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“Da Meloni senza cedere”, In salita dialogo Anm-governo

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Nessuno stop allo sciopero e disponibilità ad incontrare la premier Giorgia Meloni, ma “senza alcun cedimento”. Le possibilità di un dialogo tra le toghe e il governo devono, da subito, fare i conti con paletti e perimetri di azione ben delimitati. Quelli della nuova giunta dell’Anm, che con il neo presidente Cesare Parodi (foto Imagoeconomica in evidenza) muove i primi passi, ma anche quelli del sottosegretario Mantovano, che sabato aveva auspicato un “superamento delle contrapposizioni” ma che rivendica di aver “incorniciato” nella sua stanza la comunicazione di “iscrizione nel registro delle notizie di reato” trasmessa dalla Procura di Roma nella vicenda Almasri. E quelli di Forza Italia, che parla di “esordio pessimo” per il neocapo del sindacato. Insomma, tutti segnali che dimostrano quanto il terreno del confronto sia denso di insidie, anche se le parole della premier alla richiesta d’incontro del neo presidente del sindacato delle toghe sono arrivate a strettissimo giro e sono, anche quelle, un segnale.

“Auspico che da subito si possa riprendere un sano confronto sui principali temi”, ha affermato nella serata di sabato Meloni. Parole che vengono valutate come “una novità di rilievo” dal numero uno dell’Anm, eletto nelle fila di Magistratura Indipendente, la corrente moderata. “Non possiamo sottrarci – taglia corto Parodi – ad un incontro che io ho chiesto senza consultarmi con i colleghi” perché “l’avvertivo con una certa intensità”. Ma si tratta di “una occasione – aggiunge il presidente – per spiegare una volta di più con chiarezza, fermezza, lucidità e senza nessun cedimento quelle che sono le nostre ragioni”.

Al momento comunque non c’è ancora una data per l’incontro sul tema di riforma della giustizia. Un faccia a faccia con il capo dell’esecutivo che viene collocato dai vertici dell’Anm “nel quadro storico di impegno” delle toghe anche contro il progetto di separazione delle carriere. Una mobilitazione che ha portato ad indire una giornata di sciopero per il 27 febbraio. Ed è su questa iniziativa che le forze di maggioranza in Parlamento chiedono ai magistrati un passo indietro, proprio per dimostrare una reale volontà di apertura. “Il primo segnale di dialogo sarebbe certamente la revoca di uno sciopero azzardato di un ordine contro un potere dello Stato”, afferma Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia a Montecitorio.

L’Anm però fa quadrato. “Non avrebbe alcun senso una revoca formale dello sciopero – spiega Parodi – e anzi ora dovremo capire cosa si dovrà fare” in vista della mobilitazione. Per quel giorno il sindacato non esclude l’organizzazione di dibattiti o conferenze stampa nei distretti per “illustrare con chiarezza e pacatezza le ragioni della nostra iniziativa”. La convinzione del presidente della nuova giunta del sindacato, in cui sono presenti tutte le correnti ad eccezione di Articolo 101, è che il giorno di protesta non rappresenterà l’atto conclusivo della mobilitazione antiriforma.

“Non sarà un momento decisivo di questo nostro impegno. Il discorso non finisce con lo sciopero ma anzi inizia. Dobbiamo mettere in conto che alcuni non aderiranno e dobbiamo essere pronti quando ci salteranno addosso e ci diranno ‘vedete neanche i vostri colleghi vi seguono”, ha aggiunto Parodi. L’Anm chiede agli associati anche un gesto simbolico: indossare una coccarda tricolore sulle toghe da lunedì e fino al 27. Una iniziativa su cui interviene il presidente di Fi, Maurizio Gasparri che definisce “eversivo” lo sciopero e suggerisce ai magistrati ad indossare una coccarda “rossa, così confermeranno la loro natura di avanguardia militante della sinistra politica”. Parole che con un dialogo vero hanno poco a che vedere.

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Sci, Federica Brignone trionfa ancora: vinta anche la Coppa di gigante

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Federica Brignone continua a scrivere la storia dello sci alpino. Dopo essersi aggiudicata la Coppa del Mondo generale e quella di discesa, la campionessa valdostana ha conquistato anche la Coppa di gigante nella finale di Sun Valley. Un risultato straordinario, frutto di una stagione vissuta ai massimi livelli, con una continuità di rendimento che le ha permesso di dominare il circuito.

Il verdetto è arrivato dopo l’uscita di Alice Robinson nella prima manche. La neozelandese, che era in testa alla classifica di specialità prima dell’ultima gara, ha dovuto abbandonare la corsa al titolo, lasciando il campo libero a Brignone. L’azzurra ha poi chiuso la gara al secondo posto, alle spalle della svizzera Lara Gut-Behrami, che ha festeggiato il suo 100° podio in carriera. Terza la svedese Sara Hector, mentre Sofia Goggia non ha completato la prova.

