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Coppa Davis, gli azzurri ko nel doppio. L’Italia resta avanti con due partite vinte e una persa

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E’ cominciata male per gli azzurri la seconda giornata della sfida fra India e Italia valida per l’accesso alla fase finale della Coppa Davis di tennis. La coppia italiana, formata da Matteo Berrettini e Simone Bolelli e’ stata infatti sconfitta da quella indiana di Rohan Bopanna e Divij Sharan, e quindi il risultato dopo le prime tre partite vede l’Italia in vantaggio per 2-1. Il doppio indiano ha battuto gli azzurri con il punteggio di 4-6 6-3 6-4 e ha riacceso le speranze dell’India. Che ora affida agli ultimi due singolari il tentativo di rimonta, dopo che l’Italia di Corrado Barazzutti (nella foto) aveva chiuso in vantaggio per 2-0 la prima giornata grazie al successo di Andreas Seppi, che nel singolare d’apertura ha battuto per 6-4 6-2 Ramkumar Ramanathan, e Matteo Berrettini, esordiente con la maglia azzurra, che nel secondo match ha sconfitto per 6-4 6-3 il numero uno indiano Prajnesh Gunneswaran. Oggi in programma gli ultimi due singolari, con la sfida la sfida tra i numeri uno dei rispettivi team, Gunneswaran e Seppi, ed eventualmente in chiusura quella tra i numeri due, Ramanathan e Berrettini.

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Malagò ai saluti: lascio un Coni prestigioso

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Orgoglioso, sereno, senza rancore o amarezza. Così si descrive Giovanni Malagò nel giorno della sua ultima Giunta Nazionale. Il mandato da presidente del Coni, infatti, scadrà il prossimo 26 giugno con le nuove elezioni in programma al Cpo Giulio Onesti e i candidati, oggi, sono tre: Luciano Buonfiglio (presidente Fick), Luca Pancalli (presidente uscente Cip) ed Ettore Thermes (velista).

“Due candidature hanno un peso specifico diverso – dice Malagò riferendosi a quelle di Buonfiglio e Pancalli -. Ma se dovessi rispondere in questo momento, non credo che allora si presenterà qualcun altro da qui al 5 giugno”. Quella, infatti, sarà la scadenza ultima per avanzare le proprie candidature e concorrere poi ufficialmente alla poltrona di presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Parlare oggi di un favorito, però, è difficile perché il mondo sportivo sui nomi di Buonfiglio e Pancalli, appare ancora molto spaccato. Ma nel frattempo c’è una certezza, almeno secondo Malagò. “Lascio un Coni prestigioso e con grandi risultati, con diverse manifestazioni che renderanno grande questo paese (Milano-Cortina e i giochi olimpici giovanili invernali, ndr) – le parole del presidente del Coni -. Sono stati quattro anni belli, importanti, anche complicati. La vita va saputa accettare, io sono sereno. Oggi prevale l’orgoglio, non l’amarezza. Il bello di essere presidente di un ente pubblico è che hai due mamme o due papà che sono il Cio e il Governo”.

Poi l’augurio al suo successore affinché possa “continuare a mantenere unità nello mondo sport”. Unità che oggi secondo Malagò è presente, fatto salvo per qualche presidente come Angelo Binaghi (Fitp) e Paolo Barelli (Fin). Per questo anche Gianni Petrucci, presidente Fip, a più riprese si è augurato che il prossimo presidente del Coni possa riportare in Consiglio anche due federazioni così in ascesa. Intanto al 26 giugno manca poco più di un mese e la volata finale è appena cominciata.

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Nicola: Cagliari a Napoli farà la sua partita per chiudere bene

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Cagliari senza Caprile, Gaetano e Luvumbo nella partita che potrebbe assegnare lo scudetto al Napoli. E Pavoletti e Zortea sono in forse. Rossoblù già salvi, ma Nicola avverte: “Il Cagliari farà la sua partita perché vuole chiudere bene la stagione e ottenere il massimo possibile, dopo la grande prestazione contro il Venezia, fatta di attenzione, intensità, spinta collettiva di ogni singolo elemento verso il traguardo”.

“La sfida scudetto è tra Inter e Napoli, mentre Como e Cagliari – spiega il tecnico – hanno un percorso diverso e, parlo per il Cagliari, si andrà in campo con la testa giusta, le idee che ci hanno contraddistinto in stagione, con qualche assenza per infortunio, ma chi giocherà avrà magari una motivazione ulteriore perché ha avuto meno minuti a disposizione”.

Il futuro? “Se si vorrà migliorare, bisognerà fare scelte di un certo tipo e valutazioni ad ampio spettro per capire come e se si possa fare uno step che ti porti più in alto in classifica. Noi – sottolinea Nicola – non siamo quasi mai stati in reale pericolo, abbiamo pareggiato i punti della scorsa stagione a una giornata dal termine, mostrando un’idea diversa dal passato, facendo molte cose buone e altre dove occorre migliorare. L’ambizione c’è, poi però ci vuole grande razionalità nel fare le valutazioni e capire in che direzione si voglia andare, come è giusto che sia – e come si fa sempre – a fine campionato ci siederemo con la società e ragioneremo su ogni aspetto”. È mancato qualche colpo con le big.

“C’è l’anno in cui riesci a fare qualche colpaccio, però poi può succedere – precisa l’allenatore – che nelle altre prestazioni non sei competitivo o perdi punti contro le tue dirette concorrenti. Noi siamo stati competitivi sempre anche con le big, con qualche pareggio raccolto anche grazie a qualità e la giusta mentalità, magari scendendo a qualche compromesso a livello fisico come successo per esempio con l’Atalanta. Per vincere più partite contro le cosiddette grandi bisogna cambiare obiettivi: c’è sempre una diversità fisica e qualitativa contro certi avversari, perché hanno più giocatori già pronti rispetto a noi che li dobbiamo costruire nel tempo”.

Piccoli? “L’operazione Sulemana è stata eccezionale per il Cagliari, ha portato tre giovani atleti come Roberto, Zortea e Adopo con il motore giusto. Piccoli – chiarisce Nicola – ha dimostrato di essere un giocatore potenzialmente importante, grazie a un ambiente che lo ha aspettato dandogli fiducia e minuti anche quando la prestazione non era al top. Tutti e tre hanno giocato una stagione di livello, possono essere tasselli su cui il club può costruire e valorizzare, il miglioramento passa dalla quotidianità, dalla dedizione, poi quando non te lo aspetti vedi che hai fatto un determinato step: è successo con molti nostri ragazzi nel corso dell’anno”.

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Calcio: Modric annuncia, a fine stagione lascio il Real Madrid

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Il centrocampista croato del Real Madrid Luka Modric, 39 anni, ha annunciato giovedì che lascerà il club madrileno, dove gioca dal 2012, dopo il Mondiale per club. “È arrivato il momento – si legge in un post pubblicato sul suo profilo Instagram -Sabato giocherò la mia ultima partita al Santiago Bernabeu. E anche se, dopo il Mondiale per Club, non indosserò più questa maglia in campo, sarò sempre ‘madridista’”.

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