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Tecnologia

Da computer a futuro ‘green’, Apple compie 45 anni

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“Il computer una bicicletta per la mente”. E’ una delle piu’ famose riflessioni di Steve Jobs sulla tecnologia come mezzo per aumentare la capacita’ cognitiva delle persone. Una riflessione che racchiude lo spirito fondativo di Apple che proprio oggi compie 45 anni e guarda ad un futuro ‘green’, a emissioni zero, entro il 2030. Era l’1 aprile 1976 quando Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondavano la Apple Computers. La piccola compagnia nata in uno spartano garage di Los Altos, in California, sarebbe diventata negli anni la regina della Silicon Valley, una delle piu’ grandi aziende del mondo per valore di mercato. Dalla rivoluzione dei primi personal computer, ora cimeli battuti a peso d’oro alle aste, alla svolta dell’iPhone ma anche dell’iPod e di tutto l’ecosistema dei servizi di streaming diventati importante fetta del fatturato della societa’; passando per qualche flop come il primo portatile Lisa o il palmare Newton, la storia di Apple e’ inscindibilmente legata a quella del suo guru Steve Jobs morto nel 2011 e grazie alla cui visione la Mela Morsicata ha vissuto di rendita anche dopo. Il primo nuovo prodotto dell’era firmata Tim Cook e’ arrivato nel 2014 con l’Apple Watch. Poi l’azienda ha lanciato i pagamenti ‘mobile’, sta lavorando tra ‘stop and go’ ad un progetto auto ed e’ sempre piu’ concentrata sulle applicazioni della realta’ virtuale che potrebbero sfociare anche in un dispositivo, tipo occhiali, atteso alla conferenza sviluppatori di giugno prossimo. In 45 anni di vita Apple ha anche combattuto battaglie importanti, dalle guerre per i brevetti al braccio di ferro con l’Fbi sulle informazioni criptate contenute nell’iPhone del killer di San Bernardino. Fino alle nuove regole privacy sul funzionamento del tracciamento delle app di terze parti nel suo sistema operativo iOS che hanno fatto storcere il naso a Facebook. E alla guerra dei chip – inasprita dalla mancanza di forniture per la pandemia – che ha portato alla rottura della storica collaborazione con Intel in favore di un processore ‘fatto in casa’ per i suo Mac. Ora Apple, al di la’ dei prodotti e dei servizi, e memore del suo celebre slogan ‘Think Different’ guarda ad un futuro ‘green’. Si e’ impegnata a raggiungere entro il 2030 il traguardo del ‘carbon free’ in tutte le sue attivita’, nella catena di fornitura della produzione e nel ciclo di vita del prodotto. In pratica, entro quella data ogni dispositivo venduto sara’ “a impatto climatico zero”. L’impegno verde e’ stato sottoscritto pure dalle oltre 110 aziende partner della filiera in tutto il mondo che useranno esclusivamente energia rinnovabile. Una volta raggiunto l’obiettivo, si evitera’ la produzione di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2 su base annua, in pratica come togliere dalle strade oltre 3,4 milioni di auto. Il colosso di Cupertino sta inoltre costruendo una delle piu’ grandi batterie a energia pulita degli Stati Uniti. Denominata ‘California Flats’, si tratta di un accumulatore in grado di immagazzinare 240 megawattora di energia, la quantita’ consumata da 7.000 case in un giorno.

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Nasce il Manifesto per la sostenibilità digitale dell’IA

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Il caso Tom Hanks, che ha denunciato di essere stato clonato a sua insaputa dall’intelligenza artificiale per lo spot di un’assicurazione dentistica, è solo l’ultima dimostrazione di come l’IA, l’insieme delle tecnologie finalizzate a realizzare algoritmi che mostrino abilità tipicamente umane, sia destinata ad avere un forte impatto su economia, società e ambiente. Nasce da questa consapevolezza il Manifesto per la sostenibilità digitale dell’intelligenza artificiale, lanciato dalla Fondazione per la sostenibilità digitale, che ha lavorato con filosofi, giuristi, ingegneri, docenti delle università per analizzare sfide ed opportunità dell’IA e identificare, nell’ultima parte del documento, per ciascun Sdg (Sustainable Development Goal), quelle caratteristiche dell’intelligenza artificiale che più di altre contribuiscono alla realizzazione dei singoli obiettivi. Per garantire lo sviluppo sostenibile dell’intelligenza artificiale – si legge nel Manifesto – è necessario che essa rispetti alcune caratteristiche intrinseche che devono regolarne l’evoluzione e che sono concepite per minimizzare i rischi della sua applicazione massimizzando le opportunità che tale tecnologia dischiude.