Al termine della gara, Brignone ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo ennesimo trionfo:

“È stata una stagione incredibile per me. Non avrei mai immaginato di sciare con questa continuità per tutto l’anno. Nella prima manche ho commesso degli errori. Nella seconda ho cercato di dare il massimo, ma ho evitato di rischiare in alcuni passaggi”.

Con questa vittoria, Federica Brignone conferma il suo status di fuoriclasse assoluta dello sci mondiale, regalando all’Italia un’altra stagione memorabile.

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Esteri

Bluesky sempre più anti X, debutta anche Obama

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Cresce e assume una veste sempre più politica Bluesky, la piattaforma rivale di X. Dopo le due stelle della sinistra radicale Bernie Sanders e Alexandra Ocasio-Cortez, sulla piattaforma sbarca anche Barack Obama. Il suo post di debutto celebra i 15 anni dell’Affordable Care Act, la riforma sanitaria fiore all’occhiello della sua presidenza. Bluesky – nata nel 2019 e finanziata dal co-fondatore ed ex amministratore delegato di Twitter, Jack Dorsey – ha iniziato a farsi strada dopo che Elon Musk ha comprato la piattaforma dei cinguettii nel 2022 e l’ha trasformata in X. In seguito all’impegno politico del tycoon al fianco di Donald Trump e poi al suo incarico come Doge nella nuova amministrazione Usa, Blusky ha iniziato ad accogliere una serie di transfughi da X.

Non solo utenti comuni ma anche testate giornalistiche come il Guardian, persone dello spettacolo come Barbra Streisand e Ben Stiller, ricercatori e scienziati che – ha sottolineato la rivista Nature – cercano un ambiente social più sereno, lontano da spam, bot, disinformazione e linguaggi violenti. Attualmente la piattaforma conta oltre 33 milioni di iscritti. L’Affordable Care Act è “un promemoria del fatto che il cambiamento è possibile quando lottiamo per il progresso”, ha scritto nel suo post di esordio su Bluesky Barack Obama che mantiene un ampio seguito anche su altri social media tra cui X e Facebook (ha rispettivamente oltre 130 milioni e 55 milioni di follower).

Altri politici statunitensi sono già attivi su Bluesky inclusi i democratici Gavin Newsom governatore della California e la senatrice Elizabeth Warren. E ci sono Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, che è diventata la prima persona sul social a raggiungere un milione di follower. L’83enne senatore indipendente e la 35enne deputata dem sono impegnati in ‘Fight Oligarchy’, il tour con cui stanno riempiendo piazze e arene americane denunciando la “manciata di miliardari che gestisce il governo”. L’arrivo di Barack Obama su Bluesky potrebbe accelerarne la crescita e fare da traino per altri personaggi di spicco e utenti comuni.

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Cronache

Francia sotto shock: arrestati nonni e zii del piccolo Emile

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Colpo di scena nella tragica vicenda del piccolo Emile, il bambino di due anni e mezzo scomparso misteriosamente nel luglio 2023 nelle Alpi francesi e di cui furono ritrovati alcuni resti mesi dopo. Questa mattina, gli inquirenti hanno arrestato quattro persone: i nonni materni e due zii del bambino, sospettati di averlo ucciso e di averne occultato il cadavere.

La scomparsa di Emile aveva sconvolto l’intera Francia. Il piccolo era arrivato l’8 luglio 2023 nel rifugio dell’Haut-Vernet, un villaggio isolato a 1.200 metri di altitudine, per trascorrere le vacanze dai nonni materni. Poco dopo il suo arrivo, il bambino sparì nel nulla. Nonostante le ricerche incessanti, condotte anche con il supporto degli abitanti della zona, di lui non fu trovata alcuna traccia. L’inchiesta andò avanti per mesi senza risultati concreti, finché a fine marzo 2024 una donna, mentre passeggiava in montagna, rinvenne un cranio e alcuni denti, che le analisi confermarono appartenere al piccolo Emile. I resti erano stati ritrovati a circa due chilometri dal rifugio, in una zona raggiungibile in 25 minuti di cammino per un adulto.

Gli arresti di oggi aprono un nuovo scenario inquietante su una vicenda che sembrava destinata a rimanere irrisolta. Le autorità francesi stanno ora cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte del bambino e di chiarire il ruolo dei familiari arrestati. L’intera Francia attende con sgomento nuovi sviluppi su questa tragica storia che ha scosso l’opinione pubblica.

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