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Covid, Campania da record: 50mila vaccini in 24 ore

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50mila dosi di vaccino iniettate in 24 ore. E’ cosi’ che la Campania continua la sua corsa di fuga dal COVID. Sono 210.000 le dosi di vaccino Pfizer in arrivo in Campania mercoledi’. E domani, intanto, e’ atteso l’arrivo della consegna di 34.000 dosi di Moderna. 50mila e’ il target raggiunto ma, dall’interno dell’Unita’ di Crisi della Regione Campania, si sottolinea che se ne possono fare senza problemi 60.000 al giorno in tutti gli hub allestiti in Regione. La struttura e’, quindi, pronta per ricevere e somministrare oltre 400.000 persone a settimana, un numero molto maggiore dei vaccini che vengono inviati attualmente in Campania. Ad oggi sono stati vaccinati con la prima dose 1.293.538 cittadini; di questi 510.761 hanno ricevuto anche la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 1.804.299. Si procede, dunque, a ritmi serrati mentre oggi si incassa un primo risultato: Procida e’ la prima isola in Italia ad aver completato la vaccinazione di tutti i residenti e ad Ischia, da domani, al fine di raggiungere in tempi brevi lo stesso risultato, si intensifica la campagna. Non solo. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, rende noto che “sono partite oggi al centro vaccinale Eav di Porta Nolana le vaccinazioni degli addetti al settore del trasporto pubblico”. “Si e’ partiti dai dipendenti di Eav ultra cinquantenni, per poi aprire, seguendo le fasce di eta’, ai dipendenti di tutto il comparto. L’obiettivo e’ vaccinare tutti gli addetti, compreso tassisti, Ncc e aziende di cabotaggio marittimo – spiega – E’ una decisione indispensabile per garantire maggiore sicurezza, soprattutto dopo il ritorno in presenza nelle scuole”. Inaugurato ieri, sta entrando a pieno regime anche il lavoro dell’hub vaccinale interaziendale realizzato nell’hangar Atitech, a Capodichino. Ieri si sono registrate delle file e per questo l’Asl Napoli 1 Centro rivolge un vero e proprio appello ai cittadini nel rispettare le fasce orarie di convocazione e del luogo.

“Siamo ormai in una fase di vaccinazione massiva – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – la sola Asl Napoli 1 Centro procede ad un ritmo di 12mila vaccinazioni al giorno e l’hub interaziendale sta passando dalle 2 mila vaccinazioni al giorno alle 8mila, facendo crescere ancor piu’ questi numeri. Siamo fiduciosi che questi numeri cresceranno ancora, portando Napoli e la Campania verso gli obiettivi fissati dal presidente Vincenzo De Luca e per farlo siamo certi che potremo contare sulla collaborazione di tutti i nostri utenti”. Il rispetto delle fasce orarie e del luogo di convocazione, sottolinea l’Asl, “e’ determinante per fare in modo che la grande macchina organizzativa messa in campo possa viaggiare al massimo della velocita’”. Intanto sono 959 i casi positivi nelle ultime 24 ore in Campania su 8658 tamponi molecolari esaminati. Come ogni lunedi’, dopo il fine settimana durante il quale diminuiscono i tamponi effettuati, la curva dei contagi di conseguenza si alza. Se, infatti, ieri l’indice di positivita’ era pari al 9,59%, oggi e’ pari all’11,07%. Trenta i decessi, secondo i dati dell’Unita’ di crisi della Regione Campania, e 1751 i guariti. Negli ospedali, sono 139 i posti letto occupati nelle terapie intensive (ieri erano 143) mentre in degenza continuano ad aumentare i ricoveri, oggi 1483 e ieri 1467.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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