Il governatore dem di New York Andrew Cuomo appare sempre piu’ all’angolo, stretto in una crescente e inesorabile morsa. Da un lato lo scandalo della manipolazione del numero degli anziani morti di Covid nella case di riposo, che ha indotto il parlamento statale a togliergli alcuni poteri speciali contro la pandemia con un provvedimento che ora attende la sua firma. Dall’altro le accuse di molestie, con altre due ex collaboratrici uscite allo scoperto, portando a cinque il numero delle donne che puntano il dito contro di lui. Le ultime due sono Ana Liss e Karen Hinton. La prima, che ora ha 35 anni, e’ stata collaboratrice politica di Cuomo tra il 2013 e il 2015 e ha raccontato al Wall Street Journal che all’inizio percepi’ il comportamento del governatore come un flirt innocuo ma che col tempo lui comincio’ ad essere paternalista e a ridurla “solo ad una gonna”, chiedendole se aveva un fidanzato, chiamandola “tesoro” e baciandola una volta sulla mano. Una vicenda che la indusse ad andare dallo psicologo, a bere pesantemente e a licenziarsi. Tra gli episodi ricordati un ricevimento nel 2014 alla residenza di Cuomo, che la abbraccio’, la bacio’ su entrambe le guance, le cinse con un braccio il fondoschiena e le afferro’ la vita, come documenta una foto che tiene ancora nel suo nuovo ufficio. “Sono orgogliosa del lavoro fatto allora, sostengo le sue politiche, volevo solo che mi prendesse seriamente”, ha detto. Liss, che non ha mai presentato una denuncia formale, ha spiegato di aver fatto un passo avanti dopo la risposta “inadeguata” del governatore ad altre due ex collaboratrici, Charlotte Bennett e Lindsey Boylan, che lo hanno accusato di molestie. Karen Hinton, che lavorava nell’ufficio stampa di Cuomo, ha raccontato invece al Washington Post un episodio risalente al 2000, quando il governatore, all’epoca alla guida del dipartimento per l’urbanistica, la chiamo’ nella sua stanza d’albergo dopo un evento di lavoro e la abbraccio’. Lei lo respinse ma lui la riabbraccio’ trattenendola finche’ lei riusci’ ad arretrare uscendo dalla camera. La quinta accusatrice, Anna Ruch, e’ l’unica che non faceva parte dello staff. Il leader dem, che nei giorni scorsi si era scusato per i suoi comportamenti “non intenzionali”, non ha ancora risposto alle nuove accuse. Un suo consigliere ha negato l’episodio riferito da Hinton. Quanto alle dichiarazioni della Liss, ha ricordato che “reporter e fotografi hanno coperto il governatore per 14 anni vedendolo baciare uomini e donne, ai suoi ricevimenti ci sono centinaia di persone e posa per centinaia di foto, questo e’ quello che fanno i politici”. Ma dalle accuse emerge un comportamento quanto meno inappropriato, di un Cuomo che chiedeva conto alle collaboratrici della loro vita privata, le toccava e commentava il loro aspetto fisico. Ad aggravare il quadro le testimonianze raccolte dai media tra dipendenti ed ex dipendenti. Alcuni collaboratori di lunga data dicevano alle donne di portare i tacchi alti quando il governatore era ad Albany, la capitale. Altri descrivono un ambiente di lavoro “tossico” in cui un Cuomo molto esigente attacca verbalmente i subordinati, umiliandoli o deridendoli per non essere abbastanza duri. Le richieste di dimissioni aumentano, anche tra i dem, ma il destino del governatore di New York e’ ora nelle mani di una donna; la procuratrice generale Letitia James, che si occupa di entrambe le inchieste.