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Cronache

Crac Ares, Eva Grimaldi accusata di falsa testimonianza

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Falsa testimonianza e calunnia. Sono i reati per i quali l’attrice Eva Grimaldi (foto Imagoeconomica) rischia di finire indagata a Perugia dopo che il pm di Roma, Carlo Villani, ha chiesto la trasmissione degli atti in relazione a quanto riferito dalla donna nel corso del processo a carico del produttore tv, Alberto Tarallo, accusato del crac della società Ares Film. Il rappresentante dell’accusa contesta alla Grimaldi di avere sostanzialmente sconfessato, nel corso dell’udienza svolta lunedì davanti ai giudici della nona sezione collegiale del Tribunale della Capitale, quanto da lei dichiarato nel corso delle indagini. Grimaldi ha negato alcuni passaggi citati del pm del verbale dell’audizione resa a piazzale Clodio nel marzo del 2021 e in particolare sul ruolo di Tarallo all’interno della società. Il manager è accusato di bancarotta fraudolenta per la società che negli anni ha prodotto numerose fiction per il piccolo schermo. Titoli come il Bello delle donne, L’Onore e il rispetto o il Sangue e la rosa hanno fatto il pieno di ascolti e lanciato attrici e attori poi sbarcati sul grande schermo.

La società è stata dichiarata fallita nel febbraio del 2020. Secondo l’impianto accusatorio il manager, nella veste di amministratore di fatto, “distratto, avrebbe occultato e comunque dissipato dal patrimonio della società 41.124 euro attraverso reiterati utilizzi delle carte di credito aziendali”. Operazioni messe in atto dall’imputato “in assenza di alcuna giustificazione di natura economico-aziendale e, dunque, in violazione del principio di inerenza” e senza di alcuna utilità corrispettiva per la società fallita”. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati altri testi, tra cui gli attori Giuliana De Sio e Gabriel Garko. “Con Tarallo ho fatto circa 8 fiction – ha detto De Sio -. Per le questioni artistiche parlavo con lui, per quanto riguarda i contratti non ne so nulla perché se occupava il mio agente. Con Losito non avevo rapporti, l’ho visto pochissime volte”. Per Garko “le decisioni sulla produzione dei film erano prese da Tarallo. Il rapporto tra lui e Losito era a volte conflittuale e a tratti Teo si sentiva messo da parte”. Tarallo è al centro di un doppio filone giudiziario. Oltre alla bancarotta, è già a giudizio per l’accusa di falso, legata al testamento del suo compagno e sceneggiatore Teodosio Losito, morto suicida nel gennaio del 2019.

Durante il dibattimento è intervenuta anche l’ex parlamentare ed ex socia della Ares, Patrizia Marrocco, a cui è stata chiesta una spiegazione su una frase contenuta in un verbale precedente, in cui definiva Losito “una rondine al guinzaglio”. “Voleva fare altro – ha affermato – si sentiva incagliato. Aveva comprato casa a Milano, voleva scrivere musica e suonare. Quel lavoro gli stava stretto, ma non voleva deludere Alberto”: In aula anche l’attrice Rosalinda Cannavò, in arte Adua Del Vesco, che ha chiesto di deporre dietro un paravento. ”Ho difficoltà a vedere Tarallo” ha detto la donna motivando la sua richiesta. “Ho conosciuto Tarallo e Teodosio Losito facendo provini e ho iniziato con loro un percorso lavorativo. Ho anche vissuto con loro dal 2013 al 2018 nella villa a Zagarolo. Avevo un contratto con la Ares Film e per il lato artistico parlavo con Tarallo mentre per quello amministrativo con Losito”.

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Cresco8, il supercomputer italiano tra i più potenti e “green” al mondo

Il supercomputer Cresco8 dell’Enea a Portici entra nella Top500 mondiale e nella Green Top500 per efficienza energetica.

