soffitto del Vasari ci toglierà quell’ultimo po’ di fiato rimasto.

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Unesco, la Carta di Napoli per la tutela del patrimonio

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Duecento delegazioni provenienti da tutto il mondo si sono ritrovate oggi, fino al 29 novembre, a Napoli nelle sale di Palazzo Reale con l’obiettivo di individuare e definire una strategia comune per la tutela del patrimonio materiale e immateriale Unesco. Le priorità della Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century saranno contenute nella carta ‘Lo spirito di Napoli’ che sarà emanata a conclusione dei lavori. Punti centrali del documento saranno il rapporto tra beni materiali e immateriali, i cambiamenti climatici, i cui effetti hanno un impatto negativo anche sulla conservazione e tutela dei monumenti, e la lotta al traffico illecito di beni culturali che colpisce in modo particolare e “significativo”, è stato rimarcato, l’Italia e la Grecia.

Ad aprire la Conferenza, il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato come “la preservazione della cultura in tutte le sue forme è fra le espressioni più alte di collaborazione fra gli Stati, oltre che fondamentale strumento di convivenza civile e di rispetto dell’altro. Un principio purtroppo ignorato oggi in tante parti del mondo” ed ha altresì evidenziato come “le nuove sfide quali l’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future”.

La Conferenza Unesco, voluta dal vice-presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, e dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è organizzata da Maeci e MiC con il contributo del Comune di Napoli. L’appuntamento, come sottolineato dal ministro Sangiuliano, “vuole essere un grande momento di confronto e di scambio di esperienze tra governi per costruire insieme risposte concrete e condivise alle sfide del nostro tempo”, avendo come basi fondanti la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio mondiale e la Convenzione per il patrimonio culturale immateriale, “strumenti che hanno reso norma di diritto internazionale un principio essenziale: quei siti, luoghi, tradizioni e pratiche che hanno eccezionale valore per il pianeta sono sì patrimonio di uno Stato ma anche patrimonio dell’intera umanità”.

Unesco, la Carta di Napoli per la tutela del patrimonio Sangiuliano Manfredi

Tra i temi che i delegati affronteranno c’è quello della sostenibilità del turismo, fenomeno che se da un lato aiuta lo sviluppo economico dei territori dall’altro non deve snaturarne l’identità. Ed è in questa direzione cha va la proposta avanzata dall’amministrazione comunale di Napoli e che sarà contenuta del documento conclusivo della Conferenza Unesco. “Vanno individuati strumenti di regolazione dell’uso dei centri storici – ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – che consentano di regolare le attività commerciali e residenziali anche per fare in modo che le identità territoriali vengano preservate e che le comunità non vengano espulse dai centri storici”. Un tema, quello del sovraffollamento delle città e in particolare dei loro centri storici che attanaglia molti luoghi d’interesse a livello globale. Da qui la richiesta che gli Stati si dotino di strumenti anche legislativi per governare i flussi turistici al fine di evitare una turistificazione che modifichi per sempre la natura e l’identità dei centri storici.

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Cultura

Papa Francesco celebra gli 800 anni del primo Presepe a Greccio con un omaggio speciale

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In occasione dell’importante anniversario degli 800 anni dal primo presepe a Greccio, Papa Francesco ha voluto commemorare questo evento con la creazione di un presepe ispirato all’iconografia di quell’epoca. L’organizzazione di questa iniziativa è stata affidata alla Fondaco, che ha coinvolto diversi partner di prestigio per garantire un risultato straordinario.

Per le illuminazioni, è stata chiamata l’azienda I Guzzini, rinomata per la sua esperienza nel campo dell’illuminazione artistica. L’obiettivo era ricreare un’atmosfera suggestiva che richiamasse il contesto storico del primo presepe a Greccio nel lontano 1223. La scenografia è stata affidata a Cinecittà, celebre per le sue produzioni cinematografiche, garantendo un ambiente autentico e coinvolgente.

Le figure del presepe sono state realizzate dalla Cantone & Costabile, un’azienda napoletana già nota per aver creato due presepi monumentali nel 2013 e nel 2017, seguendo le tecniche costruttive del pastore napoletano del Settecento. Questa volta, la Bottega si è cimentata in una sfida ancora più grande: la creazione di figure a grandezza umana, ambientate a Greccio nel 1223.

La scelta di riportare alla vita il contesto storico e l’iconografia del primo presepe è stata accolta con entusiasmo e rispetto per la tradizione. La Cantone & Costabile ha lavorato con maestria per dare vita a figure che trasmettessero l’autenticità e la semplicità del messaggio natalizio. La precisione nella riproduzione dei dettagli e l’attenzione alla storia hanno reso il presepe un tributo significativo a questo importante evento nella storia della cristianità.

Con questa iniziativa, Papa Francesco ha voluto non solo celebrare il passato ma anche trasmettere un messaggio di umiltà e riflessione, invitando tutti a contemplare la semplicità e la bellezza della natività. L’omaggio agli 800 anni del primo presepe a Greccio è diventato un’opportunità per riunire le persone intorno a valori universali di pace, amore e solidarietà, rendendo il Natale ancora più speciale.

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MiC, film di Cortellesi bocciato dalla Commissione Franceschini

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“La decisione della commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022”. Lo precisa l’ufficio stampa del ministero della Cultura, in riferimento all’articolo di Repubblica sui mancati finanziamenti pubblici a C’è ancora domani, campione di incassi con oltre 20 milioni di euro raccolti al botteghino. “Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era in carica. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai Ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione” aggiunge l’ufficio stampa del MiC. “Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione”, dice il ministro Sangiuliano.

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