Collegati con noi

Corona Virus

Coronavirus, impennata di contagi in Italia: 384 positivi, 10 i morti. A contrarre il virus per l’Istat più di 1 milione e 200 mila persone

Pubblicato

del

Un’impennata di nuovi contagi: sono quasi quattrocento, 384 per l’esattezza, i positivi al tampone nelle ultime 24 ore. In totale, dati del ministero della Salute, siamo arrivati a quota 248 mila 803. Dieci le vittime che portano il tortale dei morti dall’inizio della pandemia a 35mila 181. Nelle ultime 24 ore soltanto un Regione è a ‘zero’ casi: la Valle d’Aosta.

Maglia nera oggi di nuovo alla Lombardia con 138 nuovi casi e 5 decessi: una dato che però è influenzato dal focolaio scoperto nel Mantovano dove sono 97 i positivi all’interno di un’azienda agricola, 62 dei quali fanno parte del totale del giorno.

Una notizia però è rassicurante: in questa giornata non ci sono stati nuovi pazienti nelle terapie intensive dove in tutto ci sono 41 persone, 3 i  nuovi ricoveri di pazienti con sintomi.

Dalla recente analisi dell’Istat un quadro del numero di persone che hanno realmente contratto il virus durante la pandemia: ebbene a contrarre il virus sarebbero state 1.482 mila persone, cioè il 2,5 per cento degli italiani. Un dato questo superiore di quasi 6 volte al numero di infetti registrato dal sistema sanitario. Un’informazione molto importante ottenuta tramite l’analisi del sangue e l’identificazione dell’Rna virale nei campioni di 66 mila 400 persone scelte in modo del tutto casuale. Questo dato fa sì che il rapporto fra chi ha contratto il virus e i deceduti, cambi. In Italia tale rapporto super il 14 per cento, in Lombardia arriva addirittura al 17 per cento ma i dati dell’Istat dimostrano che in realtà il numero di decessi fra chi ha contratto il virus è del 2,14 per cento, dato che fa rientrare nella normalità la mortalità dell’epidemia nel nostro Paese.

 

Advertisement

Corona Virus

Covid: indicatori in salita, Rt sopra soglia epidemica

Pubblicato

del

Il Covid rialza la testa. Nell’ultima settimana, secondo i dati del monitoraggio della Cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, tutti gli indicatori sono in salita. Crescono i casi, che raggiungono il 44.953 settimanali, con un’incidenza di 76 nuovi casi per 100 mila abitanti, con un aumento di circa il 30% rispetto alla settimana precedente, quando erano 58 per 100 mila. In salita anche l’indice di trasmissibilità Rt che è pari a 1,12 (era a 0,93 sette giorni fa) e ha superato la soglia epidemica.

L’incidenza è in aumento in quasi tutte le Regioni con il Veneto che registra i tassi più alti, più che doppi rispetto alla media nazionale (176 per 100 mila). La fascia di età più interessata è quella degli ultranovantenni. Non ci sono, invece, variazioni di rilievo nella mortalità. Anche se l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata (al 7,7% con 4.811 ricoverati), è cresciuta di 1 punto percentuale rispetto alla settimana precedente. In lieve aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva: è pari al’1,5% (137 ricoverati) rispetto all’1,4% della scorsa settimana. Tra le varianti, resta confermato il ruolo predominante di EG.5 (Eris).

Continua a leggere

Corona Virus

Voci sul riassetto di Aspi con l’ingresso di Gavio

Pubblicato

del

Tornano le voci di una riorganizzazione dell’assetto azionario di Autostrade per l’Italia (Aspi), ma i due colossi dell’asset management Blackstone e Macquarie smentiscono le indiscrezioni. Non commenta Cdp. A riportare al centro dell’attenzione il tema è stato il quotidiano La Stampa: sul tavolo del governo ci sarebbe un progetto firmato Jp Morgan e datato ottobre, che prevede il conferimento degli asset di Astm all’interno di Autostrade per l’Italia in modo da dare vita a un unico grande soggetto autostradale italiano”. Aspi non commenta. L’ipotesi allo studio sarebbe quella di “un azionariato tripartito con quote paritetiche tra il gruppo della famiglia Gavio, Cdp e Blackstone”.

“In base alla simulazione – si legge – Macquarie e Ardian (socio di Astm) potrebbero entrambi uscire dalla partita delle autostrade. La nuova società avrebbe un nocciolo duro italiano che controllerebbe il 67% delle quote. La considerazione non è secondaria visto che è chiaro che un’operazione del genere potrebbe vedere la luce solo con il via libero definitivo della premier Giorgia Meloni e più in generale di Palazzo Chigi.” conclude il quotidiano. Il fondo Blackstone chiarisce di non avere intenzione di uscire nè di diluirsi in Aspi e riafferma il suo impegno. “Ogni speculazione relativa al coinvolgimento di Blackstone in una potenziale riorganizzazione dell’assetto azionario di Aspi o dei relativi asset e’ destituita di ogni fondamento. Blackstone è fortemente impegnata come investitore di lungo periodo in Aspi insieme ai suoi partner, ed è entusiasta di supportarne la crescita futura” dichiara un portavoce di Blackstone.

“Tale impegno e’ stato dimostrato dagli oltre 7 miliardi di euro investiti sulla rete autostradale dal 2020, con molti altri in programma per il futuro. Blackstone è profondamente impegnata nel continuare ad investire in Italia e nel suo sistema infrastrutturale per le prossime decadi”. Anche il colosso australiano Macquaire nega. “Le recenti notizie diffuse dai media che speculano sul nostro coinvolgimento in una potenziale vendita o riorganizzazione di Aspi – spiega un portavoce – sono completamente false. Siamo impegnati a portare avanti il programma di investimenti multimiliardario di Aspi, che è fondamentale per lo sviluppo e il rafforzamento a lungo termine della rete autostradale italiana”. Sulla vicenda del riassetto Aspi nelle scorse settimane si è parlato di un coinvolgimento della famiglia Dogliani che si è aggiudicata alcune concessioni autostradali del gruppo Gavio e gestirà 350 chilometri di rete autostradale.

Continua a leggere

Corona Virus

Covid: vaccino aggiornato riduce del 75% rischio di ricovero

Pubblicato

del

Il vaccino contro Covid-19 aggiornato a XBB.1.5 riduce di circa il 75% il rischio di ricovero nelle settimane immediatamente successive alla vaccinazione. È il dato che arriva da uno studio condotto dallo Statens Serum Institut di Copenhagen. La ricerca è stata pubblicata sulla piattaforma Social Science Research Network (Ssrn), che rende disponibili gli studi prima della revisione da parte della comunità scientifica. La ricerca si riferisce a circa 400 mila ultrasessantacinquenni vaccinati in Danimarca nelle prime settimane di ottobre e seguiti per quasi 3 settimane dalla somministrazione del vaccino. Dal confronto con un campione della popolazione con caratteristiche analoghe, ma non vaccinato, è emerso che chi aveva fatto il vaccino aggiornato aveva un rischio del 75% più basso di ricovero per Covid. Tra i vaccinati anche un rischio inferiore del 14% di ricoveri per cause diverse da Covid. “Nel complesso, i nostri primi risultati indicano un livello elevato di protezione con i vaccini XBB.1.5”, scrivono i ricercatori. Non ci sono però indicazioni sulla durata della protezione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto