“E pensare che a casa mia la tv non c’e’ e non c’e’ mai stata! I miei genitori erano avvocati e stavano spesso fuori casa, non avevano modo di regolare il nostro accesso alla televisione e quindi non l’hanno mai voluta. Io e mia sorella siamo cresciute senza. Anche per vedermi in Studio Battaglia, sono stati ospitati a casa di amici…”. Una storia curiosa quella di Marina Occhionero, attrice astigiana di innata grazia e grande talento, che nella seguitissima fiction di Rai1 prodotta da Palomar e Tempesta e’ Viola. “Sono finita a fare un po’ quello che era il sogno proibito della mia infanzia – dice ridendo – e inoltre io, figlia di legali, interpreto anche l’unica dello studio che non e’ avvocato. A un certo punto avevo anche pensato di fare lo stesso lavoro dei miei e per pagarmi gli studi ho cominciato lavorare nella biglietteria di un teatro milanese. Un giorno mancava una comparsa e ho avuto la mia prima occasione. All’inizio mi vergognavo a dire che lavoro facevo – ricorda – e mi sembra strano, quasi come se facessi l’astronauta”. Studio Battaglia e’ il piu’ recente dei ruoli della Occhionero che a 29 anni, vanta gia’ nel suo curriculum tanto teatro (diretta da Oscar de Summa, Luca Ronconi, Cristina Comencini), e film come La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, Il primo Re di Matteo Rovere, L’Eta’ imperfetta di Ulisse Lendaro. In viaggio con Adele di Alessandro Capitani, Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone e Il talento del calabrone di Giacomo Cimini e serie come SKAM Italia, Non Uccidere, Che Dio Ci Aiuti, Doc, House of Gucci.

“Studio Battaglia e’ stata la mia esperienza nella televisione generalista. – spiega- Forse avevo un pregiudizio su questo mondo, anche appunto per il fatto che non ne ho guardata poi molta in vita mia. Ora penso che il livello sia molto alto e sia in continuo miglioramento. Ho lavorato con attori di grandissimo talento (Lunetta Savino, Barbora Bobulova, Michele Di Mauro, Carla Signoris, Thomas Trabacchi, Massimo Ghini solo per citarne alcuni) e si e’ davvero creato un gruppo bellissimo di interazione. Credo che la parte molto forte di questo progetto sia la scrittura di Lisa Nur Sultan, che e’ una sceneggiatrice che ha creato dei ruoli che ci hanno dato enormi possibilita’, ha scritto delle donne davvero belle da interpretare”. “Per prendere ispirazione mi piace pescare da mondi diversi da quelli della recitazione” rivela spiegando ad esempio che una delle donne che ‘ha piu’ colpita e’ la la meravigliosa e sfortunata scultrice francese Camille Claudel. Lei che ha avuto anche una parte in un set internazionale prestigiosissimo come quello di House of Gucci (con Lady Gaga, Jeremy Irons e Al Pacino) sul rapporto con le grandi serie straniere spiega: “Certo ci sono delle differenze ma penso che il nostro Paese stia cominciando a dire la sua in maniera ricca, “differente” e con dei tentativi diversi su generi diversi. Penso a serie come Baby oppure Blocco 181. Sono molto contenta di essere un’attrice italiana e sono contenta di lavorare in Italia”. Sulla parita’ tra uomini e donne nel suo settore: “Ne abbiamo parlato tantissimo anche nella promozione di Studio Battaglia. Non sempre si scrivono ruoli femminili con molte sfaccettature, spesso sono ancillari o come funzioni e non protagoniste e portatrici dell’azione. Ma ho molta fiducia che questa cosa stia cambiando. Da spettatrice vedo un cambiamento in atto, c’e’ l’interesse, la curiosita’ e soprattutto ci siamo noi attrici..”.