Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza), ha rilasciato una serie di dichiarazioni incisive durante un’intervista a Mattino Cinque. Ha affrontato il rapporto con il fondatore del M5S, Beppe Grillo, e il futuro del Movimento, sottolineando che sebbene il progetto originario sia “morto”, i suoi principi e valori rimangono vivi grazie a una rifondazione guidata dagli iscritti.
Conte ha dichiarato: “Grillo ha ragione in un certo senso, il M5S fondato da lui è morto, ma non sono morti i principi e i valori perché c’è stata una rifondazione da parte degli iscritti”. Ha ribadito che il Movimento appartiene alla sua comunità e non a una singola persona: “Non esiste un Grillo depositario di un movimento politico alternativo”.
Il simbolo del M5s e le questioni legali
Conte ha affrontato la questione del simbolo del Movimento, chiarendo che esso non appartiene né a lui né a Grillo: “È stato registrato da Di Maio a nome del M5S e, per i partiti politici, vale l’uso consolidato del simbolo”. Tuttavia, ha lasciato aperta la possibilità di un cambiamento qualora la comunità lo decidesse: “Se una comunità deciderà di cambiare il simbolo, lo faremo”.
La rottura tra Grillo e la comunità
Il leader del M5S ha sottolineato come tra Grillo e la comunità del Movimento si sia creato un divario: “Si è rotto qualcosa, altrimenti gli iscritti non avrebbero mai deciso di votare la cancellazione della figura di garante”. Conte attribuisce questa rottura a errori politici di Grillo, come l’appoggio personale a Mario Draghi, definito “un grande errore politico” che avrebbe anteposto i rapporti personali alla rappresentanza politica del Movimento.
L’evoluzione del Movimento
Conte ha parlato del cambiamento che il Movimento ha attraversato negli ultimi anni, da un focus iniziale su temi locali, come l’acqua pubblica, alla gestione di questioni globali come il conflitto tra Russia e Ucraina, la crisi a Gaza e il dibattito sugli extraprofitti delle banche. “Il M5S di oggi vuole realizzare ancora più radicalmente principi e valori, ma guardando al futuro”, ha spiegato.
Grillo e la sede del Movimento
Un passaggio significativo riguarda il ruolo di Grillo e la sua distanza fisica e simbolica dal Movimento: “Lui è venuto una sola volta in sede. Quando veniva a Roma si rinserrava all’hotel Forum”. Conte ha poi respinto le accuse mosse da Grillo sul mancato accoglimento delle sue proposte, sostenendo che molte di esse erano già state integrate nelle iniziative parlamentari.
Statuto e votazioni
Infine, Conte ha commentato la questione della revoca delle norme statutarie, spiegando che è stato necessario applicare una clausola dell’ex statuto, richiesta da Grillo: “Per l’ultima volta la dovevo applicare”. Tuttavia, ha evidenziato che la comunità del Movimento ha scelto di eliminare tali privilegi.
Un Movimento rinnovato, ma ancora radicato nei suoi valori fondamentali, si prepara a guardare al futuro con maggiore radicalità, pur mantenendo vivo il dibattito sulle sue origini e sul ruolo dei suoi fondatori.