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Cronache

Corruzione Aipo, 5 indagati: chieste le dimissioni Berselli

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L’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), che si occupa della gestione del più grande fiume italiano, finisce nel mirino della Procura e della Guardia di finanza di Parma, città dove ha sede l’ente strumentale delle Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. Mercoledì scorso sono scattate una serie di perquisizioni e sequestri a Parma, Reggio Emilia e Cremona, negli uffici di Aipo e di una impresa edile della città ducale, e sono cinque le persone indagate dai magistrati per le ipotesi di reato di corruzione e peculato.

L’accusa di corruzione riguarda il direttore dell’Aipo, Meuccio Berselli, un altro dirigente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, il rappresentante legale dell’azienda edile di Parma e due sue dipendenti. L’ipotesi di peculato invece è per il solo Berselli ed è legata al presunto utilizzo da parte sua, a fini personali, di una vettura dell’Autorità di bacino del Po (Abdpo), del quale era segretario, prima di diventare direttore dell’Aipo nel luglio 2022. Nel pomeriggio si è riunito il Comitato di Indirizzo di Aipo (formato dagli Assessori delle quattro Regioni costitutive) e all’unanimità gli assessori hanno condiviso la decisione di chiedere le dimissioni del direttore Meuccio Berselli, “da cui si attende riscontro nelle prossime ore”. Il Comitato di indirizzo di Aipo, “si riserva di assumere ogni altra decisione in relazione all’evolversi dell’indagine”.

L’inchiesta è partita lo scorso anno proprio prendendo spunto dall’uso dell’auto di servizio da parte di Berselli, che secondo gli investigatori veniva utilizzata anche per le vacanze e altre attività extra lavorative. Poi, nel gennaio 2023, i finanzieri hanno monitorato un incontro fra il direttore dell’Aipo e l’imprenditore edile durante il quale ci sarebbe stato lo scambio di una busta, con dentro tremila euro in contanti. Busta che sarebbe la stessa ritrovata in un borsone, a casa di Berselli. Un altro passaggio di buste sarebbe stato osservato, sempre dalle fiamme gialle, tra lo stesso imprenditore, una sua dipendente e un altro dirigente di Aipo, e prima ancora gli investigatori avevano intercettato uno scambio simile avvenuto nel piazzale antistante la sede dell’impresa con la partecipazione dell’altra dipendente indagata. Secondo i finanzieri di Parma sarebbero diversi gli episodi di corruzione che coinvolgono i due vertici di Aipo e la ditta edile, che sarebbe stata favorita per quanto riguarda affidamenti diretti ed appalti su lavori inerenti alla pulizia degli argini del Po, al disboscamento per migliorare lo scorrere del fiume e ad interventi di cementificazione. A casa dell’altro dirigente di Aipo, i finanzieri di Parma hanno ritrovato diverse buste con all’interno somme dai 1.000 ai 3.000 euro, per un totale di 23mila euro. “E’ una indagine preliminare e noi siamo assolutamente il più collaborativi possibile, com’è giusto che sia, con la Procura e con la magistratura”, ha detto Meuccio Berselli al Tgr Emilia-Romagna.

“Abbiamo fornito alla Guardia di finanza tutta la documentazione che è stata richiesta, sia per l’utilizzo delle autovetture sia per gli affidamenti”, ha aggiunto. Nell’ultimo periodo Aipo è stata impegnata, in particolare, su due fronti: la gravissima crisi di siccità che ha investito in estate il Po (che continua tutt’ora, con il grande fiume ai minimi storici mensili) e i progetti finanziati con i fondi del Pnrr.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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