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Covid, l’ospedale di Scafati è saturo e i malati aspettano in ambulanza: arrivano pure i carabinieri  

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Da due giorni ogni telegiornale e giornale l’ha mostrato pieno zeppo e con pazienti in attesa dentro le ambulanze.  E così è arrivato il controllo dei carabinieri all’ospedale “Scarlato” di Scafati (Salerno). Si registrano code di ambulanze all’esterno. I militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore  al loro arrivo hanno trovato quattro mezzi di soccorso che attendevano con pazienti all’interno. Un equipaggio stava aspettando che si liberasse un posto da circa 24 ore. A bordo c’era un anziano molto in là con gli anni. I militari hanno appurato quel che da due giorni dicevano i giornalisti in diretta dall’esterno del nosocomio:  l’ospedale era bloccato, non riceveva pazienti perchè pieno. In queste ore sono in corso ulteriori accertamenti per verificare come vengono assegnati gli interventi e se il tutto stia funzionando in maniera corretta. A Scafati negli ultimi giorni si sta vivendo una situazione definita insostenibile dagli stessi operatori sanitari. L’ospedale è saturo soprattutto a causa del grave aumento di contagi che ha interessato il territorio dell’Agro Nocerino Sarnese. Soltanto a Scafati i cittadini attualmente positivi sono 1336, una percentuale altissima che sta mandando in tilt la rete ospedaliera.

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Colpì il compagno a volto provocandone la morte, condannata

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Al culmine di una lite scoppiata in strada e poi continuata in casa, colpì alla testa con un oggetto il compagno, provocandone poi la morte. Per questo motivo il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Alessia Stadio ha condannato, al termine del processo abbreviato, ad otto anni di carcere per omicidio preterintenzionale la 46enne Rosanna Oliviero. Vittima dell’aggressione, avvenuta a Vairano Patenora il 12 giugno dello scorso anno, il compagno di 44 anni Rino Pezzullo, che morì all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo cinque giorni di agonia.

Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere – sostituto Giacomo Urbano – che ha chiesto la condanna dell’imputata (difesa da Massimo Caiano), Pezzullo è deceduto per le conseguenze di un violento colpo al volto sferrato dalla donna, che gli provocò la frattura delle ossa nasali e lo fece cadere a terra all’indietro, circostanza che gli causò un forte trauma cranico con emorragia interna; determinante la relazione medico-legale realizzata dal consulente nominato dalla Procura. Dalle indagini realizzate è emerso che la coppia litigò in modo acceso mentre erano in auto per le strade di Vairano, poi la discussione proseguì in casa di Pezzullo. La Oliviero chiamò il 118, e ai sanitari spiegò che il compagno aveva avuto un malore; Pezzullo fu portato in ospedale, decedendo dopo qualche giorno.

Dopo la morte del 44enne, i carabinieri si presentarono a casa della donna, sospettando che le cose non fossero andate come la 46enne aveva raccontato, anche perché la Oliviero presentava un’ecchimosi alla bocca compatibile con un litigio; i militari sequestrarono l’abitazione della vittima e l’auto dove i due avevano litigato, acquisirono immagini da telecamere di videosorveglianza e testimonianze e ricostruirono l’accaduto. Al processo si sono costituite come parte civile le cinque sorelle di Pezzullo, assistite da Ernesto De Angelis.

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Nadal torna e vince a Barcellona, Cobolli ko

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Sarà per merito della “amata” terra rossa oppure perché a Barcellona il tifo degli spettatori sul campo centrale che porta il suo nome lo ha spinto oltre i propri effettivi limiti ma il Rafa Nadal visto in campo nel torneo catalano ha impressionato per una buona tenuta fisica. La tecnica, ovviamente, non era in discussione. L’avversario – vittima sacrificale che il sorteggio ha posto sul cammino del maiorchino – è stato Flavio Cobolli che si impegnato al massimo ma poco ha potuto contro il maiorchino: 6-2, 6-3 il punteggio finale. Sono passati 681 giorni dall’ultima partita giocata sulla terra battuta da Nadal.

Era la finale del Roland Garros 2022. Da allora, a vederlo giocare con racchetta e palline, sembra che siano passati pochi giorni e che non sia cambiato nulla. In realtà, ci sono stati un’operazione, mesi di sofferenza, il tentativo di rientrare in campo in Australia e durissime settimane di lavoro. Il risultato, però, sembra arrivare: lo spagnolo, ex numero 1 del mondo, sembra aver recuperato lo smalto perduto. Ma la contro verifica arriverà dall’esito del suo prossimo impegno a Barcellona: il suo avversario è Alex de Minaur, testa di serie numero 4 ed in grande spolvero negli ultimi mesi.

