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Cronache

Coronavirus: Napoli, da lunedì 569 lavoratori in Cig

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 L’emergenza Covid19 e le relative disposizioni hanno comportato la necessita’ di una riduzione del 40% dei servizi di trasporto pubblico forniti a Napoli dall’Azienda napoletana di mobilita’. In seguito ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e alle conseguenti disposizioni della Giunta Regionale della Campania, l’Azienda di trasporto pubblico di Napoli, si legge in una nota, “ha dovuto effettuare gia’ da alcune settimane una rimodulazione dei servizi. Contemporaneamente si e’ verificata una condizione che genera riduzione di fatturato. Infatti la limitazione degli spostamenti ha ridotto drasticamente l’utilizzo dei mezzi pubblici facendo registrare un calo dei passeggeri del 90%. Si stima una perdita di ricavi dal mercato di almeno quattro milioni di euro al mese per i mesi di marzo, aprile e maggio e da quantificare sull?anno in base all?evolversi della condizione di emergenza”.

In considerazione della riduzione dei servizi offerti, ANM ha avviato un confronto con le rappresentanze sindacali per l?accesso alla cassa integrazione per un?ampia platea di dipendenti. “Il tavolo di confronto non era obbligatorio ma Anm ha deciso di istituirlo per condividere ogni scelta con i rappresentanti dei lavoratori in un momento cosi’ difficile per il Paese. Il confronto di ieri e’ durato 11 ore ed e’ stato chiuso con l’accordo con Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna, Faisa Cisal, a dimostrazione di un grande senso di responsabilita’ di tali Organizzazioni”. “L’accordo prevede una riduzione dell?attivita’ lavorativa stimata, allo stato, nella misura media del 47% circa del monte ore lavorate, sebbene con impatto diversificato per i vari reparti e le varie figure professionali. In particolare l?attivita’ lavorativa si riduce al momento per 569 lavoratori per una durata di dura 9 settimane. ANM si e’ impegnata a sostenere i lavoratori interessati anticipando le somme della cassa integrazione”, prosegue la nota. Nell’ottica del contenimento della negativa ricaduta salariale, saranno, inoltre, presi in considerazione, se richiesti, le ferie, le ex festivita’, i permessi di cui alla L. 104, i congedi parentali previsti dal DL “Cura Italia” che sostituiranno le giornate/ore in programmazione oggetto di riduzione. Anm procedera’ dunque nei tempi piu’ rapidi alla attivazione della domanda presso l’Inps, per l’accesso alle prestazioni del Fondo Bilaterale attraverso lo strumento dell?assegno ordinario richiesto per il periodo dal 6 aprile fino ad un massimo di 9 settimane, avente comunque termine entro agosto 2020 o per il periodo ulteriore reso necessario da provvedimenti di proroga delle limitazioni delle attivita’ e per ulteriori periodi dal persistere dell?emergenza derivante dall?infezione del COVID-19. In base all’accordo, azienda e sindacati si sono inoltre impegnati a condurre azioni, anche unitarie, finalizzate al raggiungimento dell?obiettivo di ottenere misure straordinarie compensative da parte del governo nazionale, regionale e comunale per la compensazione della perdita dei ricavi da traffico e dei ricavi da gestione sosta e garantire il costante flusso finanziario verso l’azienda da parte degli Enti preposti.

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È annegato il bimbo di 4 anni scomparso, trovato corpo nel fiume

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È morto annegato nel fiume Adigetto il bambino di 4 anni del quale si erano perse le tracce nel pomeriggio di ieri, a Villanova del Ghebbo (Rovigo). I vigili del fuoco, che hanno proseguito nelle ricerche anche dopo l’arrivo del buio, hanno individuato il corpicino poco prima della mezzanotte, mentre in gommone compivano l’ennesima perlustrazione del tratto di fiume. Il piccolo era in galleggio a circa 700 metri dal punto in stava giocando sulla riva quado è scomparso. Ancora da accertare la dinamica della tragedia.

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Cronache

Ordigno esplode sull’auto dell’ufficiale della Finanza, militare salvo per miracolo a Bacoli

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Dai primi rilievi degli artificieri sembrerebbe che ignoti avessero collocato un ordigno sull’auto privata, una Lancia, di un ufficiale della Guardia di Finanza esplosa – causando, per fortuna, solo danni alla vettura – ieri sera a Bacoli, in provincia di Napoli. Il finanziere è uscito illeso dalla deflagrazione e, secondo quanto si apprende, utilizzava raramente quell’automobile. Giovane, 35 anni, emiliano di nascita, residente da tempo per ragioni di lavoro a Bellavista, viene descritto come un brillante ufficiale in servizio alla Caserma Zanzur di Napoli. Nella sua attività investigativa si concentrava esclusivamente di verifiche e non di indagini sulla criminalità organizzata. È il comandante della sezione “Accise sugli oli minerali”. Significa che nel suo lavoro ha a che fare purtroppo spesso con evasioni milionarie. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri di Pozzuoli e di Napoli, coadiuvati dalle fiamme gialle e anche dagli artificieri, per fare luce sul movente del grave gesto che, al momento, non appare collegato all’attività inquirente dell’ufficiale. Insomma una situazione molto pesante perchè se l’uomo delle Fiamme Gialle non fosse stato lesto dall’uscire in tempo dall’auto, oggi saremmo qui a parlare di un omicidio con modalità spettacolari, un una località tra le più tranquille della Campania, nel giorno in cui si celebravano le vittime della mafia.

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Superbonus, maxi truffa miliardaria: indagati tra Avellino, Salerno, Milano, Torino e altre città

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Una rete di truffatori che, utilizzando prevalentemente prestanome, tra cui senza fissa dimora, percettori di reddito di cittadinanza, persone decedute o con precedenti penali, aveva creato un numero imprecisato di imprese inesistenti per riscuotere crediti di imposta fittizi per “Ecobonus” e “Bonus Facciate” per 1,7 miliardi di euro. A fare luce sulla truffa è stata la Guardia di Finanza di Avellino e di Napoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Avellino. Si tratta del sequestro di crediti d’imposta più alto di sempre e che ha portato a perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara nei confronti di 21 indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato. “Non si può parlare di imprenditori, dato che le società esistevano soltanto sulla carta e in qualche caso erano da tempo non operative”, sottolinea il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, Salvatore Minale, che insieme alle Fiamme Gialle di Napoli, ha disarticolato l’organizzazione che nel corso degli ultimi mesi e su base quotidiana ha inviato alla Agenzia delle Entrate un elevatissimo numero di comunicazioni di cessione del credito di imposta. Nei confronti degli indagati si ipotizzano i reati di associazione a delinquere, truffa, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Gli investigatori escludono il loro collegamento con organizzazioni criminali, ma evidenziano la rodata ‘specializzazione’ raggiunta dagli indagati: in molti casi, le particelle catastali corrispondevano ad immobili inesistenti e a turno, gli stessi soggetti si scambiavano i ruoli di cedenti e cessionario dei crediti. Ad innescare l’indagine è stata un’analisi di rischio del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate. Sono state inoltrate istanze anche per immobili inesistenti, senza fatture oppure riportanti importi “incoerenti”. In duemila casi, è stato accertato, i lavori si sarebbero dovuti realizzare addirittura in comuni inesistenti. I lavori dichiarati per i quali sono stati inoltrate richieste di bonus avrebbero avuto un costo di circa 2,8 miliardi di euro. I sequestri eseguiti oggi – uno preventivo emesso dal gip e un altro d’urgenza della Procura di Avellino – hanno di fatto impedito che i crediti possano essere utilizzati in compensazione o monetizzati presso gli intermediari finanziari. In corso anche indagini per verificare la posizione di una persona, residente in Irpinia ma non indagata, finita nell’operazione portata a termine stamattina dalla Guardia di Finanza di Asti che in diverse regioni, per gli stessi reati, ha portato al sequestro di 1,5 miliardi e all’emissione di un’ordinanze di custodia cautelare per dieci persone.

Gli sviluppi delle indagini hanno permesso di accertare un ammontare di crediti fittizi per circa 1,7 miliardi di euro, parte dei quali usati in compensazione.

Gli interventi edilizi dai quali sarebbero sorti i crediti (per un importo complessivo di lavori dichiarati di circa 2,8 miliardi di euro) erano riferibili a immobili inesistenti, con indicazione nelle comunicazioni di cessione, in oltre 2.000 casi, di comuni anch’essi inesistenti.

Contestualmente al sequestro sono in corso perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara nei confronti di 21 soggetti indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.

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