


La lista degli indagati così segue la catena di comando con i due manager che tra il 2015 e il 2018 hanno ricoperto la carica di responsabile Manutenzione e investimenti. C’è Mario Bergamo che, nel 2015, visionò il progetto migliorativo di retrofitting del valore di 26 milioni. Dopo Bergamo nel marzo 2017 arrivò Michele Donferri Mitelli. In Cda Mitelli illustrò l’urgenza dei lavori straordinari e che tra febbraio e aprile con 5 lettere sollecitò il Mit ad approvare il progetto anche per ragioni di sicurezza. Altro indagato è Stefano Marigliani attuale capo del Tronco 1 di Genova. Marigliani poteva interrai decidere di chiudere il viadotto per motivi di sicurezza e non l’avrebbe fatto.

Indagato anche l’ ex capo Tronco, Riccardo Rigacci, che ha lasciato il posto circa un anno fa. Indagato, poi, il responsabile del procedimento (Rup) Paolo Strazzullo. Gli indagati del Ministero delle Infrastrutture sono tanti. Sia sul fronte romano sia nell’ufficio interregionale del Provveditorato, in tanti avrebbero omesso di esercitare loro responsabilità. Almeno questo ritine la procura di Genova che ha indagato Vincenzo Cinelli, responsabile della Direzione generale di vigilanza sulle concessionarie autostradali. Nell’ottobre del 2017 ricevette le carte del progetto poi approvato l’11 giugno del 2018. Cinelli, nominato dall’ex ministro Delrio, arrivò al Mit un anno fa. Prima di lui, con scadenza mandato nel 2017, Mauro Coletta (indagato) che di vigilanza sulle concessionarie autostradali si è occupato per quasi dieci anni.
Di più: tra gli iscritti dalla Procura anche Bruno Santoro responsabile della prima divisione specializzata nella vigilanza tecnica. Santoro è attualmente membro della Commissione d’inchiesta del ministero. E dunque, anche per lui come per altri due membri già dimessisi, c’è una incompatibilità.
Per quanto riguarda il Provveditorato e nello specifico il comitato tecnico che a marzo certificò la bontà del progetto di retrofitting mandando un report al Mit per l’ok finale, la notifica dell’ avviso di garanzia è arrivata al Provveditore Roberto Ferrazza perché presidente del comitato. Ferrazza nei giorni successivi al crollo era stato messo a capo della Commissione ministeriale.

Incarico dato dal ministro Toninelli e poi revocato. Coinvolto anche Carmine Testa dell’ ufficio ispettivo di Genova. Indagate, infine, figure minori con ruoli comunque importanti. Tra loro, anche alcuni manager di Spea che parteciparono alla stesura del progetto di retrofitting, poi Massimo Meliani e Fulvio Di Taddeo manager di Aspi in contatto con i consulenti del Cesi e del Politecnico, che tra il 2016 e il 2017 confezionarono due report sulle criticità del Morandi. Sono 59 le persone offese (43 vittime e 16 feriti).