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Cresco8, l’ultima evoluzione della famiglia di supercomputer sviluppata dall’Enea, ha conquistato un posto di rilievo nella classifica dei 500 calcolatori più potenti al mondo, piazzandosi alla posizione numero 228. Il supercomputer, inaugurato lo scorso aprile presso il Centro Ricerche Enea di Portici, vicino Napoli, è stato realizzato in collaborazione con Intel e rappresenta un’eccellenza italiana nel campo del calcolo scientifico avanzato.

Tra i più potenti e tra i più efficienti

Ancora più prestigiosa è la 134esima posizione nella Green Top 500, la classifica che valuta l’efficienza energetica dei supercomputer. «Un risultato di grande valenza», sottolinea Giovanni Ponti, responsabile della divisione ICT dell’Enea. Il merito va anche all’avanzato sistema di raffreddamento ad acqua, capace di dissipare fino al 98% del calore generato e di abbattere i consumi del 40% rispetto ai sistemi tradizionali.

Motore della ricerca scientifica e tecnologica

Cresco8 è uno strumento chiave per la ricerca in ambiti strategici: dalla fusione nucleare al progetto Divertor Tokamak Test Facility (DTT), in costruzione presso il centro Enea di Frascati, fino allo studio dei cambiamenti climatici, allo sviluppo di nuovi materiali e all’Intelligenza Artificiale applicata all’energia.

«L’Enea ha avuto una visione da pioniere nel calcolo scientifico», afferma il direttore generale Giorgio Graditi. Aggiunge Giulia Monteleone, direttrice del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili: «Grazie a questa infrastruttura, è nata in Enea una comunità di ricercatori con competenze oggi riconosciute a livello internazionale».

L’Italia nella mappa mondiale del calcolo

Insieme a Cresco8, anche altri due supercomputer italiani sono entrati nella classifica: Pitagora-CPU del Cineca, installato a Casalecchio di Reno, e SpaceHPC dell’Agenzia Spaziale Europea, con sede a Frascati. Un segnale della crescente centralità dell’Italia nell’ambito del calcolo ad alte prestazioni.

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Hostess palermitana a Vienna precipita dal terzo piano e muore: con lei c’era il fidanzato

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E’ giallo sulla morte di Aurora Maniscalco, l’hostess palermitana di 24 anni, precipitata a Vienna dal terzo piano di un palazzo, nella notte tra sabato e domenica, intorno all’una, e morta ieri in ospedale per le gravi ferite riportate. La ragazza, palermitana, da tre anni, dopo una esperienza nella Repubblica Ceca, si era trasferita nella capitale austriaca e lavorava per la compagnia aerea Lauda Air. La polizia locale, che sta indagando, sospetta che possa non essersi trattato di un incidente. Dubbi che hanno anche i familiari della vittima che chiedono venga accertata la verità.
La 24enne si trovava in compagnia del fidanzato, un 27enne anche lui palermitano, anche lui in servizio in una compagnia aerea come assistente di volo e già ascoltato dagli investigatori. I genitori di Aurora- il padre vive a Rimini, la madre in Sicilia- hanno subito raggiunto la figlia e sono stati ricevuti dall’ambasciata italiana. “Nei giorni scorsi c’era stata una lite tra loro. Nessuno di noi crede che si sia trattato di un suicidio”, dicono alcuni familiari della giovane. “Era stata per un periodo a Praga da un amico – raccontano i parenti – Poi era tornata a Vienna, dove abitava con il fidanzato, ma con lui c’erano stati dei problemi”. Agli inquirenti, che l’hanno sentito, il ragazzo, che oltre a lavorare per una compagnia aerea, è un musicista jazz, ha confermato che avrebbe avuto una alterco con Aurora e che lei improvvisamente si sarebbe lanciata nel vuoto.
Ma tanti sarebbero ancora i punti da chiarire. Ad esempio perchè il 27enne abbia avvertito subito la sua famiglia, che infatti l’ha immediatamente raggiunto, e solo dopo 7 ore i genitori della hostess. “Noi non accusiamo nessuno, ma ci sono molte cose da chiarire su quanto è successo – spiegano i parenti- Ad esempio: ‘perchè nel profilo whatsapp di Aurora non c’è più la sua foto, perchè non si vede più l’ultimo accesso?”. Il fidanzato della vittima, inoltre, avrebbe dormito con i suoi genitori nell’alloggio della coppia. “Perchè – si chiedono i parenti di Aurora- la casa non era stata sequestrata?”.
E ancora: “perchè non è stata disposta l’autopsia?” L’esame autoptico è stato chiesto ora dal legale della famiglia, che ha presentato una denuncia a Vienna e una a Palermo, insieme a una istanza di sequestro dell’alloggio e dell’analisi dei cellulari e di tutti i dispositivi che usava la vittima. “Le autorità austriache volevano consegnare il corpo alla famiglia. Forse avevano già chiuso il caso come suicidio, ma noi chiediamo si faccia chiarezza”, dice l’avvocato Alberto Raffadale che assiste la famiglia della giovane hostess. Intanto sono risultati negativi gli esami tossicologici fatti su Aurora. “Non crediamo affatto al suicidio -dicono i familiari- Era venuta a Palermo a maggio e non era affatto depressa. Voleva iscriversi a un corso di tedesco e aveva progetti”. “Non ci fermeremo mai. Noi ti faremo giustizia, non ci fermeremo di fronte a niente”, ha scritto sui social la cugina Federica Bevilacqua.

