Continua a crescere in Italia il numero di pazienti Covid che arrivano in ospedale ma, in questa quarta ondata, il rialzo e’ trainato soprattutto dalle regioni del Sud e in particolare dalle isole. E’ infatti la Sardegna, passata dal 5% al 9% in una settimana, la regione che vede la maggior crescita di terapie intensive occupate da pazienti Covid, seguita da Lazio e Sicilia al 5%. Mentre per i ricoveri nei reparti ordinari, in crescita maggiore sono la Sicilia e la Calabria, arrivate rispettivamente al 10% e 9%, seguite dalla Campania al 6%. Le regioni del Nord, invece, mantengono quasi tutte valori al di sotto o uguali a quelli nazionali, pari al 3% per le intensive e al 4% per i ricoveri. A evidenziarlo e’ il monitoraggio giornaliero dell’Agenas, aggiornato al 1 agosto, anche se, per ora, nessuna regione supera la soglia stabilita dai nuovi parametri, che determina il cambio di colore. A fine marzo, le terapie intensive occupate da pazienti Covid, a livello nazionale, erano il 41% del totale di quelle disponibili e i ricoveri in area non critica il 44%. Da allora, grazie all’accelerazione della campagna vaccinale, e’ iniziata una continua discesa che, ha portato entrambi i parametri al 2%. Da una decina di giorni si vede pero’ una risalita che rispecchia l’aumento dei contagi delle settimane passate e che e’ nettamente piu’ veloce al Sud, luogo di vacanza o di ritorno in famiglia per molti nei mesi estivi. Per quanto riguarda i posti letto nei reparti di ‘area non critica’ occupati da pazienti Covid, il tasso si era mantenuto al 2% fino al 25 luglio, ma dal 26 ha iniziato a risalire e ora segna il 4% a livello nazionale. Il cambio di colore della regione scatta quando supera il 15% e questa nel dettaglio, la situazione: Abruzzo (3%), Basilicata (5%), Calabria (passata dal 6% al 9% in una settimana), Campania (6%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (passata dal 3% al 5% in una settimana), Liguria (2%), Lombardia (3%), Marche (3%), Molise (4%), Bolzano (1%), Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (passata dal 3% al 5% in una settimana), Sicilia (passata dal 5 al 10% in una settimana), Toscana (3%), Umbria (3%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%). Per quanto riguarda le terapie intensive, il cambio di colore della regione, con le conseguenti maggiori restrizioni, scatta quando il tasso di occupazione da parte di pazienti contagiati dal Sars-Cov-2 supera il 10%. Il valore nazionale e’ ora al 3%, con un aumento dell’1% scattato il 30 luglio. Questa e’ la situazione nel dettaglio: Abruzzo (0%), Basilicata (0%), Calabria (4%), Campania (2%), Emilia Romagna (2%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (5%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (3%), Molise (3%), Bolzano (3%), Trento (0%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (9%), Sicilia (5%), Toscana (3%), Umbria (2%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (2%). “Subito dopo gli Europei abbiamo avuto una crescita esponenziale dei contagi. Adesso il numero continua a crescere ma l’accelerazione e’ minore”, spiega l’epidemiologa Stefania Salmaso. “E’ importantissimo tenere d’occhio i contagi e fare in modo che non salgano troppo, – conclude – perche’ poi i casi gravi che finiscono ricoverati o in terapia intensiva vanno in progressione”.