  1. 1) Rispetto dei diritti fondamentali – I sistemi IA devono essere progettati fin dall’inizio per garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali, come definiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
  2. 2) Privacy – L’IA deve rispettare i criteri ed i principi in tema di protezione dei dati personali. 3) Trasparenza – L’IA deve basarsi su criteri di trasparenza sia per quanto attiene i dati di training e le fonti di riferimento, che per ciò che riguarda le logiche e gli algoritmi adottati.
  3. 4) Non discriminatorietà – L’IA non deve creare disparità di trattamento tra soggetti o gruppi di soggetti.
  4. 5) Sicurezza – I sistemi IA devono garantire la confidenzialità, integrità e disponibilità delle informazioni, tenere in considerazione i possibili rischi derivanti dalle interazioni con le persone e con gli altri sistemi, e prevedere meccanismi di sicurezza fin dalla progettazione.
  5. 6) Interoperabilità – L’IA non deve creare nuovi “walled gardens” ma deve basarsi su standard e protocolli aperti.
  6. 7) Portabilità – L’utente deve avere la possibilità di esportare i propri dati (non soltanto quelli personali) in un formato strutturato e trasferirli da un sistema all’altro.
  7. 8) Accessibilità – I sistemi di IA devono garantire l’accesso alle persone con disabilità, “senza lasciare indietro nessuno”.
  8. 9) Revoca – Deve essere garantita la possibilità di un’efficace supervisione umana, che possa incidere ove necessario su processi e azioni governati o eseguiti dall’IA.
  9. 10) Riconoscibilità – Gli utenti devono essere messi in condizione, in maniera semplice e intuitiva, di sapere che stanno interagendo con un sistema di IA. Anche i prodotti dell’IA devono essere chiaramente identificati.
  10. 11) Proporzionalità del rischio – Nello sviluppo dell’IA deve esistere un rapporto di proporzionalità tra i modelli di implementazione, le dinamiche di utilizzo ed i processi regolamentari in relazione alla portata dei rischi che possono essere generati dalla sua adozione.
  11. 12) Efficienza energetica – I sistemi di IA devono essere progettati tenendo in considerazione l’impatto ambientale generato tanto nelle fasi di addestramento che di esercizio ed utilizzo da parte dell’utenza.

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La Luna veste Prada

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La Luna veste Prada: Axiom Space, leader del settore spaziale e ideatore della prima stazione orbitale commerciale, annuncia oggi la collaborazione con Prada per le nuove tute della NASA destinate alla missione lunare Artemis III. La missione, prevista per il 2025, sarà il primo sbarco sulla Luna con equipaggio dai tempi di Apollo 17, che risale al dicembre 1972, ma sarà anche il primo a portare una donna su questo satellite.

Durante l’intera progettazione, i team di Prada e di Axiom Space lavoreranno fianco a fianco per sviluppare soluzioni innnovative in termini di materiali e di design in grado sia di fornire protezione sia di rispondere alle sfide di un ambiente unico come quello lunare. “Il know-how di Prada in materie prime, tecniche di produzione e design -ha dichiarato Michael Suffredini, CEO di Axiom Space -ci consentirà di applicare tecnologie avanzate per garantire il comfort degli astronauti sulla superficie lunare, tenendo in considerazione anche quei fattori umani tanto necessari quanto tutt’ora assenti nelle tute spaziali tradizionali». “Dalla costante visione avanguardista di Prada è scaturito un inedito desiderio di avventura verso nuovi orizzonti: lo spazio”, ha dichiarato Lorenzo Bertelli, Direttore Marketing del Gruppo Prada.

“È un onore per noi far parte di questa missione con Axiom Space. Nella tuta spaziale per l’era Artemis confluiranno i decenni di sperimentazione, studio di tecnologie all’avanguardia e know-how nel campo del design raccolti fin dagli anni Novanta, quando Luna Rossa partecipò all’America’s Cup. È una celebrazione della creatività e dell’innovazione nel progresso della civiltà” La tuta AxEMU – spiega una nota di Prada- fornirà agli astronauti potenzialità ancor più avanzate per esplorare lo spazio, offrendo al contempo alla NASA la possibilità di sfruttare i sistemicommercialmente sviluppati e di cui l’essere umano ha bisogno per accedere, vivere e lavorare sulla Luna e intorno ad essa. Le tute sono un’evoluzione del modello Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU) della NASA e sono pensate per garantire una maggiore flessibilità e protezione in un ambiente ostile, oltre a essere dotate di strumenti specializzati per l’esplorazione e per le attività scientifiche.

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Cybersicurezza, ripartiti 66 milioni di euro per il triennio

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Ammontano a oltre 66 milioni di euro in tre anni le risorse del Fondo per l’attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza e del Fondo per la gestione della cybersicurezza redistribuite secondo il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri pubblicato in Gazzetta ufficiale. E quasi 30 milioni sono destinati al Ministero della giustizia. Nelle tabelle del provvedimento varato ad agosto da Palazzo Chigi, si legge che per quanto riguarda l’assegnazione a valere sul Fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza, quasi 53 milioni di euro complessivi, 3,5 milioni sono destinati alla Presidenza della Repubblica, tutti nel 2023, così come il milione e mezzo per la Camera, mentre i 209mila euro della Corte costituzionale, sono spalmati nel triennio 2023-2025. Vengono destinati 25,7 milioni al Ministero della giustizia-Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione-Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati, e altri 11 milioni al Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno.

Si prevedono poi 1,9 milioni per il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio e 345mila euro al Ministero degli esteri-Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza-Unità per le politiche e la sicurezza dello spazio cibernetico. Per quanto riguarda il Ministero dell’economia, 2,9 milioni sono stanziati per la Guardia di finanza, 3,3 milioni per il Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi-Direzione dei sistemi informativi e dell’innovazione, 45mila euro al Dipartimento del tesoro-Ufficio per ‘innovazione e l’informatica dipartimentale e 1,27 milioni a Ragioneria generale dello Stato-Ispettorato generale per l’informatica e l’innovazione tecnologica.

Ci sono poi 300mila euro al Ministero dell’università e della ricerca e 800mila euro all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Dei 13,72 milioni Fondo per la gestione della cybersicurezza assegnati, 5,3 vanno al Ministero degli esteri-Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza-Unità per le politiche e la sicurezza dello spazio cibernetico, 4,2 al Ministero della giustizia-Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione-Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati, 200mila all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Per quanto riguarda il Mef, 1,87 milioni sono per il Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi-Direzione dei sistemi informativi e dell’innovazione, e altri 2 milioni sono destinati al Dipartimento del tesoro-Ufficio per l’innovazione e l’informatica dipartimentale.

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