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Recuperati reperti archeologici sommersi nel Porto di Miseno

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Un’importante operazione di recupero archeologico è stata condotta nei fondali marini antistanti il porto di Miseno a Bacoli, vicino a Napoli, in particolare nei pressi dell’imboccatura del porto romano dell’antica colonia di Misenum, base navale della Classis Misenensis, la più importante flotta dell’impero Romano nel Mar Tirreno, portando alla luce reperti ritenuti di “eccezionale valore storico e culturale”, risalenti all’epoca imperiale.

Ha rivisto la luce dai fondali un’architrave di 2000 anni fa. L’intervento s’inserisce all’interno di un più ampio progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio sommerso dei Campi Flegrei, uno dei poli archeologici subacquei più rilevanti del Mediterraneo. Si tratta di un contesto archeologico di materiali eterogenei, che si estende per circa 90 metri di lunghezza nel tratto di mare che va da Punta Terone a Punta Pennata, largo mediamente 22-23 metri, alto circa 2, e che si trova ad una profondità variabile da 5 a 9 metri sotto il livello del mare.

Ad esso si riferiscono, a partire dagli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, numerosi quanto sorprendenti rinvenimenti occasionali, mentre uno scavo sistematico condotto nel 1996, portò alla luce una messe di reperti di pregio e dati storico-archeologici di grande rilevanza (statue, basi iscritte, frammenti di architravi, basi di colonne), ora conservati nel Museo archeologico dei Campi Flegrei. Si tratta evidentemente, spiega la Sovrintendenza, di elementi scultorei e decorativi appartenenti agli edifici pubblici della colonia romana che costellavano l’insenatura, prima che il bradisismo li sommergesse. I reperti recuperati saranno sottoposti ad un accurato lavoro di restauro e conservazione dopo le operazioni di desalinizzazione in vasche, predisposte presso il Parco Borbonico del Fusaro, con l’obiettivo di essere a breve esposti al pubblico, nelle sale del Palazzo dell’Ostrichina, voluto da Ferdinando IV di Borbone, messe a disposizione dal Comune di Bacoli, in una mostra permanente.

“Il recupero di questi reperti rappresenta un risultato di straordinaria rilevanza storica e scientifica – sottolinea il soprintendente Mariano Nuzzo. – I frammenti marmorei rinvenuti testimoniano la ricchezza e l’importanza anche simbolica di complessi pubblici che caratterizzavano l’intera colonia”. “È una giornata storica per Bacoli ed i Campi Flegrei – ha aggiunto il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione -. Recuperare meraviglie d’epoca romana dal nostro fondale, significa ridare luce a tesori che arricchiranno l’offerta turistica della città. E qualifica il mare flegreo come scrigno di tesori ancora da scoprire”.

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