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Covid, Istituto superiore di sanità: oltre il 50% dei nuovi positivi hanno meno di 12 anni

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Fasce di eta’ piu’ giovani sorvegliate speciali dagli esperti, con 17.312 nuovi casi Covid nelle ultime 2 settimane (contro i 22.843 delle 2 settimane precedenti) nella fascia 0-19 anni, di cui poco piu’ del 50% resta sempre tra gli under 12, sebbene il dato non sia consolidato, e una forte diminuzione dell’incidenza 12-19 anni con un rallentamento della crescita dell’incidenza negli over 20 a partire da inizio agosto, secondo il Focus eta’ scolare dell’Istituto superiore di sanita’. Inoltre l’Iss ha registrato un leggero aumento dei casi negli operatori sanitari da inizio luglio ma stabilmente sotto 0.02% da inizio febbraio. Per quanto riguarda gli indicatori di rischio, la Calabria resta bianca, dopo la verifica dei dati aggiornati della cabina di regia. Per la campagna vaccinale, si parla di effetto green pass con +35% solo oggi rispetto al dato di sabato scorso, secondo i dati della struttura del Commissario Figliuolo. A livello territoriale, l’Emilia Romagna, con 8.037 prenotazioni, ha raddoppiato in un giorno, cosi’ come il Piemonte. A livello nazionale il 75,64% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo, quasi 41 milioni di italiani. I dati dell’efficacia dei vaccini sono ribaditi poi dall’Iss: forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate rispetto a non vaccinate (77% per la diagnosi, 93% per l’ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi). Questo il quadro in Italia che vede oggi 4.578 positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 4.552. Sono invece 51 le vittime in un giorno, ieri erano state 66. Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.632.275, i morti 130.284. I dimessi e i guariti sono invece 4.388.951, con un incremento di 5.756 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi sono 113.040, con un calo di 1.231 casi nelle ultime 24 ore. Sono 519 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 6 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, sono 31 (ieri erano 34). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.958, 31 in meno rispetto a ieri. Sono 355.933 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 284.579. Il tasso di positivita’ e’ all’1,28%, in calo rispetto all’1,6% di ieri. In particolare per le fasce piu’ giovani, secondo il Focus dell’Iss contenuto nel documento esteso sull’ andamento epidemiologico da Covid-19 pubblicato oggi, dei 17.312 nuovi casi diagnosticati e segnalati nella popolazione 0-19 anni nel periodo 30 agosto-12 settembre, 190 sono ospedalizzati, 2 ricoverati in terapia intensiva e nessun deceduto (i valori riportati non includono le persone ospedalizzate, ricoverate in terapia intensiva e decedute diagnosticate prima del 30 agosto). Nelle due settimane precedenti (16-29 agosto 2021) erano stati diagnosticati 22.843 nuovi casi sempre nella stessa fascia di eta’, di cui 297 ospedalizzati, 4 ricoverati in terapia intensiva e 0 decessi. Per la popolazione con eta’ inferiore ai 12 anni, attualmente non vaccinabile – si legge nel rapporto – si e’ registrata una diminuzione dell’incidenza solo a partire da fine agosto. Inoltre “dalla seconda decade di luglio si e’ osservato un aumento in percentuale dei casi nelle fasce di eta’ piu’ giovani (3, 3-5, 6-11) a discapito delle fasce 12-15 e 16-19. Dall’inizio dell’epidemia fino alle ore 12 del 15 settembre 2021, sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid, 741.356 casi confermati e 33 decessi nella popolazione 0-19 anni. Del totale, 57.797 casi sotto i 3 anni con 6 decessi; 72.994 nella fascia 3-5 con 4 decessi; 170.655 casi 6-10 anni e 6 decessi; 131.638 casi 11-13 anni e 7 decessi; 308.272 casi 14-19 anni e 10 decessi.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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