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Putin guarda a Roma, “speriamo ora sia più costruttiva”

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Vladimir Putin mantiene l’aplomb da capo di Stato e dice di voler rimanere fuori dagli “affari interni” dell’Italia. Ma manda un messaggio chiaro, sperando di aprire una breccia, al centrodestra italiano uscito vittorioso dalle elezioni: “Siamo pronti a dare il benvenuto a qualsiasi forza politica in grado di mostrarsi maggiormente costruttiva nei rapporti con Mosca”. Parole affidate al suo portavoce, Dimitri Peskov, che sembrano essere un invito al nuovo governo a smussare le posizioni anti-russe e filo-ucraine ribadite pero’ da Giorgia Meloni in campagna elettorale. Cercando, forse, uno spiraglio tra le posizioni meno oltranziste sulle sanzioni tra i partiti della colazione vincitrice. Lega in prima fila. Mentre gli Usa, per ora, restano alla finestra limitandosi a ricordare la forte partnership con Roma e a sottolineare “di essere ansiosi di lavorare” con il nuovo governo “sugli obiettivi condivisi”, la speranza di Mosca su un cambio di passo nella politica estera trova sponda anche a Pechino. Il tema e’ un altro, Taiwan, ma il fine e’ lo stesso. “Ci auguriamo che il nuovo governo italiano continui ad aderire a una politica positiva e pragmatica nei confronti della Cina, collaborando con noi”, e’ il messaggio del ministero degli Esteri cinese. Che si rivolge, indirettamente, a Giorgia Meloni, esortando “le persone rilevanti in Italia” a riconoscere “l’elevata sensibilita’ della questione di Taiwan”, evitando di inviare “segnali sbagliati” alle forze secessioniste. Parole che arrivano dopo alcune dichiarazioni della leader di FdI in cui, oltre a bocciare l’adesione alla Nuova via della Seta – “non la rinnoverei, fu un grosso errore”, ha detto in un’intervista all’agenzia Cna di Tapei -, aveva annunciato che “Taiwan sara’ una questione fondamentale per l’Italia”, definendo “inaccettabili” le minacce della Cina sull’isola. Mentre dalla cancellerie europee molti sono i segnali di preoccupazioni sulla svolta verso destra dell’Italia, Washington resta cauta. E affida, per ora, ad un tweet del segretario di Stato americano Antony Blinken i primi commenti sull’esito del voto. Senza sbilanciarsi, ma ribadendo le linee rosse dall’atlantismo, a cominciare dall’affaire Ucraina. “Siamo ansiosi di lavorare con il governo italiano sui nostri obiettivi condivisi: sostenere un’Ucraina libera e indipendente, rispettare i diritti umani e costruire un futuro economico sostenibile. L’Italia e’ un alleato fondamentale, una democrazia forte e un partner prezioso”, ha scritto Blinken. Un partner prezioso che Washington e’ certo non cambiera’ le sue posizioni alla luce dell’esito elettorale. Una fiducia ribadita qualche giorno fa da un alto dirigente della Casa Bianca e, forse, oggi supportata da un risultato che con la vittoria della Meloni e il crollo della Lega allontana i timori americani di sbandamenti della coalizione di maggioranza verso Mosca. Gli Usa ora aspettano la formazione del governo con il presidente Joe Biden – aveva annunciato la stessa fonte – pronto a “chiamare il nuovo premier e prenderne le misure, impaziente di avere una conversazione sostanziale quanto prima per tentare di garantire che la coesione finora cosi’ importante per la strategia in Ucraina resti salda”. C’e’ gia’ chi scommette che un primo faccia a faccia con il nuovo presidente del Consiglio italiano potrebbe esserci al prossimo G20, con il primo bilaterale tra Biden e, probabilmente, Giorgia Meloni in Indonesia a novembre.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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