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Covid, i dati del contagio in Italia regione per regione: 1.648 casi in 24 ore, i morti sono 24

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Nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.648 nuovi casi di coronavirus in Italia (1.494 ieri), a fronte di 90.185 tamponi, quasi 40 mila piu’ di ieri. I morti sono stati 24, in aumento rispetto ai 16 di ieri e alla media degli ultimi giorni. Il totale complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, sale a 313.011. Le vittime totali salgono a 35.875. Tra le regioni, quella con il maggior numero di nuovi casi e’ sempre la Campania (+286) seguita dal Lazio (+219) e dalla Lombardia (+203). Nessuna regione fa registrare zero casi.

Con 13.791 tamponi effettuati, sono 203 i nuovi casi registrati in Lombardia, per una percentuale tamponi/positivi pari all’1.4%, in linea con quella di ieri (1.5%). I nuovi decessi sono tre per un totale complessivo di 16.951 morti in regione dall’inizio della pandemia. Aumentano sia i ricoverati in terapia intensiva: (+2, 33), sia quelli negli altri reparti (+9, 315). Tra i nuovi casi, sono 82 i positivi nella provincia di Milano, di cui 48 a Milano citta’, 26 a Varese, 23 a Como, 14 a Brescia, 13 a Bergamo e Monza e Brianza.

Sono 89 i nuovi positivi al Covid in Liguria, emersi da 2.584 tamponi realizzati, secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Regione Liguria sulla base del flusso dati tra Alisa e il ministero della Salute. 22 i malati in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), per un totale di 165 ricoverati (-4). Tre i decessi: un 80enne scomparso il 27 settembre all’ospedale di Sanremo, e un 87enne e un 86enne, entrambi deceduti ieri all’ospedale di Sarzana (la Spezia). Quanto alla localizzazione dei nuovi contagi, sono per lo piu’ relativi alla Asl di Genova dove si registrano 64 nuovi casi: 30 contatti di caso confermato, 1 in accesso in ospedale e 33 da attivita’ di screening. Sembra intanto rientrata la diffusione nel ‘cluster’ di Spezia, con 16 nuovi casi (9 contatto di caso confermato, 7 attivita’ di screening). Altri 7 contagi sono nell’imperiese, 2 nel savonese. Il maggior numero di ricoverati resta comunque a Sarzana (61 dai 68 di ieri). A Genova sono 29 i ricoverati tra media intensita’ e terapia intensiva al Policlinico San Martino (erano 32 ieri), 37 al Galliera (erano 35), e 8 all’ospedale pediatrico Gaslini (+1).

Sono 3.849 i casi di positivita’ al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unita’ di crisi regionale si registrano 82 nuovi casi, 70 rilevati attraverso attivita’ di screening e 12 da sospetto diagnostico. Si registra il decesso, avvenuto il 26 settembre, di una donna di 81 anni ricoverata a Nuoro. Le vittime sono in tutto 151. In totale sono stati eseguiti 187.520 tamponi, con un incremento di 1.686 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 102 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (-7 rispetto al dato di ieri), mentre sono 19 (+2) i pazienti n terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.910. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.652 (+12) pazienti guariti, piu’ altri 15 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 3.849 casi positivi complessivamente accertati, 591 (+6) sono stati rilevati nella Citta’ Metropolitana di Cagliari, 394 (+9) nel Sud Sardegna, 315 (+14) a Oristano, 483 (+12) a Nuoro, 2.055 (+41) a Sassari.

Sono 97 in piu’ rispetto a ieri i contagi da Covid-19 in Emilia-Romagna, di cui 42 asintomatici. Di questi, 51 erano in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 52 sono stati individuati nell’ambito di focolai gia’ noti, 14 sono collegati a rientri dall’estero, tre da altre regioni. L’eta’ media dei nuovi positivi di oggi e’ 38 anni, trovati su quasi 10.600 tamponi. Il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (21), Modena (14) e Reggio Emilia (12). I casi attivi sono 4.710 (+25), le persone in isolamento sono 4.492 (+23), sempre il 95%. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (-1), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 204 (+3 rispetto a ieri), i guariti sono 26.016 (+70). Si registrano due morti nel territorio emiliano-romagnolo: un uomo di 65 anni della provincia di Bologna e una donna di 78 anni della provincia di Parma.

 

Raddoppia in Calabria il numero dei nuovi positivi nelle ultime 24 ore in Calabria. Sono 10 (ieri erano 5) i casi di Coronavirus riscontrati – riferisce il Bollettino della Regione – che portano il totale dall’inizio della pandemia a 1.967 a fronte di 197.671 tamponi effettuati di cui 195.704 risultati negativi. Cosenza oggi registra cinque nuovi positivi: tre migranti del Cas di Fuscaldo e due contatti stretti di un caso noto a Cosenza. A Catanzaro se ne registrano altri cinque riconducibili a focolaio noto. Territorialmente, i casi positivi sono cosi’ distribuiti: Catanzaro: 12 in reparto, 2 in terapia intensiva, 72 in isolamento domiciliare, 200 guariti e 33 deceduti; Cosenza: 12 in reparto, 118 in isolamento domiciliare, 487 guariti e 36 deceduti; Reggio Calabria: 6 in reparto, 93 in isolamento domiciliare, 338 guariti e 19 deceduti; Crotone: 22 in isolamento domiciliare, 117 guariti e 6 deceduti; Vibo Valentia: 4 in reparto, 22 in isolamento domiciliare, 85 guariti e 5 deceduti. Complessivamente i ricoveri nell’Ospedale di Catanzaro sono 12 di cui 5 sono riferiti a persone non residenti, quelli di Cosenza 12 di cui tre sono “non residenti”, mentre la paziente dimessa a Cosenza e’ stata inserita nel setting “fuori regione”. Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 934.

Sono 163 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia registrati nelle ultime 24 ore. Salgono cosi’ a 2787 i contagiati, restano 309 i ricoverati in ospedale, ma salgono a 16 quelli in terapia intensiva e 293 in regime di ricovero ordinario; 2.478 in isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 6.115. Anche oggi si registra una nuova vittima che porta il totale a 310. I guariti nelle ultime ore, pero’, sono 118. Sul fronte della distribuzione territoriale a Palermo i nuovi positivi sono 92 e di questi 2 sono migranti ospiti a Lampedusa e 1 appartiene al cluster della Missione Speranza e Carita’ di Biagio Conte. Seguono Catania e Siracusa ciascuna delle quali con 24 casi, 12 sono i nuovi positivi a Trapani, 5 a Messina, 4 a Caltanissetta, uno ciascuno ad Agrigento e Ragusa.

 

 

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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