Nel bilancio degli scontri diretti il maiorchino è avanti 3-1 e, inoltre, a Barcellona ha anche un record personale positivo: 67 partite vinte e il trofeo portato a casa ben 12 volte. Ma quella catalana sarà tutta un’altra partita. Sarà anche un test per capire se la preparazione in vista del Roland Garros e delle Olimpiadi – i due veri obiettivi dell’ex numero 1 – sta andando come previsto. “È sempre più difficile giocare di nuovo dopo un infortunio”, le parole di Nadal dopo la vittoria. “Soprattutto alla mia età, è ancora più difficile”, ha aggiunto. Nell’incontro con Cobolli sono arrivate conferme: buone percentuali delle battuta e delle risposte sulla seconda contro l’italiano che ricopre comunque il numero 62 della classifica mondiale.

Per il suo nuovo esordio Nadal ha indossato un inedito completo lilla con fascia e polsini arancioni. Gli spalti sono pieni, evento raro per il primo turno di un torneo ma l’opportunità di vedere Nadal in campo ha portato molte persone allo stadio. Cobolli appare emozionato ma parte bene. Nadal, però, è in gran forma e alla terza occasione firma il primo allungo: 3-1. Il divario nel punteggio si amplia e il primo set si chiude velocemente sul 6-2. Nel secondo set non c’è alcun calo fisico del maiorchino. Si parte subito con un 2-0. Poi un contro-break di Cobolli ma la gara prosegue senza particolari scossoni e Nadal chiude sul 6-3 tra le ovazioni del pubblico amico.

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Cina a Usa: Taiwan al centro nostri interessi fondamentali

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La questione di Taiwan “è al centro degli interessi fondamentali della Cina e gli interessi fondamentali della Cina non devono essere danneggiati”. È quanto ha detto il ministro della Difesa di Pechino, Dong Jun, nella prima videochiamata dopo 18 mesi avuta ieri “su richiesta” con la controparte americana Lloyd Austin. “L’esercito popolare di liberazione non lascerà mai che le attività separatiste legate all’indipendenza di Taiwan, la connivenza e il sostegno esterno restino senza controllo”, si legge in una nota diffusa questa mattina dal ministero della Difesa cinese. Dong ha indicato “la fiducia come la base per gli scambi”.

Dong ha discusso anche del mar Cinese meridionale, la cui “situazione attuale è generalmente stabile e i Paesi della regione hanno la volontà, la saggezza e la capacità di risolvere i problemi”. Gli Stati Uniti, quale secondo monito, “dovrebbero riconoscere la ferma posizione della Cina, rispettare sinceramente la sovranità territoriale della Cina, i diritti e gli interessi marittimi nel mar Cinese meridionale e intraprendere azioni pratiche per salvaguardare la pace regionale e la stabilità delle relazioni tra i due Paesi e i due eserciti”, ha aggiunto la nota, trattando un tema che ha visto Washington lavorare al consolidamento delle alleanze nell’area fino a sviluppare l’inedito formato Usa-Giappone-Filippine. Il ministro della Difesa, in carica da pochi mesi, ha affermato che i capi di Stato di Cina e Stati Uniti sono impegnati “a stabilizzare e migliorare le relazioni bilaterali.

Il campo militare è la chiave per garantire l’attuazione del consenso raggiunto, stabilizzare lo sviluppo delle relazioni bilaterali e prevenire grandi crisi”. Per questo motivo, gli eserciti delle due parti “dovrebbero esplorare un modo per andare d’accordo, considerare la pace come la cosa più importante, la stabilità come la cosa più importante e la fiducia come base per gli scambi”. Non solo, perché sulla base “dell’uguaglianza e del rispetto, dovrebbero stabilire un non conflitto, un non confronto, una cooperazione aperta e pragmatica e un accumulo graduale di fiducia reciproca”. Le relazioni tra i due eserciti “sono davvero servite come pietra angolare stabile per lo sviluppo delle relazioni tra i due paesi”, ha concluso la nota, secondo cui Dong e Austin “hanno inoltre scambiato opinioni su altre questioni di interesse comune”.

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