Due ore di incontro. La prima con le rispettive delegazione, la seconda da soli, in un faccia a faccia lontano da orecchie indiscrete. Il premier Giuseppe Conte prosegue nel suo lavoro di tessitura sul dossier libico vedendo, a Palazzo Chigi, Khalifa Haftar, il generale della Cirenaica che finora si e’ mostrato incurante degli appelli alla tregua diramati ciclicamente dalle Nazioni Unite e dalle principali potenze occidentali. Conte ha incontrato l’uomo forte della Cirenaica in mattinata, subito dopo aver ricevuto l’ambasciatore americano Lewia Eisemberg.
Conferenza di pace Palermo. La stretta di mano tra Haftar e Serraj sotto gli occhi di Conte e Al Serraj
E i due appuntamenti non possono che essere legati visto che i contatti sul dossier libico tra Roma e Washington sono costanti anche se, a dispetto della posizione italiana, il presidente Donald Trump nelle ultime settimane ha impresso una svolta pro-Haftar alla sua strategia. Al generale della Cirenaica, tuttavia, il premier Conte ha ribadito la posizione di terzieta’ del governo. Una posizione che lega il governo italiano alla road map dell’Onu e che non puo’ prescindere da una tregua in Libia. E’ necessario “addivenire quanto prima a un cessate il fuoco per evitare l’insorgere di una crisi umanitaria a tutela delle difficili condizioni del popolo libico”, e’ la posizione sostenuta da Conte che, poco dopo, parlando con i cronisti, ha sottolineato: “la situazione e’ complessa, confidiamo nella via politica come unica soluzione”. E Haftar? Sulla risposta del generale Conte ha glissato, limitandosi a dire di aver “parlato a lungo” con il generale libico. Di fatto, il leader cirenaico nel corso dell’incontro si e’ limitato a prendere nota della posizione italiana, non offrendo alcuna apertura al cessate il fuoco. Ma il fatto che Haftar non abbia dato segnali positivo oggi non preclude un passo avanti futuro: di certo, sottolineano fonti governative, il generale ha dimostrato di tenere in considerazione il ruolo dell’Italia, incontrando tra l’altro prima Conte e, la settimana prossima, il presidente francese Emmanuel Macron. Rispetto ai precedenti incontri la moral suasion di Conte e’ stata impostata in maniera piu’ incisiva.
Tanto che, raccontano fonti governative, ad un certo punto il premier si e’ rivolto al suo interlocutore con termini strettamente politici, soffermandosi su un punto: il sostegno, diffuso e importante, dei Paesi stranieri che Haftar puo’ vantare oggi potrebbe non durare per sempre se il il generale insistera’ nella sua offensiva. L’incontro di oggi, in ogni caso, conferma come l’Italia, pur sostenendo l’Onu che riconosce Fayez Sarraj come premier libico, non ha alcuna intenzione di allentare i rapporti con Haftar, cercando di mantenere intatto un delicato equilibrio. Tanto che, nel giorno in cui Conte ha visto Haftar l’ambasciatore italiano Giuseppe Buccino ha incontrato a Tripoli il ministro dell’Interno Fathi Bashaga. Buccino, ha spiegato il dicastero libico, ha “espresso l’appoggio dell’Italia al governo dio Accordo nazionale e ha affermato che la posizione italiana e’ chiara a proposito dell’assenza di sostegno al comportamento” di Haftar.
Nella notte, intorno all’una, un evento inaspettato ha scosso la tranquillità di via Sestio Menas, nel quartiere Quadraro, a Roma. Una voragine improvvisa, larga circa 10 metri e profonda altrettanto, si è aperta sulla strada, inghiottendo due auto parcheggiate, una Dacia ed una Renault.
L’allarme è stato dato dalle pattuglie della Polizia Locale dei Gruppi Tuscolano e Prenestino, che sono intervenute prontamente per gestire la situazione di emergenza. La priorità è stata garantire la sicurezza della zona interessata, quindi gli agenti hanno provveduto a chiudere la strada e adottare le misure necessarie per evitare ulteriori rischi.
La rimozione delle auto è stata un’operazione delicata e complessa, resa ancor più difficile dalla profondità della voragine. Una volta completata questa fase, è stato disposto il transennamento dell’area per evitare l’accesso a potenziali curiosi o passanti inconsapevoli del pericolo.
L’apertura di una voragine così ampia e profonda ha destato preoccupazione tra i residenti della zona e ha sollevato domande sullo stato dell’infrastruttura stradale. Le cause dell’accaduto sono al momento oggetto di indagine, ma si tratta di un evento che evidenzia la necessità di monitorare attentamente lo stato delle strade e delle condutture sotterranee per prevenire simili incidenti in futuro.
Fortunatamente, non si segnalano feriti nell’incidente, ma l’impatto emotivo e logistico per i proprietari delle auto coinvolte sarà sicuramente significativo. La voragine rappresenta anche un’ulteriore sfida per le autorità locali, chiamate a gestire l’emergenza e ripristinare la normalità nella zona il prima possibile.
Resta da capire quanto tempo sarà necessario per completare le operazioni di riparazione e ripristinare la viabilità in via Sestio Menas. Nel frattempo, l’evento rimane al centro dell’attenzione della comunità locale, che guarda con ansia agli sviluppi futuri e alle misure che verranno adottate per prevenire simili incidenti.
Le foto sono tratte dal profilo facebook del Quadraro
Alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Giugliano in Campania arrivano diverse segnalazioni ma il messaggio è sostanzialmente lo stesso: “C’è una persona che sta passeggiando sull’Asse Mediano, sembra spaesato”.
I militari della sezione radiomobile della compagnia di Giugliano raggiungono in pochi minuti l’asse mediano. Ogni minuto può essere prezioso e la Gazzella dell’Arma percorre la strada – nota per essere percorsa ad alta velocità – in direzione Giugliano centro.
Ad un tratto compare l’uomo che vaga sulla corsia di soprasso contro le auto che sfrecciano. Lampeggianti accesi e segnalazione sul tetto dell’auto con l’avvertimento di rallentare e i carabinieri scendono dalla gazzella. Pochi secondi e l’uomo – visibilmente disorientato – viene messo in auto tra il vento, la pioggia e le auto. L’uomo, un 80enne del posto, è stato affidato ai medici del 118 e fortunatamente sta bene. I carabinieri successivamente constateranno che l’anziano si era allontanato poco prima da una casa albergo per anziani.
Una scossa di terremoto che ha avuto magnitudo 4.1, ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro a 5 chilometri dai comuni di Socchieve (Udine) e di Tramonti di Sopra (Pordenone) è stata registrata alle 22.19. Il terremoto è stato avvertito chiaramente in tutta la regione, da Pordenone a Udine, a Trieste. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia la scossa avrebbe avuto l’epicentro a Socchieve (Udine), piccolo comune della Carnia, a una profondità di dieci chilometri. La spallata è stata avvertita nettamente – anche in Veneto, in Trentino Alto Adige e nelle confinanti Austria e Slovenia – e i centralini dei vigili del fuoco hanno ricevuto decine e decine di telefonate. Al momento non si registrano danni a persone o cose.
“Abbiamo sentito un botto tremendo e abbiamo avuto tanta paura”, poi “è mancata la luce per alcuni minuti”. Lo ha detto a Rainews24 Coriglio Zannier, sindaco di Socchieve, il comune più vicino all’epicentro della scossa di terremoto di magnitudo 4.5 avvertita questa sera in Friuli-Venezia Giulia. Come danni, ha detto il sindaco, si registra “qualche caduta di tegole”, ma ora “stiamo tornando alla normalità”.